Immerso nel vigneto di Pojega in Valpolicella, il parco di Villa Rizzardi coniuga la formalità della tradizione all’italiana con i canoni più liberi del giardino paesaggistico all’inglese

Nel cuore della Valpolicella, in un territorio da sempre vocato alla coltura della vite, sorge il parco di Villa Rizzardi, disegnato nel 1783 da Luigi Trezza, architetto, in un periodo in cui iniziava ad imporsi lo stile dei giardini all’inglese. Il committente, conte Antonio Rizzardi, chiese un giardino in grado di conciliare questa nuova tendenza con i classici canoni del giardino all’italiana. Nacque così un parco di oltre cinque ettari che si sviluppa parte in piano e parte in pendenza, con molti elementi scenografici e sorprendenti, come le statue di mattoni che animano le quinte arboree e i percorsi, il teatro di verzura, progettato sul modello dell’anfiteatro greco, con gradini intagliati nelle siepi di bosso e nicchie realizzate in carpino che ospitano statue raffiguranti personaggi mitologici. Un colonnato di cipressi consente di intravedere le limonaie che si affacciano sul parterre in bosso, pochi gradini sopra il laghetto.

Il livello superiore del giardino, più romantico e informale, ospita invece un boschetto di carpini, lecci, tassi, aceri e palme (Trachycarpus fortunei), popolato da animali in pietra e impreziosito da un incantevole tempietto circolare, con una cupola di verzura creata dai carpini e riquadri aperti sul verde tra una statua e l’altra.

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Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

Foto © Foto di Dario Fusaro – Courtesy GRANDI GIARDINI ITALIANI

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