ADI Design Museum di Milano presenta la mostra “Renata Bonfanti. Tessere la gioia”, a cura di Marco Romanelli con Luca Ladiana e Alessandro Bonfanti. L’esposizione raccoglie una selezione completa di lavori dell’artista vicentina, tra le prime e più interessanti textile designer in Italia. Un percorso espositivo completo e articolato, che spazia dai primi tappeti a pelo lungo annodati a mano, in cui si percepisce l’influenza della corrente artistica dell’informale, alla collezione Algeria, realizzata negli anni 50, fino ai più recenti tappeti a telaio meccanico, che l’artista affiancò, a partire dalla fine degli  anni 80, alla tecnica di tessitura manuale.

Renata Bonfanti
Tundra, 1992

“Ho sempre cercato di organizzare il mio lavoro in modo che le due tecniche fossero intercambiabili”, ha affermato Renata Bonfanti nel 1975. “Credo che un interesse eccessivo per la produzione manuale, di natura emotiva, e il rifiuto a priori delle nuove tecnologie possano ostacolare la ricerca. D’altronde mi sembra assurdo pretendere che la produzione industriale ricopra tutti i ruoli”.

Renata Bonfanti
Renata Bonfanti al lavoro

La mostra che inaugura la programmazione di ADI Design Museum, da un definitivo riconoscimento al lavoro di Renata Bonfanti. Punto di riferimento per il design italiano, come dimostra la costante presenza al Compasso d’Oro ADI, con menzioni nel 1956, nel 1960, nel 1979 e nel 1989 e il premio assegnato nel 1962.

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Algeria 23, 1995