Una primavera mai attesa come questa. La voglia di riempirsi gli occhi di bello in una città, Firenze, che accogliente e generosa offre spunti d’incanto a ogni angolo. Si torna a vivere nel tempo passato di una limonaia d’Oltrarno, con un progetto nato sotto il sole chiaro di un giardino all’inglese, tra quattro menti fiorite: Betty Soldi, Alessandra Santini, Alexandra Lawrence e Sofia Gargani. Una celebrazione della maternità nell’accezione più profonda del suo significato: terra feconda, mamma, vergine, la più alta delle creature e la più radicale delle esperienze attraverso la bellezza e la delicatezza dei fiori.
Un team al femminile che racconta la bellezza nata dall’incontro tra arte, petali e colore.
Com’è nata l’idea del progetto?
MADRETERNA nasce dal bisogno di onorare la Madre nelle sue forme più varie, nelle sue più alte ed ampie declinazioni, esaltarla come origine e fulcro di ogni cosa. Il progetto vede la luce grazie alla gioia di un pomeriggio di primavera in cui il sole scaldava gli animi e si sentiva nell’aria tutta la forza della terra che iniziava a rinascere; 4 donne riunite in un giardino, 4 menti creative e colme di bellissime visioni che hanno sentito il bisogno di celebrare la potenza del concetto di maternità.
Madre Terra preziosa come una mamma: quali le somiglianze e i limiti, di questa forte unione?
Veniamo tutti da una Madre e Maggio è il mese per celebrarla, onorando la maternità come Terra, Mamma, Vergine, la più alta delle creature e la più forte delle esperienze, e tutti siamo figli di questa nostra Madre Terra che ci culla e ci nutre in un tempo in cui non senza inizio né fine: i cicli della vita sono infiniti ed eterni.
Fiori simbolo di bellezza e forza dentro un incarto d’arte che è un inno alla primavera, come esempio di rinnovamento eterno.
La forza e la delicatezza dei fiori freschi diventano un’opportunità unica e fugace per celebrare la forza della primavera e di accedere per un attimo ad un giardino segreto di Firenze, esperienza irripetibile ed istantanea come i fiori che durano giusto il tempo di innamorarsene. Dettagli di due dipinti interpretano la Vergine Madre (Botticelli) e la Madre Terra (Brueghel) ed abbracciano bouquet dai colori e forme ispirati alla simbologia delle immagini.
Quali fiori avete scelto per il vostri bouquet?
Sono state scelte palette e texture che parlino il linguaggio delle immagini e che suggeriscano la forza delicata del nostro messaggio; i fiori con cui verranno confezionati i bouquet verranno quindi ordinati e selezionati in base a quello che la Madre Terra stessa ci mette a disposizione secondo il ciclo stagionale. Per questo ogni mazzo sarà assolutamente unico e diverso da tutti gli altri.
In cosa dobbiamo e possiamo trovare la forza di rifiorire?
Nella forza ciclica del tempo in cui non esiste mai una vera fine e mai un unico inizio.
Firenze aiuta in questa ricerca del bello.
Firenze forte del suo passato ci insegna, in questo presente incerto, l’importanza della bello, del fare le cose con cura, dedizione e pazienza. Ingredienti certi che sollevano gli animi appesantiti dagli equilibri precari in cui viviamo. La bellezza è contagiosa.
Qual è la storia del Giardino Corsi, rifugio segreto di meraviglia?
Il Giardino Corsi è il primo giardino all’Inglese di Firenze, progettato da Giuseppe Manetti fra il 1800 e il 1801, voluto dal Marchese Tommaso Corsi e attraversato da un tratto di mura volute da Cosimo I. Sopraelevato rispetto alla strada, collocato tra i Giardini di Boboli e il Giardino Torrigiani, è un angolo segreto di Firenze.
Qui la mano sapiente di Manetti ha saputo fare dell’area ristretta a disposizione un punto di forza, creando dislivelli, percorsi concentrici, piccoli labirinti di bosso, esedre e tempietti classici, macchie di alberi e fontane che confondessero l’occhio dello spettatore, dando l’illusione di trovarsi in un ambiente dilatato ed esteso, e che guardando verso la campagna Fiorentina, oltre Porta Romana, trasportasse idealmente in un locus amœnus.
La Limonaia, coeva, che accoglieva le sontuose piante di Limone durante i mesi invernali, è decorata da festoni con melograni, nastri e fiocchi, simboli di fecondità e femminilità. Un putto con delfino, copia famosa di una statua del Verrocchio, svetta in cima ad una fontana in mezzo alle profumatissime rose che crescono tutto intorno. Un vero e proprio Hortus Conclusus, immerso nella forza e nel tessuto di una città densa di bellezza come Firenze, dove si ha la sensazione di essere trasportati in una realtà ideale in cui la creatività e le idee fioriscono rigogliose.