Un Isodon in fioritura è la dimostrazione di come talvolta il singolo particolare, apparentemente di poco interesse, acquisti forza nella quantità in cui è presente. Centinaia di piccoli fiori tubolari a formare una nuvola di colore così vaporosa ed evanescente da sembrare sospesa nell’aria. A seconda delle varietà si spazia dal blu luminoso, al bianco, al rosa, al viola. L’interesse per questa pianta si palesa soprattutto per questa sua peculiarità e per il fatto che per fiorire scelga l’autunno, una stagione che rispetto ad altre non è ricca di fioriture, soprattutto blu/viola. La sua storia parte dalle montagne delle isole giapponesi di Honshu, Shikoku e Kyushu dove trova il suo habitat naturale nel sottobosco. La leggenda la collega a Kobo Daishi, padre del buddhismo in Giappone, narrando che egli somministrò il succo di una foglia a un uomo mezzo morto riuscendo a farlo rinvenire tanto era amaro quel sapore…

'Pink Form'
Isodon longitubus ‘Pink Form’

Rabdosia, Plectranthus e Isodon sono i nomi che ha cambiato nel tempo questa Lamiacea. È molto rustica e il freddo invernale non le fa paura: resiste senza problemi alle basse temperature, ma in terreni con ottimo drenaggio e in inverno scompare completamente per poi rivegetare in aprile. Va potata a fine inverno eliminando tutta la parte secca per un duplice motivo: la vegetazione rimasta ripara la ceppaia dal gelo e i semi lasciati sui rami possono dar vita a nuove piantine. L’esposizione migliore è l’ombra leggera con sole alla mattina, meglio se riparata dai venti gelidi per prolungare la fioritura. Il terreno è preferibile sia di tipo neutro-acido.

Isodon
Isodon rubescens

Raggiunge un’altezza di circa un metro/un metro e venti. Alcune felici associazioni possono essere con Acanthus, Anemone japonica, Aralia californica, Begonia evansiana, Leucosceptrum, Geranium ‘Orion’, Persicaria. Si rivela un abbinamento da sogno quando si fa spazio fra macchie di Hydrangea arborescens ‘Annabelle’. 

Possiamo pensarla anche alternata a piante a fioritura primaverile o estiva così da avere bordure e aiuole sempre fiorite. È una pianta ancora poco diffusa e richiesta che non mi stanco mai di proporre. 

Successivamente furono importate in Italia Isodon longitubus nel 1986 e a seguire Isodon longitubus ‘Tube Socks’ nel 1988, entrambi  messe in produzione e vendita tra il 1989 e il 1990. Altre varietà sono Isodon longitubus ‘Noshoku’, fiori colore blu scuro, Isodon longitubus ‘Kameba’, fiori blu profondo con brattee rosso marrone e foglie più arrotondate, Isodon trichocarpus, fiori quasi neri e Isodon ‘Serra’ dai fiori viola a formare una sorta di grande nuvola.

Isodon
Isodon longitubus ‘Kameba’ © Foto di Dario Fusaro

Le varietà che preferisco sono: Isodon ‘Tube Socks’ a fiori bianchi e Isodon japonicus var. glaucocalyx, a fiori blu-viola (quest’ultima avuta in regalo nel 1969 dall’Orto botanico del Nymphenburg di Monaco di Baviera e messa in produzione nel 1980).

Isodon
Isodon longitubus ‘Tube Socks’

Sono certo che l’apprezzamento e la preferenza per una pianta così generosa ed elegante rimarrebbe invariato anche se fiorisse in altri momenti; a maggior ragione in autunno è una pianta che non può mancare in giardino…ma neppure in casa…il suo impiego come fiore da taglio è gioia per le composizioni di Gabriella e per i miei occhi! 

shikokiana var. intermedia
Isodon shikokiana var. intermedia

Pier Luigi Priola

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