Gae Aulenti, nome d’arte di Gaetana Emilia Aulenti, è stata un’architetto, designer e docente italiana, nota per i suoi progetti innovativi e per il suo contributo allo sviluppo dell’architettura contemporanea. Viene solitamente associata al movimento Neoliberty, di cui fa parte insieme ad alcuni tra i progettisti più famosi. Nata a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine, nel 1927, Aulenti ha conseguito la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, nel 1954. Nello stesso anno si è sposata con l’architetto Francesco Buzzi. Un matrimonio di breve durata, durante il quale la coppia ha avuto una figlia, Giovanna, nata nel 1955. Dopo aver iniziato la sua carriera lavorando in diverse agenzie di architettura, nel 1964 ha fondato il proprio studio di architettura e design a Milano. Tra i suoi progetti più importanti ci sono la ristrutturazione del Museo d’Orsay di Parigi e la riqualificazione del Piazzale Cadorna a Milano.

Aulenti è stata anche una docente di fama internazionale, tenendo corsi e lezioni in molte università e istituti di design in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il rinomato Premio Imperiale per l’architettura conferito dalla Japan Art Association di Tokyo nel 1991, e la Medaglia d’Oro nel 2012.

Gae Aulenti è morta a Milano il 31 ottobre del 2012, il 16 dello stesso mese aveva ritirato il premio alla carriera presso la Triennale di Milano.

I progetti più importanti dell’architetto Gae Aulenti

Gae Aulenti è stata una figura di spicco nella scena architettonica italiana del XX secolo, e i suoi progetti sono stati fondamentali per la definizione dell’architettura contemporanea. Tra i più importanti realizzati da Aulenti ricordiamo la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia e quella delle ex Scuderie del Quirinale a Roma; la riqualificazione del Piazzale Cadorna e il progetto per il Museo Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona.

Museo d’Orsay 

Ma il progetto architettonico tra i più conosciuti di Gae Aulenti è stato sicuramente la ristrutturazione del Museo d’Orsay di Parigi, realizzato negli anni ’80. La trasformazione della vecchia stazione ferroviaria, la Gare D’Orsay vicino alla Senna, in un museo d’arte moderna ha dimostrato la capacità di Aulenti di coniugare la tradizione con la contemporaneità e di creare una simbiosi tra il vecchio edificio e i nuovi spazi espositivi.

Museo d’Orsay, Parigi. Vista dall’alto (Wikimedia Commons)

Alcune caratteristiche dell’edificio originale, come la grande cupola in vetro e la struttura in ferro, sono state mantenute e adattate alle esigenze del museo. La particolare attenzione all’illuminazione naturale prestata da Gae Aulenti ha fatto sì che attuasse espedienti geniali allo scopo di esaltare gli spazi interni e le oltre 4000 opere conservate, come per esempio la scelta della pietra calcarea chiara, perfetta per sfruttare la luce proveniente dalla volta in vetro e ferro e per creare un’atmosfera accogliente e favorevole alla fruizione delle opere. Il progetto ha previsto, inoltre, l’ampliamento degli spazi espositivi, la creazione di sale per le mostre temporanee e un’area apposita per la conservazione e il restauro delle opere d’arte. 

Il Museo d’Orsay è stato inaugurato nel 1986 e da allora è diventato uno dei musei d’arte più visitati di Parigi, attirando milioni di visitatori ogni anno. Il progetto di Aulenti ha dimostrato come sia possibile creare edifici funzionali e partecipativi nel rispettano sia delle esigenze degli utenti che in quello delle leggi e delle normative locali.

Ristrutturazione Palazzo Grassi a Venezia

È la Fiat, nuova proprietaria dal 1983, ad affidare a Gae Aulenti la ristrutturazione del Palazzo Grassi a Venezia. Il palazzo, situato lungo il Canal Grande, era originariamente utilizzato come sede per le esposizioni della Biennale, ma il cattivo stato di conservazione non soddisfaceva più le esigenze espositive. In poco più di un anno, la Aulenti smonta e rimonta l’edificio intero, anche qui come nel caso del museo d’Orsay, segue uno studio nei minimi dettagli del progetto originario e del lavoro fatto da Giorgio Massari.

