Un casale nel verde, tra fioriture di ortensie e gardenie profumate, è una residenza di famiglia, rinnovata con un attento recupero e con interni di design

Roma, Appia Antica, un casale circondato dai pini che hanno reso famosa la città eterna. Una dolce quiete fra il verde degli arbusti, le fioriture bianche delle Annabelle (Hydrangee arborenscen fra le più eleganti) e delle gardenie profumate; tra il cinguettio degli uccelli e dei pappagallini verdi, più esuberanti sia nel canto sia nel carattere che, da qualche tempo popolano, festosamente, la zona. La casa, che accoglie una famiglia con figli e animali (quattro cani e due gatti), e il giardino sono oggetto di cure e attenzioni. “L’ho amata dal primo momento che l’ho vista. Cercavo una casa non pretenziosa né troppo grande, con un giardino, dove far crescere i figli”, racconta la padrona di casa. “E l’ho trovata: ben esposta, con un energia positiva, somigliava a un casale toscano ed era alle porte di Roma”. La ristrutturazione è avvenuta entro i confini, rigidi, delle norme che regolano l’Appia Antica. I volumi sono rimasti inalterati, gli infissi restaurati, i pavimenti di cotto lasciati in cucina e sostituiti con parquet di legno chiaro negli altri interni. Il progetto, seguito dallo studio di architettura milanese di Massimiliano Locatelli e dalla padrona di casa, ha avuto come filo conduttore quello di mantenere l’anima della casa nonostante il design moderno degli arredi. “Amo i colori chiari, gli spazi comodi, le atmosfere accoglienti. La mia è una casa di famiglia; la cucina ha un tavolo intorno al quale ci riuniamo e dove adoro mangiare, la zona living ha comodi divani per leggere e rilassarsi intorno al camino”, continua. Prevalgono le tonalità chiare che contrastano con oggetti, lampade e lampadari Baccarat dalle tonalità scure. Alle pareti fotografie d’autore: Bruce Weber e Vanessa Beecroff tra i preferiti. “La casa è sempre bella: in primavera con la fioritura dei ciliegi e dei peschi, in autunno con il foliage e persino nelle giornate invernali di pioggia. Si può seguire il ritmo delle stagioni, mangiare all’aperto e godersi la natura. Un vero privilegio”, continua. Il giardino è stato ripensato: “Ho tolto la siepe che impediva la vista della piscina. Era piccola, con una buffa forma a fagiolo. Non potevo cambiarla così ho giocato con il colore ispirandomi alle piscine pantesche”. Intorno, le poltrone e i divani per rilassarsi nel verde (curato da Guido Scionti e apprezzato da tutta la famiglia) tra i fiori bianchi, banani e palme, amate dalla padrona di casa.

FOTO DI ANDREA VIERUCCI