Édouard Manet è stato uno dei più importanti artisti del XIX secolo, il precursore dell’Impressionismo e, sebbene abbia condiviso alcune caratteristiche con gli Impressionisti, le sue opere sono distinte e uniche, andiamo a scoprire perché non è da considerarsi un’Impressionista.

La vita di Manet

Formazione

Nato a Parigi il 23 gennaio 1832 in una famiglia benestante Édouard Manet ha iniziato a studiare Belle Arti nonostante il volere del padre che lo volevano magistrato o comandante navale.

Nonostante non amasse particolarmente il modo in cui era creata ed esposta l’arte al tempo cercò di uniformarsi entrando nell’atelier di Thomas Couture uno degli artisti più popolari dell’epoca che aveva stupito il pubblico con l’opera I romani della decadenza esposta al Salon nel 1847.

Subito i rapporti si fecero tesi a causa degli insegnamenti troppo accademici e impersonali ma nonostante tutti questi screzi Manet rimase nello studio per sei anni. In quel periodo riuscì a viaggiare molto in tutta Europa entrando in contatto con numerose opere d’arte. Si staccò da Thomas Couture soltanto nel 1856 e continuò a viaggiare conoscendo numerosi artisti come Gustave Courbet, Eugène Delacroix e successivamente Edgar Degas.

Opere scandalose

Dal 1859 Manet cercò di esporre al Salon senza successo. La prima opera che presentò, Il bevitore di assenzio, era di stampo realista ed era stata particolarmente apprezzata da Delacroix. Ma sarà poi con la Colazione sull’erba, non accettata per il Salon ma esposta poi al Salon des refusés, a rendere Manet famoso a causa delle controversie che suscitò. Nonostante le critiche venne accettato al Salon nel 1864 e nel 1865 al quale espose rispettivamente Cristo morto e due angeli e Olympia suscitando nuovamente scandalo nella borghesia parigina.

Olympia esposto al Salon 1865 – CC0

Il primo seme dell’impressionismo

Dopo un breve ma importantissimo viaggio in Spagna Édouard Manet tornò a Parigi abbandonando le scene folcloristiche dedicandosi più alla rappresentazione della vita parigina. Tentò nuovamente di esporre al Salon portando due opere non anticonformiste quali Il pifferaio e L’attore tragico ma venne rifiutato.

La Corrida, opera di Manet influenzata da Goya dipinta durante il suo periodo in Spagna – CC0

Decise così di creare una mostra personale che però non ottenne il consenso pubblico. Venne invece apprezzata da giovani artisti insofferenti alla pittura ufficiale che ricercavano un nuovo stile fluido e naturale, si trattava di Claude Monet, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, Paul Cézanne e Jean-Frédéric Bazille futuri impressionisti.

Manet padre dell’impressionismo

Nonostante Manet non possa essere considerato un vero Impressionista, perché alcuni aspetti della sua arte non lo sono, è lecito considerarlo il padre degli Impressionisti avendo svolto un ruolo importante nell’evoluzione dell’arte e nell’inizio del movimento.

Per primo ha rappresentato soggetti moderni e quotidiani, come scene di strada e caffè, che erano nuovi per la pittura accademica dell’epoca, catturando la vita moderna e la città in evoluzione. Manet ha anche sperimentato nuove tecniche pittoriche utilizzando colori vivaci e luminosi per catturare l’effetto della luce e del movimento.

Nonostante alcune opere di Manet possono essere considerate in stile Impressionista, perché condividono alcuni aspetti stilistici e tematici con gli Impressionisti, questo artista non è completamente in linea con i canoni di esso.

Autoritratto datato 1880, Manet morirà tre anni dopo – CC0

Perchè Manet non è impressionista

Tempi di lavorazione

Manet non ha condiviso il metodo degli Impressionisti di dipingere rapidamente en plein air per catturare l’effetto della luce e del momento. Invece, ha preferito lavorare in studio, utilizzando schizzi e bozzetti eseguiti all’aperto come base per le sue opere.

Tecnica

Dipingeva i suoi soggetti con una maggiore attenzione per la forma e la struttura, rispetto agli Impressionisti che tendevano a minimizzare questi aspetti per concentrarsi sulla luce e sui colori. Manet non ha dunque seguito completamente il metodo Impressionista di dipingere sviluppando una tecnica più precisa e controllata.

Chez le père Lathuille (1879) – CC0

Soggetti

Anche se entrambi rappresentavano la vita quotidiana, Manet ha anche trattato temi e soggetti diversi rispetto agli Impressionisti, come l’arte classica, la mitologia, la storia e la letteratura. Nonostante abbia anche rappresentato scene di vita quotidiana, ha usato spesso un linguaggio simbolico e allusivo.

Esposizione

Un’altra divergenza importante è l’approccio dell’artista francese all’esposizione delle sue opere. Mentre gli Impressionisti si sono rivolti alle mostre indipendenti, Manet ha sempre mirato ad esporre le sue opere al Salon, l’istituzione ufficiale d’arte della Francia, nonostante i frequenti rifiuti. Questo dimostra che Manet, a differenza degli Impressionisti, non era interessato ad abbandonare il sistema accademico e le istituzioni artistiche ufficiali, anzi cercava sempre il loro riconoscimento.

Artista fuori dal coro

Il fatto che Manet non fosse formalmente membro del gruppo degli Impressionisti, gli permise di non essere associato alle critiche e alle controversie che circondavano il movimento. Questo gli ha consentito di continuare a lavorare e mostrare le sue opere senza dover affrontare lo stesso tipo di resistenza che gli Impressionisti incontravano. In questo modo, Manet ha potuto portare avanti la sua arte senza dover rinunciare alle sue idee artistiche e alle sue innovazioni stilistiche.

Un bar aux Folies Bergère (1881-1882) – CC0

Maria Giulia Parrinelli

Vi potrebbero interessare anche

©Villegiardini. Riproduzione riservata