Palazzo Grassi, Venezia. Particolare di interno (Flickr)

Vengono montati impianti tecnici e sistemi di allarme nelle cimase inserite nella struttura vecchia, rafforzati i solai e la vetrata del cortile. Un verde acqua decora alcuni elementi del Palazzo, in armonico contrasto con il rosa del marmorino. Anche le murature, dove possibile, vengono preservate e recuperate o sostituite da mattoni dell’epoca riutilizzati dalle demolizioni di parti aggiunte in un secondo momento. 

Ristrutturazione ex Scuderie del Quirinale a Roma

L’intervento, progettato dall’architetto Gae Aulenti e diretto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali di Roma, ha permesso di recuperare un’opera architettonica di prestigio sia per dimensioni che per straordinaria posizione urbana, valorizzandone spazi che costituiscono un luogo espositivo di impareggiabile valore. Le ex Scuderie, situate nel centro di Roma, erano state utilizzate come deposito per le carrozze della famiglia reale ma, dopo anni di abbandono, vessavano in grave stato di conservazione. Non idonee a ospitare uno spazio con una nuova funzionalità come quella espositiva, è stato necessario ripensare e attuare un imponente lavoro di restauro. Sull’impronta dell’originale edificio storico e per non compromettere le strutture edilizie primarie, nelle due grandi sale del primo e secondo piano, la Aulenti ha inserito una successione di contropareti in cartongesso con la duplice funzione espositiva sul davanti e di copertura dei sofisticati impianti di climatizzazione e illuminazione, dietro. I pavimenti, in travertino al piano terra e rovere verniciato di grigio al primo piano, accompagnano i visitatori nelle gallerie. Per motivi di sicurezza i due piani sono stati ulteriormente collegati tra di loro da una scala, disegnata dalla stessa Aulenti, che regala  una veduta unica della capitale sulle rovine romane. I lavori di restauro durarono due anni e mezzo. La nuova sede espositiva è stata inaugurata il 21 dicembre 1999.

Arredo urbano di Piazzale Cadorna a Milano

Il progetto di arredo urbano per Piazzale Cadorna a Milano, nato alla fine degli anni ’90, è stato commissionato a Gae Aulenti dal Comune e dalle Ferrovie Nord. Il progetto si divideva in due tipologie di intervento: la riqualificazione della piazza, e il restauro della facciata della Stazione di Cadorna. Il problema più spinoso era quello di risolvere il flusso di un traffico urbano caotico e disordinato intorno alla piazza, soluzione che la Aulenti trovò disegnando una nuova rotonda, al centro della quale venne issata la scultura Needle, Thread and knot di Claes Oldenburg e la moglie Coosje Bruggen, realizzata in acciaio inox e vetroresina, e installata nel 2000. Il  gigantesco ago con il filo multicolore che svetta in un altro punto della piazza, con il nodo finale, è un chiaro omaggio alla laboriosità milanese e sopratutto un chiaro riferimento al mondo della moda di cui Milano è grande protagonista.

Veduta generale estiva di piazzale Cadorna, a Milano (Wikimedia Commons)

La piazza, invece, è stata realizzata mediante una copertura trasparente, in vetro e acciaio, sorretta da colonne in ferro verniciato rosso che reggono le campate di lunghezza differente, parallele tra di loro. In fondo, delle vasche d’acqua a fontana, e al lato piccoli chioschi e negozi che richiamano la struttura di un mercato cittadino.

La facciata della stazione, invece, è composta da lastre in vetro trasparente e opaco che formano una maglia geometrica su cui si appoggia un portico, retto da pilastri dello stesso colore rosso. La pavimentazione è stata realizzata ex-novo, in pietra.

Gae Aulenti designer: la lampada Pipistrello e altri progetti

Non solo architetto, Gae Aulenti è stata anche una designer di fama internazionale, apprezzata per il suo lavoro innovativo e per la sua capacità di creare pezzi unici e funzionali. Nel corso della sua carriera, Aulenti ha progettato una vasta gamma di prodotti: dai mobili alle lampade, dalle porcellane alle ceramiche. Nel 1963 lavora per Zanotta, tra le sue creazioni troviamo: Sgabello April (1963) e Sedia pieghevole April (1964); la sedia

Locus Solus, Gaue Aulenti, 1965 (Wikimedia Commons)

Locus Solus e la sedia Solus (1965); Gaetano, tavolo da lavoro (1971); Consolle Appia (1984), per citarne solo alcuni. Nel 1966 lavora per la Olivetti realizzando degli Show-room tra i quali Olivetti Shop, e per la Fiat, nel 1968, disegnando gli allestimenti per le esibizioni, gli stand commerciali e show-room. Aulenti ha anche progettato una serie di oggetti per la casa, come la linea di ceramiche Sigillata per la ditta Bitossi e la linea di porcellane Aulenti per la ditta Richard Ginori.

