In occasione della Stockholm Design Week 2023, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma presenta Buone Nuove – Women Changing Architecture, un progetto originale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo. La mostra, curata da Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci, valorizza il lavoro di donne designer e architette, attive in Italia e all’estero. L’allestimento è una rielaborazione di quello ospitato al MAXXI di Roma e viene presentato a Stoccolma per la prima volta, all’inizio di una circuitazione che, nei prossimi mesi, farà il giro del mondo.
Con l’intento di rappresentare il contributo di architette, designer, duo, team, collettivi, la selezione include non solo figure italiane, ma anche internazionali, come esempio delle realizzazioni e della qualità dell’architettura moderna e contemporanea. Un viaggio attraverso la professione dell’architetto, che mette in evidenza quelle personalità femminili, dalle pioniere di inizio Novecento fino alle archistar di oggi e agli studi internazionali guidati da donne, che hanno innovato l’architettura contemporanea. Nomi come Lina Bo Bardi, Gae Aulenti, Cini Boeri, Nanda Vigo, fino a personaggi di grande rilievo nella scena attuale, come Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, e altre giovani e giovanissime. La mostra comprende anche una serie di videointerviste che ricostruiscono le storie e le teorie alla base di questa narrazione.
L’edizione di Stoccolma di Buone Nuove, include anche due nomi svedesi, le pioniere moderniste Ingrid Wallberg e Ingeborg Wærn Bugge e le avanguardiste Anna Chavepayre Josefina Nordmark, per tracciare collegamenti con le controparti scandinave. L’integrazione locale è stata realizzata da Monica Prencipe e Chiara Monterumisi.

Women Changing Architecture
Nanda Vigo durante i preparativi per ALCANTARA 2018 | Arch-Archology, MAXXI, Roma, 2018,
Courtesy Archivio Nanda Vigo, Milano

Enzo Mari a cura di Hans Ulrich Obrist con Francesca Giacomelli.

Women Changing Architecture
Lo Zoo di Enzo, Nanda Vigo, 2020 | Courtesy Triennale di Milano, Ph. Gianluca di Ioia

Triennale Milano presenta, presso il centro culturale C-mine di Genk, Belgio, la mostra Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli dedicata al lavoro e al pensiero di Enzo Mari– uno dei principali progettisti, artisti, critici e teorici – documentati attraverso progetti, modelli, disegni e materiali spesso inediti, provenienti dall’Archivio Mari recentemente donato al CASVA – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano. La mostra, presentata per la prima volta in Triennale dal 17 ottobre 2020 al 12 settembre 2021, è nata dal costante scambio e dialogo intercorsi negli anni tra Maristesso e il curatore Hans Ulrich Obrist e racconta oltre 60 anni di attività progettuale, dall’arte al design, dall’architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica.
Il progetto espositivo è articolato in una sezione storica, a cura di Francesca Giacomelli, e in una serie di contributi di artisti e progettisti internazionali invitati a rendere omaggio a Mari attraverso installazioni site-specific e nuovi lavori appositamente commissionati.

Lontano dal Vuoto. Zero e l’arte del dopoguerra in Europa.

Nanda Vigo, Cronotopo, 1963, foto di Aldo Ballo, Courtesy Archivio Nanda Vigo, Milano

Fino al 12 febbraio 2023 una selezione di opere di Nanda Vigo farà parte della mostra Away from the emptiness. ZERO and postwar art in Europe organizzata dall’IVAM, Centre Julio Gonzàles di Valencia e curata da Bartolomeu Marì.  In collaborazione con l’Archivio Nanda Vigo, sono state scelte sette opere di Nanda Vigo che prenderanno parte a questa importante mostra in Spagna.

Object of Desire Surrealismo e Design 1924-2020.

