Ogni felce ha un suo fascino. Le foglie di ciascuna sono piccole meraviglie create dall’evoluzione e al tempo stesso un capolavoro di grazia ed eleganza.
Una felce che risponde a tutti questi requisiti e che ben si adatta a vivere in appartamento, è Asplenium nidus.

Origine e nomenclatura

I paesi di provenienza di questa felce sono l’Asia Tropicale, l’Australia, le isole del Pacifico e l’Africa orientale. Il suo habitat è la foresta tropicale e subtropicale, dove vegeta in luoghi ombrosi e umidi. Il nome scientifico di questa felce – per essere più precisi Asplenium nidus-avis – deriva dal greco splén, ovvero milza, a cui è stato aggiungo l’alfa privativo, ossia a-splén, poiché anticamente si credeva che la pianta avesse proprietà di cura e regolazione sulle funzioni di quest’organo. L’epiteto specifico nidus-avis (in latino nido d’uccello), invece, fa riferimento alla forma della rosetta centrale delle foglie che ricorda appunto un nido e in cui trovano riparo piccoli animali della foresta tropicale.

La rosetta centrale di foglie della felce Asplenium nidus
Foto “[Sirichai]/stock.adobe.com”

Asplenium, una felce da conoscere meglio

In quanto felce, ha caratteri da epifita ma riesce a vivere bene anche in piena terra, esattamente come moltissime fra i tanti generi di felce. Quando si comporta da epifita utilizza gli alberi più che altro come supporto senza arrivare a una vera e propria simbiosi o a parassitarli. Si serve di essi per raccogliere acqua e materia organica, quest’ultima essenziale per ottenere i nutrienti che le necessitano non potendoli assumere dal terreno. È una sempreverde che appartiene alle Aspleniaceae, di crescita abbastanza lenta, non arriva velocemente a maturità, ed essendo una felce, non produce fiori. Vanta diverse centinaia di specie all’interno del suo genere, tra cui alcune anche rustiche che si possono trovare in areali dell’Europa meridionale.

Asplenium, felce epifita
La felce Asplenium nidus in natura: da epifita vive aggrappata agli alberi.
(Foto stock.adobe.com)

Foglie di Asplenium nidus

Lanceolate, leggermente coriacee, di dimensioni medio-grandi, specialmente quando la felce è adulta ed è coltivata in piena terra nelle aree dove le temperature sono quelle di cui ha necessità, le foglie possono raggiungere ciascuna addirittura i 100-120 cm di lunghezza e i 20 di larghezza. Se coltivate in vaso le dimensioni sono ovviamente ridotte. Il loro colore è un bel verde chiaro intenso e luminoso. La particolarità delle foglie è che si dipartono dal centro verso l’esterno, formando una rosetta centrale imbutiforme che serve alla felce per raccogliere la quantità d’acqua che le serve. Molto decorative e grafiche, le foglie di questa felce da sole arredano un locale, specialmente se coltivate con successo anno dopo anno. In casi particolarmente felici, diventando piante che devono essere valorizzate dando loro lo spazio che richiedono, stanti le loro dimensioni: circa 70-90 cm in altezza e larghezza.

felce Asplenium nidus
Un bell’esemplare di felce Asplenium nidus in natura. Come si può vedere anche da questa foto, sfrutta l’albero caduto come base d’appoggio ma pure per ricavare nutrienti dalla sua degradazione.
(foto di Lauren Gutierrez via Flickr)

La bellezza delle nuove foglie della felce

Particolare anche la forma delle nuove foglie. Alla nascita è tipico di questa felce e di molte altre, aprirsi praticamente srotolando il nuovo germoglio. Inoltre, tale fase del ciclo della pianta, è persistente e, la particolarità qui descritta, si evidenzia a lungo, donando alla felce una grazia non comune oltre che una nota simpatica. Non ci sono notizie sicure sulla non tossicità delle foglie di Asplenium.

