Le misure adottate dal Governo italiano per contrastare la diffusione del Covid 19 hanno causato a gravi limitazioni nella vita delle persone e delle aziende. Che hanno sospeso la produzione e bloccato la commercializzazione dei prodotti. Per quanto riguarda il settore del mobile, il rinvio del Salone del Mobile di Milano e di molte manifestazioni fieristiche ha determinato anche la sospensione del lancio delle nuove proposte. Ma ora, con l’inizio della Fase 2, si inizia a intravedere uno spiraglio di luce. Villegiardini ha chiesto a un importante rappresentante di FederlegnoArredo, Gianfranco Bellin, presidente Assotende, di raccontare come il suo settore ha affrontato questa grave situazione e quali sono le prospettive per la ripartenza e il rilancio del settore dell’Outdoor.
In che modo le imprese del settore delle tende e dei gazebo outdoor hanno risposto all’improvvisa crisi?
Dovessi rispondere come cittadino e come imprenditore direi che il senso di responsabilità verso i miei cari e i miei collaboratori, verso i clienti e verso la cittadinanza ha guidato la prima fase. La fase dello stupore e della preoccupazione verso un ignoto che giorno dopo giorno assumeva la forma della pandemia e delle statistiche. Subito dopo ecco la preoccupazione per le aziende (la mia e quelle dei miei colleghi) ferme e travolte dalle preoccupazioni verso la liquidità e gli investimenti, i mancati incassi e la crescita delle attese verso i provvedimenti del Governo. A seguire l’impegno per adeguare le attività ai principi di sicurezza dei protocolli previsti dal Governo. Protocolli costosi e certamente impegnativi sia nella loro implementazione sia nella necessità posta in capo al datore di lavoro di una costante vigilanza.
In che modo la crisi ha cambiato il settore Outdoor?
Certamente saremo costretti a riflettere su un nuovo spazio. Lo spazio dell’Outdoor design. Uno spazio che acquista giorno per giorno la dimensione di una nuova frontiera per il Made in Italy. Uno spazio che le aziende italiane presidiano nel mondo per qualità delle soluzioni, per modernità del progettare e per i materiali e le lavorazioni che le rendono inimitabili. Uno spazio che ha solo bisogno di un sistema di regole e permessi chiaro e che incentivi questa possibilità per la crescita. Ci troviamo spesso a combattere contro Regolamenti Urbani così stringenti e difficili che il cliente si trova davanti due strade.
Rinunciare o cercare scappatoie. Nemmeno il tentativo del Decreto “semplificazioni” è riuscito a semplificare le procedure. Permessi comunali, Sovraintendenze, vincoli di ogni sorta rischiano di soffocare uno dei mercati che in Europa ci invidiano. Semplificare non vuole dire permettere l’abuso, ma avere un sistema di regole conosciuto, comune, semplice.
Come cambieranno i consumi nel settore del giardino? E come vi state attrezzando per questi inevitabili cambiamenti?
Noi ci aspettiamo che il “giardino” ciò quello spazio fra l’interno e l’esterno fatto di balconi, terrazze, giardini ecc. diventi quello che davvero rappresenta. Una terra di mezzo fra l’interno e l’esterno. Quello spazio che vivo con la coscienza che l’ambiente è il mio nuovo privilegio. È il posto che cercavo per caratterizzare la mia nuova vecchia casa. É quel posto che spiega e mostra davvero cosa intendiamo con Italian lifestyle. Quel modo unico di vivere che il mondo intero invidia. Quel luogo dove paesaggio, ambiente, arredo e finiture intrecciano funzione, design, bellezza e ben fatto. Un posto che ora c’è.
Quali aiuti sarebbero secondo lei necessari per aiutare le aziende, e in particolare quelle del vostro settore a ripartire?
Le nostre aziende non sono diverse da altre colpite dalla crisi, ma certamente alcuni strumenti potrebbero avere un “effetto leva”. Un più incisivo modello di detrazione per eco bonus per il contributo delle schermature solari, al risparmio energetico degli edifici accompagnandolo con indicazioni certe sull’applicazione dell’Iva ridotta per i costi di manodopera. Manodopera che nel nostro settore è certamente elemento di costo significativo oltre che essere un modo per salvaguardare una professionalità intrisa di competenze artigianali tipiche dei nostri professionisti. Per le soluzioni di “outdoor design” potrebbe essere una buona iniziativa legare all’acquisto di arredi e finiture, schermature e protezioni solari (dalla tenda a pergola all’ombrellone) una detrazione fiscale ad hoc che dia al cittadino che ha vissuto il lockdown quegli elementi di confort che oggi più che mai cerca come necessari per espandere la sua casa incorporando negli spazi vitali anche quella parte esterne spesso ritenuta solo una pertinenza e non un valore.
Quali proposte avete formulato al governo?
Il dialogo è costante e la disponibilità concreta. Spesso all’impegno non seguono risultati ma noi crediamo sia sempre meglio questa strada che rappresenta anche la lunga tradizione di impegno della nostra Federazione.
Quali prospettive avete per il futuro e per il rilancio dell’impresa?
La semplificazione normativa è la chiave per superare interpretazioni dei prodotti ormai obsolete e che vedono impegnati in interpretazioni giuridiche ogni settimana il nostro sistema giudiziario. Tasse sull’occupazione del suolo pubblico applicate alla proiezione dell’ombra sul marciapiede è forse il più classico degli esempi di come si soffochi un mercato invece di valorizzarlo.
E per la relazione con il cliente?
Il cliente è il protagonista del nostro progetto e il nostro primo impegno è permettergli una scelta consapevole e coerente con i benefici che si aspetta dal suo desiderio di vivere un nuovo ambiente. E quando dico noi ho in mente molte aziende italiane che sono impegnate nel settore e che hanno costruito un nuovo mercato fatto di ricerca sui materiali, sui tessuti e su quelle automazioni che coniugano confort e sicurezza.
Con l’inizio della fase due, quali cambiamenti ci saranno per le vostre associate?
Verso i collaboratori diamo importanza alla formazione sulle nuove dinamiche di lavoro e sull’uso dei DPI. Verso i clienti domestici stiamo completando dei cicli di webinar di formazione sui temi che oggi possono aiutare le imprese. Finanza agevolata, ammortizzatori sociali, accesso al credito e sicurezza fra i più importanti. Tutti temi che la nostra associazione e FederlegnoArredo di cui orgogliosamente siamo parte ha distribuito nelle scorse settimane con una determinata attività di sostegno alle imprese associate. Verso i clienti esteri stiamo impegnando le nostre risorse per ricostruire la fiducia verso la sicurezza del nostro prodotto e della nostra attività. Seppur tutti i Paesi sono ormai coinvolti per il Made in Italy lo sforzo sembra maggiore.