Nanda Vigo, sedia Due Più, 1971, foto di Aldo Ballo, Courtesy Archivio Nanda Vigo, Milano

Object of Desire è una mostra itinerante, partita dal Vitra Museum in Germania e attualmente esposta al Centro Museo Gaiás presso la Cidade da Cultura a Santiago de Compostela in Spagna. La prossima tappa sarà il Design Museum di Londra che ospiterà la mostra fino a febbraio del 2023. Objects of Desire esamina il modo in cui design e Surrealismo sono andati di pari passo, esponendo opere d’arte surrealiste e oggetti di design uno accanto all’altro, illustrando intriganti parallelismi tra le due discipline. La mostra comprende opere di alcuni dei più importanti nomi dell’arte e del design del secolo scorso, tra cui Le Corbusier, Gae Aulenti, Salvador Dalí, Marcel Duchamp e Nanda Vigo. Sembra essere una vera celebrazione dell’onnipresente influenza del mondo fantastico del Surrealismo sul design attraverso mobili, interni, moda, film e oltre.

Le Meraviglie dei Cieli. Retrospettiva sulla visionaria produzione di Renato Volpini.

Exhibition view di “Le Meraviglie dei Cieli”, 2023, Archivio Nanda Vigo, Milano, Courtesy Archivio Nanda Vigo, Milano

La mostra, organizzata dall’Archivio Nanda Vigo in collaborazione con l’Archivio Renato Volpini, è la prima del ciclo “Amici di Nanda”, progetto tramite cui l’Archivio Nanda Vigo dedica il proprio spazio in via Gorani 8, Milano, ad eventi ed esposizioni in onore dei legami che hanno segnato il percorso di Nanda Vigo.

È il 1931 quando Fernando Barbacini pubblica Le Meraviglie dei Cieli, una “Esposizione popolare della scienza degli astri e dei fenomeni celesti”, con l’intento di rendere facilmente comprensibili le allora recenti scoperte in ambito astronomico: dai corpi celesti agli strumenti utilizzati per osservarli.
Battezzata Fernanda Enrica Leonia in suo onore, Nanda Vigo, unica nipote di Fernando Barbacini, ereditò dallo zio astronomo la vocazione di indagare lo Spazio e la volontà di andare oltre il terreno, spaziando tra il reale, l’irreale e la trascendenza e spingendo le proprie conoscenze verso le leggi che governano i mondi; non a caso, il paradigma cardine dell’Arte di Nanda Vigo si compone di tre elementi di indagine: tempo – spazio – luce. Da qui, anche i titoli delle sue opere gravitano intorno al tema dello Spazio: dai primi Cronotopi degli anni ‘60 ai Genesis dei primi anni 2000, dai Trigger of the Space degli anni ’70 alla più recente installazione monumentale Exoteric Gate del 2016. Così come la cara amica Nanda Vigo, anche Renato Volpini si lasciò ispirare dalla ricerca dell’Altrove, dalle meraviglie dei cieli, traendone una personale elaborazione del Fantastico e dell’Alieno. Affascinato dal mito delle navicelle, delle sonde e dall’ingegneria aerospaziale, negli anni Sessanta Volpini iniziò a dedicare la sua arte alle Macchine Spaziali, che lo accompagneranno per tutta la sua vita declinate in ogni forma e colore.

Dal 3 febbraio 2023, sesto anniversario della scomparsa dell’artista, la flotta volpiniana di Macchine Spaziali invade per la prima volta lo spazio dell’Archivio Nanda Vigo, accompagnata da una selezione di artisti ultracontemporanei: TimCet, Mattia Sanarico, Sana Renard, L.Elrah, Iron Noir, Giorgio Finamore, DustyEye, Gerlanda di Francia, BitNb, Franco Brambilla che ibridando analogico e digitale indagano temi analoghi al Maestro Volpini: la macchina, il cosmo, l’alieno, l’oltre, l’oltretempo e l’oltredimensionale. In concomitanza il metaverso Martix inaugura Elsewhere, un mausoleo digitale costruito e curato da Vincenzo Bordoni, per estendere al regno dei pixel la produzione di Renato Volpini.