A Garavicchio, vicino Pescia Fiorentina, nella frazione di Capalbio (GR) si trova il Giardino dei Tarocchi. Un parco artistico ideato da Niki de Saint Phalle, artista franco-statunitense. La sua caratteristica, come si evince dal nome, è la fitta presenza di  statue ispirate ai tarocchi e nello specifico alle figure degli arcani maggiori.

La storia del Giardino dei Tarocchi

Niki de Saint Phalle realizzò questo meraviglioso giardino prendendo ispirazione dai suoi viaggi: dal Palazzo Ideale di Ferdinand Cheval nella Drome, alle Torri di Watts di Simon Rodia di Los Angeles al Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona fino alla visita al Parco dei Mostri di Bomarzo a Viterbo. La costruzione del giardino iniziò nel 1979 con la realizzazione di 22 figure di acciaio coperte di cemento e vetri, ceramiche colorate e frammenti di specchi che rappresentavano il sogno magico. La realizzazione delle statue durò 17 anni e al fianco di Niki de Saint Phalle operarono molti personaggi illustri dell’arte contemporanea quali Paul Wiedmer, Pierre Marie ed Isabelle Le Jeune, Marino Karella, Rico Weber, Sepp Imhof, Alan Davie e Dok van Winsen. Tra i nomi italiani ci furono  Riccardo Menon che gli fece da assistente e la ceramista romana Venera Finocchiaro.

Oltre alle sculture imponenti, ci sono anche alcune sculture più piccole. Queste, con l’aiuto di Marco Zitelli,  furono realizzate a Parigi e poi prodotte da Robert Gerard e Olivier Haligon in poliestere: gli innamorati, l’Oracolo, l’Appeso, l’Eremita, la Morte, il Mondo e la Temperanza.

Il padiglione all’ingresso fu affidato agli architetti Mario Botta e a Roberto Aureli, che progettarono un ingresso magico circolare con una cancellata, inserito in un muro di tufo spesso, a significare la netta separazione del giardino dalla realtà.

Nel 1996 la realizzazione del Giardino dei Taorcchi fu terminata e l’anno successivo Niki de Saint Phalle costituì la Fondazione Il Giardino dei Tarocchi con lo scopo di mantenere la conservazione dell’opera nel tempo. il 15 maggio 1998 il giardino fu aperto al pubblico.

Alcuni interventi non furono completati e una statua risulta incompiuta a causa della morte prematura dell’artista nel 2002 a causa di una malattia respiratoria e, per sua espressa volontà nessuno lì portò a termine.  

Struttura del Giardino dei Tarocchi

Il percorso inizia nella Grande Piazza Centrale che è dominata da una vasca con le figure dei primi arcani maggiori: la Papessa e il Mago. Dalla bocca della Papessa sgorga l’acqua a cascata che richiama l’Orco di Bomarzo e i giochi di acqua di Villa d’Este. Al centro la scultura semovente meccanica “la Ruota della Fortuna” realizzata da Jean Tinguely, marito dell’artista, scomparso nel 1991. La piazza simula un anfiteatro attraverso il quale si entra   in una realtà differente e crea un contrasto con il mondo esterno. Dalla essa si diramano i percorsi progettati dall’artista, che volle ricreare itinerari arricchiti da memorie, appunti, pensieri, messaggi e citazioni per dare al tutto un senso di spiritualità. Le sculture all’interno sono cariche si significati esoterici e simbolici. Ispirate ai maestri come Picasso e Matisse, Klee e Kandinskij, hanno colori intensi e vivaci propri del cromatismo. Il Giardino dei Tarocchi è un’opera unica nel suo genere. 

Le sculture dei Tarocchi

All’interno del Giardino si incontrano le famose statue che rappresentano gli arcani maggiori dei Tarocchi. Nella cartomanzia sono le carte che hanno maggiore significato esoterico. La caratteristica delle statue è la loro invisibilità: sono state progettate talmente immerse nella natura da non essere visibili se non da molto vicino. Partendo dalla piazza centrale le statue che si incontrano sono:

Il Mago e la Papessa

Un’unica statua composta dalla fusione delle due figure in cui il Mago prevale sulla Papessa. Il volto del Mago è sorridente, ricoperto di specchi, ha una mano in secondo piano che sta a indicare proprio la sua abilità. Il Mago è un giocoliere e tra gli arcani rappresenta l’intelligenza, la creazione e il gioco. 

La Papessa 

Coperta quasi dal Mago, si trova la statua della Papessa, che dà vita alla fontana poiché dalla sua bocca sgorga l’acqua che scivola su una scalinata blu. La figura della Papessa nei tarocchi raffigura la potenza femminile: l’intuizione. Immersa nella vasca si trova la Ruota della Fortuna che agevola, grazie al suo meccanismo ideato da Jean Tinguely, il movimento dell’acqua dalla vasca fino alla bocca della Papessa. 

