DI MARCO BAY

Alla ricerca del narciso verde

La leggenda racconta che, sulle opposte rive, quella europea e quella africana dell’attuale stretto di Gibilterra, Ercole avesse posto due colonne perché nessuno andasse oltre, delineando il limite invalicabile delle terre allora conosciute e definendo il solo passaggio dal Mediterraneo all’Oceano ignoto. Ma Dante immagina che Ulisse, invecchiato ormai ma sempre assetato di conoscere, avesse convinto i pochi compagni rimastigli a seguirlo per vedere cosa ci fosse al di là dello stretto, visto che l’uomo è nato “per seguir virtute e canoscenza” fino al termine dei suoi giorni. Su questa falsariga il mese scorso mi sono spinto via terra e poi per mare, fino a qui, nell’estremo nord dell’attuale Marocco, con la passione di viaggiare alla scoperta di giardini in un favoloso continuum di sperimentazioni tra mondo mediterraneo ed esotico. Qui ho ammirato giardini nati dal nulla che guardano l’oceano Atlantico: “Si orienta la selva ed è giardino”, proprio come scrive Andrea Zanzotto in “il Paesaggio come eros della terra”. Dentro la stanza, narcisi recisi, in controluce, candidi, quasi trasparenti e iridescenti, come alcuni vetri di Carlo Scarpa per Venini. In giardino gli inglesi insegnano che i bulbi vanno lanciati in aria e dove cadono devono essere interrati. Umberto Pasti, padrone di casa e di questi giardini in continuo espandersi, invece ritiene opportuno piantarli in “famiglia”, ossia in ordine semisparso e poi fare in modo che qualche “figlio” simuli il tentativo di allontanarsi, come di scappare, insomma che sembrino nati da un seme spinto poco più in là dal vento. I bulbi si possono ordinare da catalogo ma attenzione ai colori e alle varietà, perché può capitare di ordinare centinaia di tulipani bordeaux e una volta fioriti avere la spiacevole sorpresa di vederli rosa fucsia! Tra i narcisi il più affascinante e particolare è senza dubbio il Viridiflorus, molto raro anche nella sua terra d’origine proprio tra il sud della Spagna e Tangeri, che è anche uno dei pochissimi fiori verdi che ci sia in natura. E oltre la finestra? Foglie giganti, tonde, lanceolate; contrasti di colori vibranti, viola, bordeaux, turchese; profumi di incenso e di zagara; rampicanti che diventano alberi, vasi, collezioni di vasi. Il giardino di un esteta.