Il Cretto di Gibellina è un’opera d’arte urbana realizzata dall’artista italiano Alberto Burri nei primi anni 80 e terminata soltanto nel 2015. Si trova nell’area dell’antica città di Gibellina Vecchia in Sicilia ed è una sorta di grande colata di cemento su quello che era il paesaggio urbano. L’opera vuole rappresentare simbolicamente la distruzione e la ricostruzione.

Chi è l’artista che ha creato il Cretto di Gibellina?

Alberto Burri è stato un artista italiano, considerato uno dei più importanti esponenti italiani dell’arte post-bellica moderna. È associato al movimento materialista ed ha descritto il suo stile come polimaterialista. Nella sua carriera ha infatti utilizzato materiali inusuali come tessuti, pelli, sacchi di juta e plastica, per creare opere che esplorano temi come la guerra, la sofferenza e la distruzione. Il Cretto di Gibellina, progettato nel 1984 può essere considerata l’opera di arte ambientale più grande mai fatta.

Dove si trova il Cretto di Burri?

È possibile ammirare il Cretto di Burri a Gibellina Vecchia. La città rimase distrutta a causa del terremoto del Belice del 1968 e invece di abbattere completamente gli edifici danneggiati o lasciarli intatti creando una città fantasma è stato deciso di costruire in quel luogo una gigantesca opera d’arte. Il grande monumento, che consiste in una colata di cemento che ripercorre attraverso delle fratture le vecchie via della città. Ogni frattura è larga tra i due e i tre metri ed i blocchi sono alti circa un metro e sessanta. Il dedalo di blocchi e vie si estende per circa 80000 metri quadri.

Cretto di Burri – ©Davide Mauro (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Significato

Quando Alberto Burri progettò il Cretto di Gibellina per ricordare e commemorare la distruzione dell’antica città di Gibellina, causata dal sisma del 1968. L’opera vuole rappresentare simbolicamente la distruzione e la ricostruzione della città attraverso una grande area di cemento armato che copre l’antico centro andando a ricalcare proprio tutti i vecchi edifici. L’opera, però, non vuole soltanto rappresentare l’idea di una città morta e sepolta, ma anche un simbolo di speranza per la rinascita.

Cretto di Gibellina, un’opera Lard Art e site-specific

Il Cretto di Gibellina di Alberto Burri è da considerasi un’opera d’arte site-specific, ovvero un’opera creata appositamente per un luogo specifico e che ha un forte legame con il contesto in cui è situata. Perciò si inserisce anche nella storia dell’arte contemporanea come un esempio di Land Art. La land art è un movimento artistico emerso negli anni 60 e 70 che ha ampliato i confini dell’arte utilizzando gli elementi naturali come materiale artistico come rocce, acqua o vegetazione , spesso specifici del luogo. Il Cretto di Gibellina è un’opera d’arte importante capace di trasmettere forti emozioni che fa parte del patrimonio dell’arte contemporanea italiana.

Accoglienza

Il Cretto di Gibellina è stato accolto con interesse e apprezzamento dalla critica d’arte, sia per la sua originalità nell’uso dei materiali e nella sua relazione con il territorio, sia per il forte messaggio simbolico che trasmette. Già da vent’anni il Cretto attira numerosi turisti ed è diventato set per documentari, cortometraggi e video musicali.

cretto di Gibellina
Vista da lontano del cretto di Gibellina – ©bill anderson (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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