Il Gruppo Garofoli è uno tra i leader mondiali nel settore delle porte per interni d’alta gamma, con una particolare specializzazione per quelle in legno massiccio. Un catalogo che offre una vasta gamma di modelli, diversi per design, materiali e accessori, che consentono di personalizzare i progetti e rispondere a ogni esigenza specifica, dal classico al contemporaneo, in maniera perfettamente coordinata.

Oltre alle porte infatti, l’azienda produce parquet, pareti attrezzate, armadi, contenitori e boiserie. “Uno dei valori aggiunti della nostra proposta”, spiega Leonardo Filippetti, Marketing Manager del Gruppo Garofoli  “è proprio la possibilità di abbinare a ogni porta, di qualsiasi stile e materiale, un parquet, una boiserie o l’anta di un armadio, in modo che tutto sia perfettamente uniforme e coordinato. Si tratta di un elemento che ci caratterizza in maniera significativa, perché siamo l’unica azienda del settore in grado di realizzare internamente tutti questi elementi”.

Garofoli
Ambientazione coordinata con boiserie quadrata e il parquet Platinum rovere wenge e moduli libreria in rovere ice

Uno dei fiori all’occhiello del catalogo di Garofoli è la collezione Filomuro, composta da porte per interni, blindate, tagliafuoco e armadi, che assicurano la perfetta complanarità con il muro. In questo modo è possibile assecondare l’estetica minimale di uno spazio, rendere meno visibili i passaggi tra gli ambienti, oppure integrare i pannelli delle ante all’interno di decorazioni o texture materiche su vasta scala.

La collezione si è recentemente arricchita di una nuova linea di porte in rovere massiccio, con boiserie coordinata nello stesso materiale. “Si tratta di una nuova proposta caratterizzata da una seghettatura che si sviluppa in verticale su tutta la superficie e dona ai prodotti una presenza scenica eccezionale. I motivi ornamentali disponibili sono due e si chiamano Onda e Quadro”.

Ambientazione con porta Filomuro e boiserie con decoro Quadro, in rovere seta

La qualità dei materiali utilizzati e la possibilità di plasmarli sulle esigenze della committenza consente inoltre a Garofoli di rispondere a molteplici esigenze progettuali, da quelle moderne alle più tradizionali. “La possibilità di personalizzare i nostri prodotti ci ha permesso di cogliere importantissime opportunità in ambito contract. Avendo un’integrazione verticale dei processi che i nostri competitor non hanno, riusciamo a rispondere in tempi interessanti alle più complesse richieste dei progettisti”. 

Intervista a Leonardo Filippetti, Marketing Manager del Gruppo Garofoli.

Quali sono le tendenze emergenti nel vostro settore e come le avete interpretate? 

Negli ultimi 18 mesi, complici i lunghi soggiorni in casa e i bonus fiscali, l’attenzione delle persone all’ambiente in cui vivono è cresciuta. La voglia di bello, di comfort e di benessere ha dato impulso alla domanda di ristrutturazione e di riqualificazione. La sensibilità verso il contributo che una porta può offrire al progetto di interni è aumentata e ora ci sono più clienti disposti a coinvolgere l’architetto e a investire su un prodotto di valore. Una porta a tutta altezza, una Filomuro in vetro, una boiserie in rovere, sono solo alcuni esempi di soluzioni per cui si registra una domanda crescente. E poi direi che questo è il momento del legno. La scienza ci dice che questo materiale naturale ha un effetto positivo sul nostro sistema simpatico e garantisce uno stato di relax e di benessere che in casa è importantissimo. È per questo che abbiamo lanciato una nuova linea di boiserie e porte Filomuro proprio in rovere massiccio. 

Quali sono i nuovi progetti a cui state lavorando? In questo momento stiamo lavorando a un potenziamento di gamma nel segmento più alto, che è quello a cui tengo di più. Svilupperemo un’offerta ancora più ampia per le porte a vetro e Filomuro in termini di finiture e abbinamenti disponibili. 

Ci racconta il progetto sulla formazione degli architetti che segue in prima persona? 

Da appassionato di architettura, la formazione mi dà l’opportunità di mantenere con loro un dialogo attivo e frequente e questo mi arricchisce e mi piace molto. La chiave del mio progetto formativo è la sovrapposizione dei piani del marketing e dell’architettura e la constatazione di come e dove possano toccarsi e contaminarsi.  Questo ovviamente mi porta a ragionare insieme a loro sui temi della contemporaneità, della digital transformation, dei cambiamenti comportamentali dei consumatori e di come tutto questo possa avere un riflesso sull’evoluzione della professione. Si tratta di una dinamica formativa che in presenza ha sempre generato incontri vivaci e che mi diverte molto.

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