Coltivazione di Asplenium nidus

È una felce relativamente semplice da coltivare. Gli insuccessi con Asplenium sono da ricercarsi prevalentemente nel rapporto esposizione-irrigazione-umidità ambiente che le si fornisce. Infatti, se con le piante che originano dalla fascia tropicale-subtropicale non è mai semplice trovare un giusto equilibrio tra quei fattori, con una felce come Asplenium lo è anche di più. Ciò non esclude, però, che si possano creare le condizioni per riuscire a coltivarla con successo. Non è, quindi, un’impresa titanica ma solo una questione di aggiustamenti da fare man mano, mediante l’osservazione della felce stessa, soprattutto nel primo periodo in cui si inserisce nella propria casa. È consigliato agirli solo uno alla volta, così da poter capire con sicurezza quale sia quello davvero risolutivo. Amando molto gli ambienti con un elevato grado di umidità, gradisce prevalentemente quelle stanze dove se ne reperisce maggiormente: il bagno e la cucina.

felce Asplenium nidus
Un esemplare di felce Asplenium nidus coltivata in vaso. Le sue dimensioni non saranno mai gigantesche come in natura ma è comunque bella ed elegante
(foto di rawpixel su freepik)

Terreno

Questa felce ama i substrati ricchi di sostanza, di humus, soffici, umidi ma mai eccessivamente bagnati. Necessita anche di un ottimo drenaggio e, a tal proposito, oltre a dotarsi di un buon terriccio universale da mescolare a terriccio acido (possibilmente contenente lapillo vulcanico), a una parte di sfagno e a un terriccio di foglie (questi ultimi non sono indispensabili ma sicuramente sono utili), è bene apporre nel substrato di Asplenium, anche una parte di sabbia di fiume (o sabbia lavata). Si rinvasa a primavera ma solo se si nota che sia rimasto poco substrato, verificandolo svasando la pianta e osservando bene il pane radicale. Al momento del rinvaso utilizzare la stessa mescola di substrato e usare un vaso di una sola misura più grande.

Esposizione e temperature di Asplenium nidus

Asplenium in natura vive nelle zone ombrose. Non tollera l’irraggiamento diretto e non ama stare nei pressi di sorgenti troppo luminose come ad esempio i locali disposti a ovest o sud. Non disdegna affatto un po’ di luminosità, però, quindi ideale per questa felce è una stanza dove non manchino 3-4 ore di luce molto filtrata ma che abbia anche diverse ore in ombra piena. Se collocata vicino ad una finestra, verificare che sia esposta e nord/nord-est e che non venga mai lambita dai raggi diretti del sole.

felce Asplenium nidus
Nell’ombra piena del bosco, spunta il verde brillante della felce Asplenium nidus
(foto di ian-chen – via unsplash)

Asplenium all’esterno? 

Può essere tenuta all’esterno solo nelle regioni dove le minime non scendono mai sotto i 12-14°. Altresì, dove le massime, in primavera e in estate, non vanno mai oltre i 26-28 gradi. Non sono temperature stagionali facilmente reperibili in Italia. È questa la ragione per la quale, se si vuole fare in modo che la felce resista nel tempo, è preferibile tenerla in casa. Teme anche le fonti di calore come stufe e termosifoni e altrettanto i colpi d’aria e sbalzi termici repentini.

Umidità, il fattore che determina la sopravvivenza di Asplenium nidus

La condizione essenziale di cui necessita questa felce, invece, è che si riesca a fornirle il giusto apporto di umidità. Qualora non vi si riuscisse, meglio provvedere a nebulizzare acqua attorno ad essa, irrorando da una distanza di circa una trentina di centimetri, almeno ogni due giorni. Utile anche apporre uno strato di argilla espansa o ghiaino nel sottovaso dove lasciare sempre una piccola quantità d’acqua. Essenziale che il foro di drenaggio non vi resti costantemente a contatto, così che non si creino ristagni che darebbero il via all’asfissia e ai marciumi radicali. Un altro sistema molto pratico in tal senso, è quello di posizionare la felce fra altre piante che invece amano avere acqua nel sottovaso o addirittura piante coltivate in idroponica. In questo modo, l’acqua contenuta nelle piante circostanti alla felce evapora naturalmente, apportando grande beneficio anche ad Asplenium.

felce Asplenium nidus
Il verde brillante e lucente delle foglie un po’ coriacee della felce Asplenium

Irrigazione

Irrigare con acqua lasciata riposare una notte. Durante la bella stagione, lasciar asciugare appena il substrato tra un’irrigazione e l’altra e bagnare la felce senza eccedere in quantità. Indicazione importante: mai irrigare versando acqua nel bicchiere che forma la rosetta di foglie centrale. Il rischio è che marcisca in poco tempo. In inverno si possono ridurre le irrigazioni ad una volta ogni 8-10, massimo 15 giorni, in base a quanta umidità si riesce a creare nel locale dove è posta la felce.

