“Per fortuna ci sono i fiori”, confidava Christian Dior nelle sue memorie. Tra tutti quelli che il couturier coltivava con entusiasmo, ne ammirava uno più ogni altro: la rosa, simbolo di grazia, amore e femminilità. La sua bellezza si rivela attraverso i prismi della moda, dell’arte e della profumeria. 

Dior si innamorò di questo fiore nel roseto della casa di famiglia, Villa des Rhumbs a Granville in Normandia. Diventato couturier, si ispirò a quella musa, al suo colore e ai suoi petali per sognare gli abiti della sua prima collezione – l’iconico New Look- e non si fermò. Il suo primo profumo, Miss Dior, è un omaggio alla sorella che ha fatto dei fiori la sua professione e il cui campo di Rosa centifolia, a Grasse, ancora nobilita i profumi della Maison. 

La rosa appare in queste pagine come un filo che intreccia vari territori di espressione, riunendo patrimonio e inventiva. Un emblema eterno che perpetua il sogno di Dior guidando i direttori artistici della Maison, da Yves Saint Laurent a Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e, oggi, Maria Grazia Chiuri. 

Un focus su una varietà di rosa, la ‘Rose de Granville’, selezionata dalla Maison e ibridata da Jérôme Rateau per André Eve, sottolinea l’importanza della rosa ancora oggi nell’universo Dior.

Scheda libro

Autore: Éric Pujalet-Plaà, Brigitte Richart, Vincent Lere

Titolo: Dior and roses

Casa Editrice: Rizzoli International Publications

Elisabetta Pozzetti

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