Il British National Museum of Modern Art conosciuto come Tate Modern fa parte del gruppo di musei Tate insieme a Tate Britain, Tate Liverpool e Tate St Ives ed è il museo d’arte moderna più visitato al mondo.

Si trova al centro di Londra ed è ospitato nell’ex centrale elettrica di Bankside, originariamente progettata da Sir Giles Gilbert Scott e costruita tra il 1947 e il 1963. Questa struttura è stata modernizzata dagli architetti Herzog e de Meuron in ambito del rilancio del quartiere che prevedeva anche la ricostruzione del Globe Theatre e la riapertura del Millennium Bridge.

Tate Modern visto dal Millennium Bridge – ©Misha Popovikj (Flickr CC BY-SA 2.0)

Bankside Power Station

Progettato da Sir Giles Gilbert Scott si tratta di un edificio rettangolare lungo 200 metri con un camino alto quasi 100 metri che non superasse la cattedrale di St. Paul. L’architetto aveva progettato una struttura che si basa su telai costituiti da travi e colonne in acciaio che sostengono le pareti in muratura di mattoni e non hanno funzione strutturale.

La trasformazione in un Museo

Per trasformarlo in Tate Modern sono intervenuti gli architetti svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron. Hanno deciso di rispettare quasi totalmente l’edificio originario, tanto che sia la struttura in acciaio che il rivestimento in mattoni della facciata possono essere ammirati anche oggi.

Il progetto prevedeva la conservazione e il riuso della struttura originaria con lievi modifiche per lo più strutturali. I lavori relativi alla struttura e all’ingegneria sono stati eseguiti dalla ditta Arup Group Limited responsabile di grandi progetti come la Sydney Opera House.

Gli architetti hanno volutamente definito le finiture dell’edificio sobrie e semplici utilizzando maggiormente legno, acciaio e vetro. La struttura originale in acciaio è stata verniciata di nero opaco, mentre le pareti verticali della sala delle turbine sono state dipinte di grigio, in armonia con il pavimento in cemento a vista del piano inferiore e la rampa di ingresso. Nelle sale espositive sono state utilizzate pareti verticali tinteggiate in bianco opaco, mentre per la pavimentazione è stato scelto un parquet in rovere non trattato. Così facendo gli spazi sono sobri e perfetti per ogni tipo di mostra lasciando il ruolo di protagonista alle opere esposte.

Tate Modern visto dal Millennium Bridge – ©Misha Popovikj (Flickr CC BY-SA 2.0)

Lo studio Herzog & de Meuron

Si tratta di uno studio di architettura svizzero fondato a Basilea nel 1978 composto da Jacques Herzog e Pierre de Meuron entrambi classe 1950.

Inizialmente le loro opere erano minimaliste, tuttavia, nei lavori recenti è possibile notare diversi cambiamenti di stile. Le forme sono plastiche e gli edifici iniziano a diventare delle versioni ingrandite dell’arte. Da ricordare il Palazzo del Forum di Barcellona, il Prada Aoyama di Tokyo, l’Allianz Arena di Monaco di Baviera e lo stadio nazionale di Pechino, il Bird’s nest, usato per i Giochi Olimpici del 2008 e del 2022.

Interno del Tate Museum

Originariamente all’interno era articolato in tre fasce parallele divise per usi diversi. Quello che era il locale caldaia ad oggi ospita l’auditorium, una caffetteria, vari negozi ma soprattutto tre piani espositivi. La parte centrale chiamata Turbine Hall, dove prima era appunto presente la sala della turbina, è lo spazio principale del museo. Qui trovano posto le installazioni temporanee di artisti famosi.

L’ingresso principale al Tate Modern si trova sulla facciata ovest dell’edificio. Attraversando una rampa il visitatore arriva alla sala delle turbine, il cui livello si trova al di sotto del livello del Tamigi. C’è anche un ingresso secondario sulla facciata nord, che estende l’accesso pedonale dal Millennium Bridge all’interno dell’edificio.

Scala in calcestruzzo all’interno del Tate Museum

Turbine Hall

La Turbine Hall è concepita come una strada che attraversa il museo da ovest a est in tutta la sua lunghezza ed altezza. Il fianco settentrionale della Turbine Hall è chiuso dalla facciata interna del museo, che presenta punti panoramici allungati illuminati da lampioni. Questi punti di vista fungono da punto di sosta e di osservazione e mettono in relazione visivamente la stanza delle turbine con i tre piani espositivi del museo. Gli architetti le hanno progettate con l’obiettivo di fungere da attrazione per i visitatori che accedevano alla sala della turbina, invitandoli così ad entrare nelle sale espositive del museo.

Una mostra temporanea del 2006 nella Turbine Hall – ©Mr Pink* (Flickr CC BY-NC 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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