Potature

Non sono necessarie. È preferibile solo asportare eventuali foglie che appassiscono o seccano così da non rischiare che si formino muffe e altri patogeni.

felce in vaso
Un altro esemplare di felce Asplenium nidus in vaso (foto di feey via unsplash)

Concimazioni di Asplenium nidus

In piena attività vegetativa di Asplenium, concimare anche una volta la settimana al massimo ogni dieci giorni, seguendo attentamente le istruzioni del produttore, tendendo a darne un po’ di meno anziché un po’ di più. Qualora si osservasse un ingiallimento foliare della lamina della felce ma non delle nervature, è meglio somministrare ferro chelato così da scongiurare l’evenienza di una sofferenza dovuta a clorosi. Se al momento del rinvaso si utilizza un substrato misto, come più sopra indicato, esi irriga con acqua fatta riposare in modo che i sali di calcio contenuti si depositino sul fondo, l’eventualità di clorosi è abbastanza remota.

Moltiplicazione

Come praticamente ogni felce, Asplenium si riproduce attraverso le spore portate sulla pagina inferiore delle foglie. Salvo alcuni generi (pochi) che si possono moltiplicare per divisione del cespo, con la felce in esame non solo non è fattibile ma è un’impresa impossibile anche ai più esperti, quando si tratta di una pianta che vive in appartamento. Tentare, però, non nuoce mai.

Avversità

In genere Asplenium nidus non soffre di particolari patologie o infestazioni parassitarie. È consigliabile effettuare saltuariamente un controllo di fusti e pagine foliari inferiori per verificare che non ci sia presenza di cocciniglia. Questa felce viene talvolta colpita da ruggine ma accade soprattutto se non c’è sufficiente ricambio d’aria nel luogo dove viene posta.

Curiosità su Asplenium nidus

Quello della riproduzione mediante spore, sembra qualcosa di semplice: cadono le spore, nasce la pianta, fine della fatica.

In realtà è un processo alquanto articolato e merita una lettura di approfondimento (veloce o meno) o anche solo un’occhiata, giusto per rendersi conto di quanta complessità e perfezione ci sia nel mondo vegetale.

Quella dei generi di felce è una storia antichissima: sono infatti apparse circa 400 milioni di anni fa e sono state le prime forme di vita vegetale a differenziarsi nel sistema di trasporto della linfa e di tutte le sostanze. In questo modo sono riuscite a evolvere e progredire rispetto a muschi e licheni, giusto per fare un paio di esempi conosiuti. Di conseguenza sono riuscite a crescere in altezza, a sviluppare fusti e foglie e a giungere fino ai nostri giorni per come le conosciamo.

Asplenium nidus spore
Le spore della pagina inferiore di una foglia di felce Asplenium
(Foto stock.adobe.com)

Innegabile il loro fascino, pensando a tutto questo.
Le piante non finiscono davvero mai di stupire anche gli addetti ai lavori, per come si sono evolute e specializzate, e ogni felce che non sembra una pianta così complessa come potrebbe esserlo un albero, pur nella sua semplicità, in realtà è anch’essa un laboratorio vivente in piena regola.

Caratteristiche di Asplenium nidus-avis

  • Tipo di pianta: felce, sempreverde
  • Famiglia: Aspleniaceae
  • Origine: Asia tropicale-subtropicale, Australia, Isole del Pacifico, Africa settentrionale
  • Dimensioni: circa 70 x 70 cm (e più)
  • Colore e forma dei fiori: non fiorisce
  • Foglie: grandi, lanceolate, leggermente coriacee, di color verde chiaro
  • Periodo di fioritura: /
  • Esposizione: qualche ora di luce indiretta/filtrata; ombra; umidità
  • Resistenza al gelo: nessuna
  • Difficoltà di coltivazione: media
  • Utilizzo ideale: interno
felce
La sinuosità delle foglie della felce Asplenium nidus, messa in evidenza con questa macro, ha una sua sensualità (foto di feey via unsplash)

Ivana Fabris

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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