Tavolo con ruote,1993. Gae Aulenti per Fontanaarte (Wikimedia Commons)

La lampada Pipistrello, tuttavia, è il pezzo di design forse più famoso realizzato da Gae Aulenti per Martinelli Luce. Presentata per la prima volta nel 1965, è diventata un’icona del design italiano e un classico del design contemporaneo. La lampada ha una forma unica, ispirata all’ala di un pipistrello. Il paralume è composto da una struttura in metallo verniciato bianco o nero, con una base in metallo cromato. La luce è diffusa da una lampadina alogena, che si trova all’interno della struttura. È una lampada versatile, adatta sia agli ambienti domestici che professionali e può essere utilizzata come lampada da tavolo o lampada da terra. Il progetto Pipistrello è stato premiato con il Compasso d’Oro nel 1967. Pipistrello è tutt’oggi in produzione e continua ad essere una delle lampade più popolari e riconosciute del design italiano.

Influenze di Gae Aulenti sull’architettura italiana contemporanea e filosofia del design

Gae Aulenti è stata indubbiamente una figura chiave nell’architettura italiana del XX secolo, ha certamente contribuito a definire un nuovo concetto di architettura “funzionale” e “partecipativa”. I suoi edifici sono stati progettati per rispondere alle esigenze degli utenti finali, creando spazi adattabili alle diverse funzioni e promuovendo la socializzazione e la cultura in una continuità storica con la funzione originaria dell’edificio. Questo approccio ha permesso di creare spazi rinnovati che rispecchiano la cultura e le radici del luogo, coniugando la tradizione con la modernità. La Aulenti vedeva nell’architettura la strettissima relazione con l’ambiente urbano esistente, una forma creativa, per lei, questa, che le permetteva di inserire nel suo spazio architettonico tutta quella varietà e complessità di elementi che caratterizzano l’ambiente urbano.

In occasione della scomparsa della Aulenti, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano disse di lei: «È stata la protagonista di primo piano della storia dell’architettura contemporanea, altamente apprezzata in tutto il mondo per il suo talento creativo e, in particolare, per la straordinaria capacità di recuperare i valori culturali del patrimonio storico e dell’ambiente urbano.»

Gae Aulenti, premi e riconoscimenti

Numerosi i premi che Gae Aulenti ha ricevuto nel corso della sua incredibile e prolifica carriera: il Premio Ubu per la scenografia de Le Baccanti e La torre per la regia di Luca Ronconi (1978); il Premio Imperiale in Giappone (1991); il premio Marble Architectural Awards (2007). Altrettanti i riconoscimenti: il titolo di Chevalier della Legion d’Honneur in Francia; quello di Cavaliere di Gran Croce del Merito della Repubblica Italiana al Sigillo Lombardo; fino all’ultimo, la Medaglia d’Oro alla carriera tenutosi in Triennale a Milano nel 2012, poco prima della sua morte.

Piazza Gae Aulenti 

A Gae Aulenti, Milano ha dedicato anche una piazza pedonale, nel quartiere Isola, davanti all’ingresso della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi. La piazza è sopraelevata e ha una forma circolare, progettata dall’architetto argentino César Pelli è stata inaugurata l’8 dicembre 2021, due mesi dopo la scomparsa dell’Aulenti.

Piazza Gae Aulenti, Milano (Wikimedia Commons)

La piazza offre una suggestiva vista allo skyline metropolitano milanese, visibili le Torri Garibaldi, il Bosco Verticale, Palazzo Lombardia (sede della Regione), Torre Galfa, Torre dei Servizi Tecnici Comunali, il Grattacielo Pirelli, una porzione della Torre Diamante e le torri residenziali Solaria, Solea e Aria. È il simbolo della Milano contemporanea, spesso scelta come ambientazione per numerosi servizi fotografici e spot pubblicitari, o come luogo ideali per eventi musicali e sociali. Caratteristico lo spazio polifunzionale in legno e cemento al confine tra la piazza e la Biblioteca degli alberi, dove si trova l’IBM Studios.

Laura Loi

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