Strange Design: quando la stranezza racconta la storia
Ci sono libri di design, e poi ci sono libri strani: da quest’insolita accoppiata nasce Strange Design, from objects to behaviours, un volume a cura di Emanuele Quinz e Jehanne Dautrey.
Pubblicato in lingua inglese da It: Editions, il libro analizza il cambiamento nel modo di guardare al design, proponendo esempi comportamentali ma anche oggetti iconici.
E così ogni prospettiva storica viene passata in rassegna: dal design olandese degli Anni Novanta al Radical Design italiano con Alchimia e Memphis, dal Critical Design inglese del Duemila all’analisi dell’odierno design, con una focalizzazione sulla Francia.
Ed è stata, infatti, pubblicata dai francesi la prima edizione di questo libro, i cui autori sono entrambi docenti della parigina Ecole nationale superieure des arts decoratifs.
Un apparato critica alla scoperta del design come oggetto di…
Non manca un importante apparato critico, che mira ad approfondire il diverso approccio territoriale nella tradizione del design. Ad accomunare questo percorso è la presenza di oggetti “strani”, che hanno sovvertito la dimensione di normalità e che storicamente hanno segnato una mutazione nel modo di approcciarsi al design.
Filo conduttore del libro è, chiaramente, l’idea che gli oggetti, dunque, vadano visti non solo attraverso la lente del loro funzionamento ma anche nella loro dimensione estetica “capace di connetterci con la vita”, per dirla con Ettore Sottsass.
A impreziosire la raccolta francese ci pensano gli interventi di personalità importanti, come Elio Caccavale, Mathieu Lehanneur, Ugo La Pietrea, Jurgen Bey e Pieke Bergmans.
Sei pronto ad accogliere la sfida del design strano?