Casa Battlo è un esempio straordinario del talento e della creatività di Antoni Gaudí che in questa opera combina combinando pietra, ferro battuto, vetro e ceramiche policrome, diventando un tassello importante dell’architettura modernista non solo di Barcellona ma di tutto il mondo.

Commissionata nel 1904 dai Battlo per diventare la loro casa, oggi è aperta al pubblico per le visite diventando una delle mete più amate a Barcellona. All’interno i visitatori possono conoscere la vita e l’opera di Gaudí, nonché la storia della famiglia Battló e dell’edificio stesso. L’edificio è registrato come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

L’architettura

La Casa Battlo fu commissionata dall’industriale tessile di Barcellona Josep Batlló i Casanovas nel 1904 e la costruzione fu completata nel 1906. L’edificio in verità sarebbe il risultato di una ristrutturazione totale di una vecchia casa pre esistente costruita nel 1875 dall’architetto Emili Sala i Cortés che era l’artefice anche della casa adiacente tutt’ora presente.

L’esterno della Casa Battlo è ornato da mosaici colorati, linee curve e dettagli intricati, che le conferiscono un aspetto fiabesco. Gaudí si ispirò alle forme e ai motivi presenti in natura, soprattutto l’ambiente sottomarino, incorporando questi elementi nel progetto dell’edificio.

Esterno

Tetto

Il tetto della Casa Battlo è forse il suo elemento più caratteristico. Costruita sugli archi parabolici dell’attico, è uno spazio rettangolare diviso al centro dai lucernari dei cortili interni. La superficie ondulata è sormontata da quattro gruppi di camini alti poco più di 6 metri ricoperti di frammenti di vetro e trencadis policromi con disegni floreali.

Facciata

La facciata principale è ornata da piastrelle di ceramica rotte di vari colori, disposte a mosaico per creare un senso di movimento e profondità.

La parte superiore presenta caratteristici tasselli di ceramica mentre la parte centrale, che raggiunge l’ultimo piano, è un muro policromo da cui sporgono i balconi. La parte inferiore con il piano terra, il piano nobile e le due gallerie del primo piano sono costruite da una struttura ondulata in arenaria.

Facciata principale – CC0

Facciata posteriore

La facciata posteriore è decorata con trencadis multicolori che vanno a formare ghirlande e fiori che si inerpicano sulla facciata dalla base fino in cima. La cima è di forma ondulata ed è ornata con trencadis colorate richiamando il mondo sottomarino.

Le ringhiere dei balconi sono in ferro battuto ad eccezione dell’ultimo piano che è in muratura dai decori che riprendono la cima diventando un tutt’uno.

Terrazza

La terrazza presenta muri dal profilo ondulato che permettono la privacy dell’edificio. È decorato con trencadis colorate formando sul fondo una decorazione paraboloide da cui escono delle fioriere, come se fossero delle protuberanze naturale. In aggiunta su tutta la terrazza ci sono altre fioriere in ceramica bianca e blu su gambe di ferro battuto che rendono la terrazza di Casa Battlo il più particolare giardino pensile di Barcellona.

Interni

All’interno, la Casa Battlo è altrettanto impressionante quanto l’esterno. L’ingresso principale conduce a una grande scalinata con un lucernario sovrastante che riempie lo spazio di luce naturale. Gli interni sono decorati con marmi, vetri colorati e intricati lavori di piastrelle, tutti nello stile tipico di Gaudí. L’edificio è pieno di linee curve, archi e altre forme organiche, che creano un senso di flusso e unità.

Luce naturale

Una delle caratteristiche più notevoli della Casa Battlo  di Barcellona è l’uso della luce naturale. Gaudí riteneva che la luce naturale fosse essenziale per il benessere degli occupanti e ha incorporato numerose finestre e lucernari nel progetto dell’edificio. La sala principale, ad esempio, è illuminata da un grande lucernario e le pareti curve sono fiancheggiate da finestre che offrono una vista sulla città circostante.

Piano nobile

Il piano nobile, destinato a diventare la dimora dei Batllo, è stato curato nei minimi dettagli. Vi si accede direttamente dalla scala a chiocciola posta in fondo al salone. Al termine di questa scala si raggiunge un androne che funge da disimpegno.

Sala del camino

Dietro la prima porta si raggiunge la sala del camino in cui davanti al camino incassato al muro sono presenti delle sedute ad arco. Si tratta di un locale dall’alto valore simbolico indicando tramite le panche sagomate l’unione della famiglia ispirandosi agli spazi adibiti alla preparazione dei pasti nelle case rurali.

Sala del camino di Casa Batllo a Barcellona – ©Amadalvarez (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

La grande finestra

Il grande salone centrale è posto proprio al centro della facciata principale e presenta una grande finestra sinuosa. Questa è decorata nella parte superiore da cerchi dalle tonalità del blu mentre la fascia centrale è composta da finestre alte che si aprono a ghigliottina che si muovono grazie una serie di contrappesi nascosti. Corrisponde a questa finestra un ballatoio che sporge dal muro della facciata di circa un metro.

Barcellona casa Battlo
Interno della vetrata principale di Casa Batllo a Barcellona – ©Luca Florio (Flickr CC BY-SA 2.0)

Locali più piccoli

Ai lati del soggiorno sono presenti due locali più piccoli che si affacciano sulla strada attraverso le finestre ai lati di quella principale. La stanza a destra, da cui si accede anche dalla stanza del camino, comunica con il salone tramite una porta ondulata in legno con decori circolari in vetro che, una volta aperta, permette di creare un unico grande salone.

Cortili interni

Anche i cortili interni mostrano degli elementi innovativi come per esempio l’uso di diversi colori tra il piano superiore e quello inferiore. Infatti per compensare la differenza di illuminazione tra i vari piani Antoni Gaudì decise di ricoprire le pareti usando colori in gradienti partendo dal bianco alla base arrivando al blu in cima. Anche le finestre subirono un trattamento simile dato che quelle più in basso risultavano più grandi rispetto quelle ai piani più alti.

Cortile interno – ©Alessandro Grussu (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

 Maria Giulia Parrinelli

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