Si racconta che le foreste della Sierra de Guadarrama affascinarono Filippo V, primo re Borbone di Spagna, a tal punto da farvi costruire un palazzo come residenza estiva e luogo di ritiro. Il Palazzo Reale della Granja de San Ildefonso è tra i migliori esempi dell’estetica barocca, un progetto caro al sovrano dal carattere introverso, desideroso di un luogo esclusivo di tranquillità e bellezza, oltre che un chiaro omaggio allo splendore di Versailles, la reggia della sua infanzia.

I lavori iniziarono nel 1721 ma il progetto del palazzo, affidato all’architetto Theodore Ardemans, subì notevoli modifiche in seguito alla morte prematura del figlio, Luigi I, e al suo conseguente ritorno sul trono. Il palazzo, dapprima pensato come una semplice residenza estiva, venne ampliato e adeguato allo splendore richiesto ad una corte reale e centro di governo. La struttura risente delle diverse fasi di costruzione oltre che delle diverse influenze di architetti, scultori e paesaggisti che contribuirono ai lavori.

Contributi italiani alla Granja de San Ildefonso 

Giardini e la facciata, realizzata dall’architetto italiano Filippo Juvarra

Se moltissimi sono i riferimenti allo stile francese, ma non manca l’influenza di quello italiano, in particolare nella facciata, progettata dall’architetto Filippo Juvarra in perfetta simmetria con la linea centrale del giardino. Notevole anche la presenza di pittori italiani, con opere di Luca GiordanoCorrado GiaquintoJacopo Bassano e Andrea Procaccini.

Gli interni

Specchi e lampadari di cristallo adornano gli interni assolutamente sontuosi, un susseguirsi di sale decorate con marmo di Carrara e porcellane giapponesi, in cui lo sguardo culmina sui soffitti affrescati da diversi artisti. Al suo interno il palazzo ospita il Museo degli Arazzi, con opere di artisti fiamminghi e spagnoli risalenti al XVI secolo, tra le più note la serie de “L’Apocalisse’’, “Le Fatiche di Ercole’’ e le tre tele de “Le Favole di Ovidio’’.

I Giardini della Granja de San Ildefonso 

Come Versailles, il palazzo prevede una cour d’honneur nell’area antistante, ma ad attirare l’attenzione sono i magnifici giardini, il miglior esempio di giardino formale alla francese in Spagna. Il progetto iniziale, realizzato dall’architetto francese René Carlier, venne sviluppato dagli scultori René Fremin, Jean Thierry e dal giardiniere Esteban Boutelou che garantirono la piena coerenza allo stile francese.

La conformazione naturale del paesaggio, caratterizzato da una forte pendenza del terreno, venne esaltata attraverso l’uso della prospettiva. I giardini scivolano dal palazzo seguendo viali simmetrici, intervallati da parterre geometriche, boschetti e ricche decorazioni, fino a perdersi nelle grandiose foreste della Sierra de Guadarrama.

Fontane che regalano giochi d’acqua spettacolari 

L’eccezionale abbondanza di acqua delle montagne alimenta le 26 fontane, decorate con statue in piombo dipinte per emulare marmo e bronzo, creando gruppi di temi mitologici. L’impianto idraulico è, ancora oggi, perfettamente funzionante e regala, per pochi giorni all’anno, giochi d’acqua spettacolari. La fontana de “La Fama’’ ha un getto tale da spingere l’acqua fino a 40 m di altezza, assicurando ai giardini uno stupefacente primato, oltre che uno spettacolo senza eguali. Attraverso decorazioni ricercate viene così ricreata la perfezione formale del giardino francese, assicurando, al sovrano e ai posteri, un paradiso artificiale nascosto nel cuore della Sierra.

Maria Teresa Morano