Francesco Maria Richini è stato uno dei maggiori architetti del primo barocco in Italia che ha portato questo nuovo stile da Roma a Milano.

La formazione

Francesco Maria Richini è nato il 9 febbraio 1584 a Milano dove vi è morto il 24 aprile 1658.

Formatosi presumibilmente a Roma nella accademia del padre imparò la matematica, la geometria e nozioni di ingegneria civile e militare.

Nel 1603 tornò a Milano dove realizzò una pianta della città. Elaborò alcuni modelli della facciata del Duomo e ricevette successivamente l’incarico di caput magister all’interno della Fabbrica da cui fu sollevato qualche mese dopo.

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La facciata della chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia – ©Parsifall (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Chiesa di San Giorgio Martire

Nel 1606 Francesco Maria Richini progettò la chiesa di Chiesa di San Giorgio Martire di Cuggiono terminandola poi nel 1633. La facciata, però, fu costruita soltanto nel 1864.

È presente un pronao tetrastilo dotato di colonne doriche sovrastate da una trabeazione con l’iscrizione dedicata al santo. L’ingresso architravato è al centro e sopra si trovano due nicchie, una grande finestra a tutto sesto e un frontone dotato di tre statue. Annessa alla chiesa un campanile a base quadrata. La chiesa è formata da una sola navata ed è dotato di cappelle laterali. Lesene che sorreggono la cornice modonata caratterizzano le pareti.

Oratorio di San Giacomo delle Vergini Spagnole a Milano

Nel 1607, invece, curò la costruzione dell’Oratorio di San Giacomo delle Vergini Spagnole a Milano, distrutto successivamente. La chiesa caratterizzata da un’unica navata presentava sei cappelle laterali minori ed una maggiore vicino all’altare maggiore. Tutte le cappelle erano decorate con dipinti mentre il resto della chiesa era interamente affrescata.

Chiesa di San Giuseppe a Milano

Primo progetto affidatogli interamente è stata la chiesa di San Giuseppe. Diventò l’opera più famosa e rappresentativa della sua carriera. Questo edificio andava a sostituire una chiesa dell’inizio del 1500 di cui non sono arrivate fino a noi quasi nessuna notizia. Francesco Maria Richini iniziò la costruzione dal 1607 concludendola in circa 30 anni.

Esternamente l’architetto usò elementi che aveva studiato durante la sua permanenza a Roma aggiornando i modelli classici del manierismo lombardo. Tanto che questa chiesa è considerata il primo edificio totalmente in stile barocco di Milano.

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Chiesa di San Giuseppe a Milano – ©Guilhem Vellut (Flickr CC BY 2.0)

Facciata

La facciata è chiaramente ispirata alla chiesa di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano progettata da Carlo Maderno a Roma. Questo fatto rende la chiesa di San Giuseppe il primo esempio di architettura barocca in Lombardia. Lo stesso Richini utilizzerà di nuovo la famosa facciata per progettare l’esterno della Chiesa di Santa Maria alla Porta portata a termine postuma dall’allievo Francesco Borromini.

Donare alla chiesa un aspetto unitario è stato sicuramente uno degli aspetti a cui Richini ha posto più attenzione abbellendo per gradi la facciata della chiesa in modo indipendente dal resto dell’edificio.

La facciata è divisa in due ordini scanditi da colonne e lesene. La parte inferiore è composta dal portone della chiesa al centro mentre ai lati sono presenti nicchie che ospitavano delle statue. Le lesene inferiori sono ioniche e dividono la parte in tre zone distinte. L’ordine sopra è caratterizzato da un grande finestrone centrale ornato da decorazione elaborato e si conclude con un frontone derivante da una sovrapposizione di un triangolo e una curva. Qui le lesene sono corinzie e vanno a reggere il frontone.

Interno

La chiesa presenta una pianta longitudinale composta da due spazi, il primo è l’ingresso a pianta ottagonale mentre il secondo, a pianta quadrata, è affiancato da due cappelle laterali.

La parte iniziale, chiamata anche aula, come già detto precedentemente è di forma ottagonale ottenuta tagliando gli spigoli di un quadrato. Lo spazio è monumentale ed è circondato da colonne solo sui lati obliqui che sorreggono la cupola. Il pavimento è composto da lastre di marmo nero e bianco formando una spirale concentrica.

Molto particolare il fatto che il presbiterio sia a croce greca rendendo l’edificio dotato di due piante centrali, progetto originalissimo di Francesco Maria Richini.

Anche gli interni confermano, dunque, l’unione tra lo stile tradizionale lombardo con il barocco romano.

Pavimento della chiesa di San Giuseppe a Milano – ©Guilhem Vellut (Flickr CC BY 2.0)

Altre opere

­­­­­Francesco Maria Richini è stato architetto di moltissime opere sia civili che religiose, molte di esse andate perduto. Tra le opere architettoniche più famose rimaste a noi c’è la facciata della Ca’ Grande, sede dell’ospedale maggiore di Milano e opere progettata da Filarete ma anche il palazzo di Brera che comprendeva anche il cortile composto di archi due colonne doppie.

Interessante anche il Collegio Elvetico, uno dei primi palazzi ad avere una facciata concava, caratterista molto presente nei palazzi del primo barocco.

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Collegio Borromeo di Pavia – ©Luigi Rosa (Flickr CC BY-SA 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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