Palmanova, città fortezza dalla forma singolare, è un esempio eccezionale di architettura militare veneziana. La sua pianta a stella, immersa nella pianura friulana, contribuisce a rendere il borgo una destinazione unica, di inestimabile valore artistico e architettonico. Costruita in aderenza ai canoni della città ideale, teorizzati nel Rinascimento, Palmanova custodisce i segni di una storia che ebbe inizio nel Cinquecento.

La storia di Palmanova

La città fortificata di Palmanova nacque per volere della Repubblica di Venezia, al fine di rafforzare la difesa del territorio in un’area strategica. Nel piano di Venezia, infatti, era forte la necessità di proteggersi dagli attacchi degli Ottomani e, al contempo, arginare i tentativi espansionistici degli Asburgo. Il progetto della città fu responsabilità dell’Ufficio Fortificazioni di Venezia che riuniva esperti in architettura militare, guidati dall’ingegnere Giulio Savorgnan. Nel corso del tempo, la città finì più volte sotto il controllo degli austriaci, mentre nel XIX secolo fu la volta dei francesi, guidati da Napoleone. Annessa al Regno d’Italia nel 1866, Palmanova rimase al centro della storia anche durante le guerre mondiali, come punto di rifornimento e ospedale da campo. Sopravvissuto senza ingenti danni alle distruzioni, il borgo patrimonio dell’UNESCO è oggi un raro esempio di città fortezza perfettamente conservata.

La città fortezza a forma di stella

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Una mappa di Palmanova realizzata nel 1593 da Joris Hoefnagel, pittore, cartografo ed illustratore fiammingo © Special Collections Toronto Public Library from Toronto, Canada, CC BY-SA 2.0 , via Wikimedia Commons

Palmanova affiora nel paesaggio naturale del Friuli-Venezia Giulia con la sua caratteristica forma di stella a nove punte. In virtù di tale pianta, il tessuto urbano si sviluppa su assi radiali, mentre l’intera città è fortificata da tre cerchie murarie di epoche diverse. Espressione della città rinascimentale ideale, il cuore di Palmanova è la Piazza d’Armi, disposta al centro della fortezza. Oltre ad essere un luogo ricco di arte, la piazza è il fulcro da cui si irradiano tutte le strade principali della città. La piazza costituisce, dunque, un punto d’arrivo e di partenza che connette l’esterno della fortezza con il suo interno, cui si accede attraverso porte monumentali.

Il Parco dei Bastioni

Ogni elemento della fortezza, dalle mura alle porte, fino ai monumenti interni, rispondeva ad esigenze di carattere militare. In tal senso, persino il numero e le dimensioni dei bastioni erano calibrati in funzione della gittata dei cannoni. Le prime due cerchie murarie furono realizzate dai veneziani tra il Cinquecento e il Seicento, in un crescente sforzo volto ad innalzare la sicurezza della città. Nelle seconde cerchie, infatti, i veneziani introdussero nove rivellini per far fronte ad un’artiglieria pesante sempre più aggressiva. Opera di Napoleone, la terza cerchia presentava, per la stessa ragione, anche nove lunette, ossia baluardi cinti da un fossato a secco. A ciò si aggiungeva un sistema di gallerie sotterranee che, se fatte esplodere, avrebbero rallentato ulteriormente i nemici.

Le porte di Palmanova

Alla stessa logica rispondevano le strutture delle porte d’ingresso, gli unici edifici visibili all’esterno. Progettate al fine di rendere la fortezza inespugnabile, le imponenti porte d’accesso erano fornite di ponte levatoio, cancellate e portoni muniti. Delle tre porte, l’ingresso più antico di Palmanova è Porta Aquileia, costruita nel 1598 e originariamente nota come Porta Marittima, perché orientata verso il mare. Rivestita in pietra d’Istria, l’elegante Porta Aquileia fu realizzata dalla Serenissima come ingresso di rappresentanza per gli ospiti e decorata con fregi ed elementi barocchi. Diverse, invece, le linee e la funzione di Porta Cividale, ingresso dal profilo severo, rivestito in bugnato rustico con pietra bianca e grigia. Completata nel 1605, Porta Udine è il terzo ingresso monumentale, caratterizzato da due colonne semicircolari, due guglie e, accanto, due garitte di guardia.

Piazza Grande, il cuore della fortezza

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Il Duomo di Palmanova, situato in Piazza Grande © Lucamenini, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Celata al centro della fortezza, si trova Piazza Grande, in origine conosciuta come Piazza d’Armi, vero cuore di Palmanova. Di forma esagonale, la piazza è punteggiata da undici statue rappresentanti i Provveditori Generali, poste in corrispondenza dell’imbocco di ogni strada. La piazza abbraccia i più importanti palazzi storici della città, come il Palazzo del Provveditore Generale e la Loggia della Gran Guardia. Su Piazza Grande si affaccia anche il Duomo di Palmanova, sul cui frontone campeggia il leone di San Marco, simbolo della Serenissima. La facciata del Duomo, in pietra bianca d’Orsera e pietra grigia di Aurisina, si presenta elegante e maestosa, estensione degli interni altrettanto preziosi. Anche all’interno la città conserva la sua destinazione militare, riflessa nell’architettura dei suoi palazzi. In tal senso, il campanile del Duomo si presenta più basso del dovuto, accortezza utilizzata dagli architetti così da non renderlo visibile in lontananza.

Maria Teresa Morano

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