Antonio Galli da Bibbiena è stato uno dei membri più dinamici e prolifici della famiglia Galli da Bibbiena, celebre dinastia di artisti, architetti, pittori e scenografi. Attivo in Italia e all’estero, introdusse soluzioni innovative nell’architettura e nella decorazione dei teatri, dando vita a giochi di prospettiva inediti, capaci di stupire lo spettatore.

L’antica famiglia Galli da Bibbiena

Architetto e scenografo, Antonio Galli da Bibbiena proseguì sulla strada tracciata da Giovanni Maria, pittore e capostipite dell’antica famiglia toscana Galli da Bibbiena. Per generazioni, gli artisti della famiglia Galli da Bibbiena si distinsero in vari campi dell’arte e dell’architettura, attirando i consensi delle più prestigiose corti europee. Il giovane si inserì, dunque, in una tradizione di eccellenza, formandosi insieme al padre Ferdinando, anch’esso scenografo e teorico della “veduta per angolo” nella decorazione. Insieme al padre e allo zio, prese parte al restauro del Teatro della Fortuna di Fano e del Teatro Aliberti di Roma. Un periodo preparatorio che consentì ad Antonio Galli da Bibbiena di affinare e padroneggiare l’antica arte di famiglia, prima del debutto internazionale a Vienna.

Antonio Galli da Bibbiena scenografo a Vienna

antonio galli da bibbiena
L’interno della chiesa di San Pietro a Vienna © Bwag, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

La stagione viennese alla corte degli Asburgo si rivelò un notevole successo per l’architetto italiano che si affermò come scenografo, diventando secondo ingegnere teatrale. A Vienna, inoltre, Antonio Galli da Bibbiena partecipò ai lavori per una nuova chiesa barocca, la chiesa di San Pietro, occupandosi delle decorazioni dell’altare maggiore. Successivamente, fu attivo anche in Ungheria e a Bratislava, dove affrescò la cupola della chiesa dei Trinitari, un meraviglioso esempio di pittura illusionistica barocca. Ritornato a Vienna, riprese il suo posto presso la corte, curando la ristrutturazione del teatro e ottenendo poi la carica di primo architetto imperiale. Conclusa la brillante esperienza viennese, l’architetto concentrò la propria attività in Italia, dando vita a teatri che fecero da sfondo ai grandi maestri della musica.

I teatri settecenteschi in Italia

Antonio Galli Bibbiena
Teatro Scientifico di Mantova, opera di Antonio Galli da Bibbiena © Sailko, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

In qualità di architetto e scenografo, Antonio Galli da Bibbiena diventò una figura di riferimento per ristrutturazioni, progetti e decorazioni dei teatri italiani del tempo. Sotto la sua direzione fu ricostruito il Teatro dei Rinnovati di Siena, distrutto dall’ennesimo incendio, mentre nel 1762 nacque il Teatro dei Varii. Prestò le proprie abilità di scenografo e pittore anche allo storico Teatro della Pergola di Firenze, introducendo nuove decorazioni per gli interni e scenografie. Tra il 1767 e il 1769 il Bibbiena lavorò al progetto del Teatro Scientifico di Mantova, una delle sue opere più note. Commissionato dal rettore dell’Accademia dei Timidi, il teatro ospitava oltre ai tradizionali concerti e alle recite anche congressi scientifici. Antonio Galli da Bibbiena progettò il teatro con una forma a campana caratterizzata da più ordini di palchetti lignei da lui stesso affrescati.

Il Teatro Comunale di Bologna

A Bologna, invece, il Bibbiena pose la firma sul progetto di ricostruzione del teatro dell’opera, in seguito all’incendio che distrusse la struttura originaria nel 1745. In questo caso, l’architetto presentò un progetto con pianta a campana e, diversamente dalla tradizione, una struttura in muratura, al fine di prevenire futuri incendi. Dopo una serie di revisioni e ridimensionamenti del progetto, il teatro in stile barocco vide la luce nel 1763. Il Teatro Comunale di Bologna si affermò come un importante luogo di musica e cultura, diventando il primo palco italiano a rappresentare un’opera di Wagner. Accanto ai teatri, il Bibbiena affrescò i palazzi dell’élite del tempo in numerose città del nord Italia. A Palazzo Vizzani a Bologna realizzò l’affresco noto come la Prospettiva, un capolavoro della pittura illusionistica, una decorazione scenografica dal forte impatto visivo, andata perduta.

La vasta produzione artistica del Bibbiena

Antonio Galli da Bibbiena lasciò una produzione artistica estremamente vasta, comprensiva di scenografie teatrali, affreschi e opere architettoniche. Oltre ai teatri già citati, il Bibbiena progettò anche il Teatro Fraschinidi Pavia e il Teatro Rossini di Lugo. Parallelamente seguì diversi progetti architettonici in ambiti diversi da quello teatrale. A Mantova, infatti, si occupò della facciata della chiesa di Santa Barbara, mentre a Villa Pasquali ideò la chiesa di Sant’Antonio Abate.

Maria Teresa Morano

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