L’Imperatrice

Durante i lavori di realizzazione del giardino, l’autrice Niki de Saint Phalle ha vissuto in questa abitazione particolare, alla quale dette la forma di una sfinge. Per visitarla si entra  nel cuore dell’Imperatrice dove si trovano la grande sala e l’ingresso al bagno. Nella conformazione della statua, i seni accolgono la camera da letto e la cucina. Il gioco di specchi che ricoprono le pareti ricrea un effetto di luci che dona agli ambienti una illuminazione naturale. Il Carro, piccolo tarocco custodito al suo interno, è rappresentato con un cavallo dorato che traina la sua stessa ombra e una donna che guida il carro in modo trionfale. Anche il Giudizio, sempre all’interno dell’Imperatrice, è piccolo nelle dimensioni e non è una scultura: inserito nelle pareti dell’imperatrice, fra gli specchi, riproduce la scena del giudizio. Queste e altre piccole figure dei tarocchi furono inserite nel 1996.

L’Imperatrice

L’Imperatore

L’Imperatore è la scultura architettonica che al suo interno contiene una piazzetta decorata ed è l’opera più elaborata e complessa di tutto il parco. Nello stile e nei colori si ritrova l’influenza del Parque Guell di Antoni Gaudí. L’imperatore è, tra gli arcani maggiori, il simbolo dell’esuberanza e della potenza, la figura maschile è rappresentata con un razzo rosso che spicca dal terrazzo verso il cielo, un chiaro richiamo alla virilità maschile. Niki de Saint Phalle riteneva l’Imperatore la figura più polivalente dei tarocchi in quanto in un solo soggetto è racchiusa la positività della scoperta della scienza e della medicina ma anche la negatività delle guerre e delle armi. 

La Torre di Babele

Simbolo fondamentale dei Giardino dei Tarocchi. Torre totalmente ricoperta di specchi con sopra  il “fulmine-macchina-ferraglia”, una scultura metallica con ruote realizzata da Jean Tinguely. Ogni lato della torre ha finestre di forma diversa l’una dall’altra. Da ogni finestra si gode di uno spettacolo unico su tutto il parco.

Il Papa

Realizzata con la tecnica “skinny”, rientra tra le preferite di Jean Tinguely. Lineamenti decisi, un viso con un profilo sottile con due statue che si spingono in alto verso il cielo. Nei tarocchi rappresenta la saggezza spirituale, una guida che aiuta a decifrare misteri come un rabbino, un guru, un maestro, uno sciamano. 

Il Sole

Costituito da un arco sopra una scalinata, il Sole consente di arrivare alla parte superiore del giardino. Sopra l’arco si trova una grossa scultura di un uccello di fuoco. Piume rosse, verdi e gialle richiamano i nativi Americani, la loro cultura e la loro iconografia. Il sole è simbolo di linfa vitale e l’uccello, per l’artista, era l’animale che lo poteva rappresentare meglio.

Il Sole

L’Impiccato o Appeso

Conosciuto come “Albero della Vita” è strutturato con un tronco dal quale partono rami e teste di serpenti. Al suo interno, visibile da alcune spaccature appositamente ricreate nel tronco, è presente la scultura dell’impiccato: un uomo molto sottile a testa in giù. L’impiccato nella simbologia dei tarocchi rappresenta la capacità di vedere le cose con una prospettiva differente. Anche T.S. Eliot in “The Waste Land” cita la figura dell’appeso che, con un piede legato e capovolto, vede il mondo al contrario.

La Giustizia

Una donna con una bilancia sui seni, una grande statua in bianco e nero, è così che viene rappresentata la Giustizia. Un meccanismo fra le gambe della scultura rappresenta l’opposto ossia l’ingiustizia, ideato da Jean Tinguely, visibile dalle gambe attraverso un cancello sbarrato. Tra le sculture è quella più macabra. Ossa e scheletri fanno cigolare i pezzi della scultura che con un rumore sinistro riecheggiano nel parco. 

L’Eremita

L’Eremita, così come vuole il suo nome, è un po’ isolato rispetto al percorso del parco. Nascosto nella boscaglia è poco appariscente in quanto costituito da una struttura di colore blu filamentosa che tuttavia mette in risalto il cuore rosso. La scultura si appoggia su un bastone sul quale si arrotola una serpe. Marco Zitelli è tra gli autori di questo tarocco che rientra fra i secondari che furono realizzanti in poliestere a Parigi.

La Stella 

Una donna ricoperta di specchi e arricchita da stelle tutte colorate, la statua della Stella è immersa in una fontana ed ha due brocche dalle quali scende l’acqua fino alla vasca. La scelta di inserire l’acqua nella scultura è, per Niki de Saint Phalle, un richiamo al rinnovamento, la stella è in contatto con la natura e emana un senso di completezza. 

La Scelta o Gli Innamorati

Una piccola statua colorata e vivace con due figure, un uomo e una donna che si guardano,  rappresenta la scena di un picnic. Anch’essa fu ideata a Parigi e poi realizzata in poliestere. Niki de Saint Phalle scelse di inserire anche questa carta come richiamo ad Adamo ed Eva: la rappresentazione di una scelta giusta e di una sbagliata.

