Il leggendario designer e fabbro Paavo Tynell, meglio conosciuto come “l’uomo che ha illuminato la Finlandia” è senza dubbio una delle figure preminenti del design industriale del XX secolo, sia in patria che nel resto del mondo. Grazie alle sua abilità artigianali e ad una spiccata sensibilità verso i materiali, le sue creazioni sono oggi giorno, sempre più ricercate da collezionisti e appassionati. In stretta collaborazione con la famiglia Tynell, GUBI si è avventurata in un vero e proprio viaggio nei suoi archivi.

Con lo scopo di riprodurre una selezione delle sue più belle creazioni, originariamente pensate e prodotte con tecnologie e materiali molti diversi da quelli a disposizione oggi, GUBI ha condotto studi accurati combinandoli con un lungo processo di sperimentazione sui materiali e le finiture. Il risultato è stato una riscoperta degli incredibili processi di lavorazione del metallo, tanti cari a Tynell, che hanno permesso di riportare in vita il design dei pezzi originali in tutta la sua potenza.

Marie Kristine Schmidt, Chief Brand Officer GUBI, “Rimettere in produzione i capolavori di Paavo Tynell è stato un lavoro meticoloso per GUBI. Abbiamo collaborato da vicino con la sua famiglia, studiato i suoi archivi, analizzato pezzi già esistenti di Tynell per andare alla ricerca dei processi tecnologici e delle incredibili abilità artigianali che hanno reso possibile la produzione di tali meraviglie”.

La scelta finale di GUBI è ricaduta su una selezione di creazioni lanciate tra gli anni 40 e 50 del secolo, tutte in rame, al tempo il materiale di predilezione di Tynell grazie alla sua capacità di combinare assieme eleganza ed efficienza industriale. Come omaggio a Tynell, GUBI ha riportato in vita e in produzione i disegni originali offrendo cosi la possibilità agli amanti del design in tutto il mondo, di arredare i loro ambienti con il calore e il fascino di questi pezzi senza tempo. L’estensione di gamma della collezione Tynell include anche il bambù come opzione per i paralumi, una scelta più sostenibile e con una più rapida crescita rispetto al legno di pioppo, originariamente scelto dal designer per questi prodotti. Lavorate completamente a mano, prima appiattite una ad una poi cucite su un supporto di lino e infine fissate ad una struttura ad anello, le asticelle di bambù necessitano di un’abilità sopraffina e di un’attenzione nei minimi dettagli per ottenere un risultato a regola d’arte.

Oltre ad essere rinnovabile e incredibilmente flessibile, il bambù è perfettamente in linea con Ia nostra filosofia e con l’interesse crescente verso materiali naturali, dall’effetto rilassante e capaci di creare un senso di connessione profonda con l’ambiente anche all’interno delle nostre case. Lo spazio che si crea naturalmente tra un’asticella e l’altra di bambù contribuisce a diffondere la luce in maniera rarefatta creando quella particolare atmosfera tipica delle lampade firmate da Tynell.

I due modelli che hanno integrato la collezione hanno uno stile molto verso tra loro ma condividono la stessa attenzione ai materiali e alla progettazione che contraddistinguono tutte le creazioni di Tynell. Questi capolavori provenienti dalla fase più prolifica della sua carriera, si aggiungono alle lampade da tavolo e da soffitto già presenti in catalogo, alla 9464 da muro, alla 5321 da tavolo e alla 1965 da soffitto. Pekka Tynell, figlio di Tynell, “È meraviglioso che GUBI abbia rimesso in produzione i pezzi di mio padre dopo così tanti anni. Queste creazioni hanno avuto un’influenza incredibile sul design finlandese e in generale nel mondo della luce; siamo molto felici di poter onorare la sua memoria e la sua eredità artistica rendendo al contempo disponibili al grande pubblico le sue opere”.

Al comando: la lampada da tavolo 9209

Uno dei pezzi più emblematici di Tynell durante la sua collaborazione con Taito è senza dubbio la 9209, lanciata per la prima volta nel 1940. Simile sia a livello di forma che di proporzioni alla lampada da tavolo 5321 ispirata a una conchiglia, la 9209 ha un paralume in ottone tornito che richiama nella sua forma un elmetto, tanto da essere soprannominata ‘Kypärä’ – elmetto appunto in finlandese.

Tenuto assieme da un braccio in ottone curvato, il paralume, stampato separatamente, ha un motivo a triangoli perforati, un marchio di fabbrica di Tynell, che necessita sia di uno strumento apposito che di una precisione millimetrica per essere realizzato a mano. Oltre a diffondere la luce verso il basso, i piccoli fori la lasciano passare creando un effetto morbido, testurizzato e luminoso come delle piccole stelle. La lampada si accende grazie a un piccolo interruttore posizionato dietro il paralume e fissato a un filo rivestito di tessuto dorato e arrotolato attorno al cavo. Grazie alla sua forma e ai materiali che la compongo, la lampada da tavolo 9209 si distingue per il suo tratto peculiare; l’asta in ottone, fissata alla base stampata, è attorcigliata a mano assieme a del vimini laccato creando un effetto visivo e materico in forte contrasto con l’ottone splendente e rendendola al contempo facile da spostare nell’ambiente.

