Restituire al pubblico un capolavoro di immensa bellezza. È l’ultima fatica che iGuzzini, leader nel settore dell’illuminazione architetturale, ha portato a termine. Così, fedeli e non potranno ammirare il Santuario Pontificio del complesso della Scala Santa sotto una nuova illuminazione.
Accendere il Santuario Pontificio: il piano di iGuzzini
Da un lato si doveva migliorare la percezione cromatica dei cicli decorativi presenti nel complesso, dall’altro, occorreva un efficientamento energetico dello spazio. iGuzzini ha predisposto che tutti gli apparecchi abbiamo LED di ultima generazione, a elevato indice di resa cromatica, e utilizzino il protocollo DALI per una facile gestione dell’impianto e degli effetti luminosi.
Con tale intervento, definito insieme al Maestro Restauratore Paolo Violini e all’Architetto Francesco Pezzini. L’esperienza religiosa e contemplativa è valorizzata grazie alla nuova illuminazione, omogenea e diffusa.
In particolare, il progetto illuminotecnico ha posto l’accento sulle rampe della scalinata, le cui volte ospitano gli affreschi cinquecenteschi, e sul Sancta Sanctorum, l’antica cappella privata dei pontefici. Nella prima zona sono stati utilizzati gli apparecchi Underscore con diverse temperature colore per restituire al visitatore i colori dei cicli pittorici. Nella seconda sono stati inseriti anche i prodotti Laser Blade Tunable White progettati ad hoc e in grado di esaltare il valore artistico e religioso del sito mantenendo un ridotto ingombro visivo.
Come la tradizione narra
La valorizzazione del Santuario Pontificio della Scala Santa portata avanti da iGuzzini si inserisce all’interno di un altro maestoso progetto che terminerà il giorno di Pentecoste (9 giugno 2019). Per la prima volta, infatti, dopo quasi 300 anni, si potranno percorrere i 28 gradini della Scala Santa a contatto con il marmo bianco originale temporaneamente privato della copertura lignea. Attualmente in restauro, voluta da Papa Innocenzo XIII nel 1723. Secondo la tradizione, la scalinata fu percorsa da Gesù per raggiungere l’aula del palazzo di Gerusalemme dove Pilato lo condannò a morte. Intorno al 326, fu portata a Roma da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino.
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