Gli innamorati

La Temperanza

Una piccola cappella raggiungibile da un sentiero vicino all’Imperatrice, in un luogo un po’ isolato è una parte intima del parco. Un allegro angelo, che sembra quasi stia ballando, è posto sopra la cappella alla quale è stata data la forma di un igloo interamente rivestito di specchietti e piastrelle. Al suo interno si trova un piccolo altare tutto specchiato con una Madonna nera. 

La Luna

Una scultura di una Luna argentea che spicca tra gli arbusti, sorretta da un granchio che a sua volta è poggiato su due animali. Un punto dal quale si può solo tornare indietro perché non è possibile procedere nella visita del giardino. Un profilo di donna blu con la bocca rossa chiude la mezzaluna e guarda verso il cielo. La luna influenza la vita interiore e ha un forte legame con il sesso femminile.

La Luna

Il Gatto

Prima di accedere all’ultima parte del giardino, si trovano una serie di sculture minori come il Gatto che, ideato a Parigi e realizzato in poliestere per mano di Marco Zitelli, è un omaggio all’amico in quanto porta scritto davanti Ricardo in onore di Ricardo Menon.

L’Oracolo

Immerso nel boschetto, un volto inespressivo che ricorda un alieno con occhi grandi è la statua dell’Oracolo, èricoperta da serpenti che si arrampicano per richiamare anche l’altro nome della scultura, “Dea dei serpenti”.

Il Profeta

Anche questa statua ricorda un alieno. È una scultura cava all’interno e raffigura un fantasma rivestito di specchi. Totalmente inespressivo, il suo volto spicca nel parco per l’assenza di colori rispetto alle altre opere che invece sono caratterizzate da colori accesi e vivaci. 

La Morte

Il Tarocco della Morte tutto ricoperto di specchi è in sella a un cavallo e atterra al suo passaggio animali e persone. Nei tarocchi la Morte non ha solo significato negativo anzi, senza di essa non ci sarebbe vita. Il significato di questa scultura è il rinnovamento, la grande falciatrice permette alle nuove colture di crescere.

La Morte

Il Diavolo

Lunghe corna e ali che sovrastano i visitatori, il Diavolo si presenta così: una statua col corpo di donna con fianchi larghi accompagnata da due figure più piccole di un’uomo e una donna ai suoi piedi. La scultura dell’arcano del Diavolo richiama al suo significato nella cartomanzia: il sesso e l’energia. 

Il Mondo

Un’altro meccanismo di ferro ad opera di Tinguely. Il Mondo, scultura nelle radure del parco, è una sfera che ruota su sé stessa sulla quale si trova una donna a braccia aperte con un serpente che avvolge tutto. L’ultima carta degli Arcani maggiori nei tarocchi nasconde il mistero della vita.

La Forza

L’ultimo tarocco posizionato nella piazza centrale è la Forza. Nella cartomanzia la Forza è l’undicesimo arcano. La scultura raffigura una donna che doma un enorme drago verde tutto ricoperto di specchi. Anche questa scultura è un richiamo da parte di Niki de Saint Phalle al Giardino dei Mostri di Bomarzo.

La Forza

L’artista: Niki de Saint Phalle

Pseudonimo di Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle, Niki de Saint Phalle nacque nel 1930. Deve la sua notorietà, nel movimento neo realista (nouveaux rèalistes), al riutilizzo di materiali poveri per creare le sue sculture. Una delle più grandi scultrici del Novecento, famosa per le opere “Nanas” con le quali, nel 1963, si è approcciata al mondo dell’arte nella rappresentazione femminile. Anche all’interno del Giardino dei Tarocchi l’artista ha conservato lo stile del nuovo realismo con l’aiuto del marito Jean Tinguely. Tra le sue opere la Fontaine des automates (Fontana Igor Stravinski) nel cuore di Parigi nella piazza del Centre Pompidou. Dopo la sua scomparsa nel 2002 all’artista è stata dedicata una esposizione a Parigi al Grand Palais fra il 2014 e il 2015. 

Le Nanas

Queste sono sculture a grandezza naturale che raffigurano corpi formosi e molto morbidi, affini alle caratteristiche del genere “curvy”. Dee, danzatrici, ragazzone colorate che ostentano le loro forme allegre. La struttura delle nanas è composta da uno scheletro in ferro, composto da varie sbarre, rivestito da malta tutta ricoperta da piccoli pezzi di vetro, specchi o ceramica policroma. 

Orari e apertura del Giardino dei Tarocchi

Il periodo di apertura del è dal 1 Aprile al 15 Ottobre e in fascia pomeridiana. L’artista Niki de Saint Phalle però ha previsto alcune aperture straordinarie durante il periodo invernale solo nella mattinata, periodo in cui è possibile accedere al gratuitamente.

Info e contatti

Località Garavicchio – 58011 Capalbio (GR)
Tel. +39-0564-895122
giardinodeitarocchi.it