Mocak: e chi lo dice che in Polonia l’arte non guarda al futuro?

La prima mostra italiana della collezione del il Museo di arte contemporanea di Cracovia nato nell’area dell’ex fabbrica di Oscar Schindler, si chiama L’arte differente: Mocak al Maxxi e durerà fino al 22 gennaio.

Tutti i volti della nuova Polonia sono qui raccolti e raccontati: a partire dalla figura più iconica, cioè Papa Wojtyla, qui ritratto da Rafal Bujnowski, arrivando poi alla cella di Guantanamo ricostruita da Tomasz Bajer; la figura femminile, tra la maternità di un filo di cotone per Margorzata Markiewicz e tra i nudi provocatori di Katarzyna Gorna. E poi le diverse espressioni della Pietà di Pola Dwurnik o le immagini scioccanti dei cadaveri vestiti ‘a festa’ nel Defilè del collettivo AES+F.

Cinquanta opere d’arte tra dipinti, installazioni, video e fotografie, in mostra per raccontare le diverse espressioni dell’arte contemporanea in Polonia, adesso ospiti del museo romano Maxxi a testimonianza che la cultura si può esportare e può entrare in dialogo con il resto del mondo.