Semplicità artigianale: la lampada da tavolo 9205

Lanciata per la prima volta negli anni 50 del secolo scorso, la 9205 è quasi l’archetipo della lampada per eccellenza e senza ombra di dubbio, una creazione dall’estetica tipicamente Tynelliana. Elegante e slanciata, nasconde sotto un’apparente semplicità un elevato grado di complessità artigianale. L’asta è fresata seguendo il motivo del vimine grazie a un attento e preciso lavoro al tornio per riuscire a imitarne l’effetto dato da tante sottili strisce sovrapposte. Questa lavorazione dona alla lampada un aspetto elegante e una piacevole sensazione al tatto. Una base in ottone, avvitata all’asta, tiene assieme la lampada.

Il paralume della lampada è disponibile in due versioni differenti: una in classico tessuto e una leggermente più piccola in bambù. Mentre la versione in stoffa è fissata manualmente a una struttura ad anello, quella in bambù è composta da tante listarelle prima cucite a mano, formando una superficie piatta, e poi connesse all’armatura, un aggiornamento rispetto alla versione originale in loietto disegnato per Taito. La lampada si accende grazie ad un interruttore che si trova in cima all’asta e la luce, in entrambe le versioni, è diretta e calma con una diffusione a 360°. La 9205 è un oggetto capace di fondere proporzioni classiche con una rara attenzione al dettaglio e materiali naturali, un esempio sopraffino di design decorativo unito alla più minuziosa artigianalità che Tynell era capace di infondere anche nelle sue creazioni più semplici.

L’ottone al suo meglio: le lampade 1967A/1967 & 1972/A1972

Questa famiglia di lampade da soffitto racchiude una serie di variazioni che Tynell disegnò tra il 1948 e il 1965; disponibili con due versioni di paralumi differenti, una in tessuto (il modello 1967) e una in bambù (il modello 1972) sono entrambe prodotte con materiali naturali e progettate per durare nel tempo. Nonostante sembrino simili a prima vista, la 1972 è leggermente più ampia a livello del paralume rispetto alla 1967, dettaglio che contribuisce a creare una maggiore quantità di luce proiettata sul soffitto. In entrambe le versioni, un elemento centrale in ottone spazzolato tiene unite le diverse parti a livello del filo, collegando la lampada al soffitto. Sotto la lampadina invece, un diffusore in tessuto modula la quantità di luce e, al di sotto ancora, un piccolo elemento decorativo in ottone aggiunge un tocco frivolo al tutto giocando al contempo con la luce.

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La versione originale disegnata da Tynell nel 1972 prevedeva un paralume in pioppo finlandese, sostituito adesso dal bambù, un materiale che ne condivide le qualità estetiche, di durabilità e di flessibilità restando però più rinnovabile e più rapido nella crescita. Come per le versioni 9205 e 9602, le asticelle in bambù sono cucite a mano formando una superficie piatta rivestita di lino che viene fissata poi a mano ad una struttura ad anello. Il risultato è una luce diretta che, filtrando attraverso il bambù, crea un effetto luminoso e diffuso.

Il processo di tessitura del bambù è meticoloso e richiede le competenze specifiche di due persone per effettuare il complesso lavoro di intreccio e plissettatura. Entrambe le versioni in tessuto e in bambu’ sono disponibili con un contrappeso opzionale in ottone del diametro di 60 centimetri sia per il modello A1967 che per il modello A1972. Questo meccanismo, tipico del guizzo ingegneristico di Tynell, permette di regolare l’altezza della lampada e di modulare la luce e l’ambiente. Fatto con un unico blocco di ottone fresato, il contrappeso funge sia da elemento visivo che fisico, bilanciando la forma affusolata della lampada. Entrambe le versioni presentano due lampadine al di sotto del paralume di 60 centimetri mentre per ambienti più grandi la versione da 90 centimetri è dotata invece di tre lampadine.

Maestosa e slanciata: la 9602 da terra

La 9602 in versione da terra racchiude la maestria di Tynell nel combinare bellissimi materiali con il vimini e l’ottone lucidato rendendola uno dei pezzi più amati in assoluto.Concepita originariamente per l’Hotel Aulanko in Finlandia nel 1935, la lampada è diventata famosa proprio grazie alla forma del suo paralume.

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GUBI aveva già rimesso in produzione la 9602 nel 2018 in due versioni differenti, in tessuto e in vimini. Adesso, dopo aver completamente integrato il complicato processo di intreccio a mano delle asticelle in legno che componevano la versione originale di Tynell, GUBI Lancia una terza finitura in bambù.La variante in bambù, complementare a quella della 9602 con l’asta in vimini, contrasta con l’ottone spazzolato che ne costituisce la base e la forma conica al di sopra del paralume che tiene unite tutte le parti della lampada. Come nelle versioni 9205, 1967 e 1972, le asticelle di bambù sono cucite a mano assieme e sovrapposte a un tessuto in lino fissato poi a una struttura ad anello. Il risultato è una luce che, filtrando attraverso il bambù, crea un effetto luminoso, caldo e diffuso in ogni ambiente. gubi.com