Giuseppe Piermarini è stato un architetto italiano formatosi con Luigi Vanvitelli, tra le sue opere annovera il Teatro alla Scala di Milano e molti altri edifici a Milano e dintorni.

La formazione

Giuseppe Giorgio Pietro Baldassarre Piermarini è nato a Foligno, allora parte dello Stato Pontificio, il 18 luglio 1734. È stato collaboratore di Luigi Vanvitelli che in quegli anni era impegnato nella costruzione della Reggia di Caserta. Per seguire il maestro, Giuseppe Piermarini si trasferì a Milano dal 1765 e dalla città lombarda curò alcune opere esterne alla città come la riorganizzazione dell’Università di Pavia nel 1770 e tre anni dopo il palazzo per l’Accademia di Scienze e Belle Lettere, ora Accademia Nazionale Virgiliana a Mantova. In questa città ha progettato anche la facciata del Teatro Bibiena mentre a Milano ha ideato l’interno dell’Aula Maria Teresa della Biblioteca Braidense.

Con la decisione asburgica di insediare definitivamente un arciduca a Milano, Giuseppe Piermarini fu incaricato di ricostruire il palazzo ducale attiguo alla cattedrale come adeguata residenza cittadina e di costruire una nuova sede di campagna nei pressi di Monza.

La maturità

Per il Palazzo Reale di Milano, Piermarini evitò con successo la concorrenza con la ricca facciata gotica del Duomo con la sua sobria facciata neoclassica (1773–1780) e creò la Piazzetta Reale. Per la Villa Reale di Monza, costruita dal 1776 in poi, modificò ed adattò l’originaria villa di piacere a sede di corte. Nel 1779 Giuseppe Piermarini fu ufficialmente nominato architetto del Regno Imperiale, assicurandosi molte opere successive.

Negli anni seguenti curò il rifacimento del Teatro alla Scala tra il 1776 e il 1778.

Le opere minori di Giuseppe Piermarini a Milano includono Palazzo Greppi (1772–1778), Palazzo Moriggia (1775) e Palazzo Belgioioso (1772–1781). A Parabiago eresse una nuova facciata per la Chiesa Prepositurale dei Santi Gervasio e Protasio nel 1780. Ha anche progettato la Villa Tittoni Traversi a Desio.

Nel 1798 tornò a Foligno. Qui effettuò alcune modifiche al Duomo e progettò la Cappella del Sacramento per la chiesa di San Lorenzo a Spello. Tra i suoi allievi si annoverano Giocondo Albertolli che gli successe come professore di architettura all’Accademia di Brera. Giuseppe Piermarini è morto a Foligno il 18 febbraio 1808.

Le opere più importanti di Giuseppe Piermarini

Università di Pavia

I vecchi edifici dell’Università di Pavia, fondata nel 1361, ha ottenuto una modernizzazione per volere di Maria Teresa d’Austria nel XVIII. Faceva parte, infatti, del nuovo piano per la migliore direzione e per il riordino dell’Università. L’architetto Giuseppe Piermarini curò la facciata e i cortili, qui propose archi e, per sostituire la copertura a cassettoni, fece costruire soffitti a volta. Costruì l’aula Foscoliana nel 1775 dove è possibile ammirare due tele che ritraggono l’imperatrice ed il figlio Giuseppe II d’Asburgo Lorena.

Piermarini redasse il primo progetto per il teatro anatomico dell’Università voluto da Antonio Scarpa, aula che oggi prende proprio il suo nome. Il progetto definitivo sarà poi di Leopoldo Pollack architetto che successe a Giuseppe Piermarini.

Nel 1776 progettò le serre dell’Orto Botanico della città per volere di Giovanni Antonio Scopoli. Verranno poi modificate nel XIX secolo dall’architetto Luigi Canonica.

La facciata dell’Università di Pavia progettata da Giuseppe Piermarini – ©FabioRomanoni (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Villa Reale di Monza

La costruzione della Villa Reale di Monza fu voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria come residenza estiva dell’arciduca Ferdinando d’Austria. L’imperatrice scelse Monza sia per la salubrità dell’aria e alla piacevolezza della natura ma anche perché tappa intermedia tra Vienna e Milano rappresentando così un legame simbolico.

Il progetto originale era di Giuseppe Piermarini datato 1777 e 1780, mentre la realizzazione dei giardini richiese ancora qualche anno. In seguito, il giovane arciduca Ferdinando ordinò numerosi ampliamenti al complesso, sempre curati dal Piermarini, e utilizzò la Villa come residenza di campagna fino all’arrivo delle armate napoleoniche nel 1796.

Giuseppe Piermarini si ispirò a opere architettoniche come il castello di Schönbrunn e la Reggia di Caserta realizzata dal maestro Vanvitelli. Di Schönbrunn riutilizza la pianta a U rovesciata che unisce il forte impatto scenografico che le ali laterali conferiscono alla facciata principale e il comfort distributivo. Il corpo centrale era, infatti, adibito a funzioni di rappresentanza, le ali laterali per appartamenti privati mentre l’avancorpo per funzioni di servizio.

A differenza degli altri palazzi imperiali, qui si preferisce l’orientamento est-ovest delle facciate e non nord-sud. Questa scelta mirava a garantire una temperatura più fresca negli ambienti della villa e per poter orientare la facciata sui giardini e verso la capitale imperiale.

Villa Reale di Monza nell’ottocento

Palazzo Belgioioso

È considerato uno dei tesori architettonici di Milano nonché una delle opere più importanti di Giuseppe Piermarini. Progettato sul modello della Reggia di Caserta nel 1772 è uno dei migliori esempi di architettura neoclassica in Lombardia.

Con questo palazzo Giuseppe Piermarini abbandonò lo stile sobrio e austero delle opere del primo neoclassicismo, costruendo un palazzo imponente e riccamente decorato capace di dominare la strada. La facciata è riccamente decorata con la parte centrale leggermente sporgente. Questa presenta una serie di quattro colonne una trabeazione e un timpano racchiuso da lesene. Il piano terra è rifinito in bugnato mentre il primo piano presenta finestre coronate da ghirlande. A separare il primo dal secondo piano sono presenti bassorilievi di simboli araldici.

Teatro alla Scala

Un incendio distrusse il teatro precedente, il Teatro Regio Ducale, il 25 febbraio 1776 e l’architetto Giuseppe Piermarini curò la ricostruzione.

Furono studiare approfonditamente gli accorgimenti visivi e le qualità autistiche erano superiore rispetto tutti gli altri teatri costruiti. Anche la collocazione dei passaggi, delle scale, degli accessi e dei servizi era stata studiata approfonditamente. La facciata vedeva la presenza di elementi classici che si fondevano con elementi neoclassici dando vita ad uno stile lineare e severo.

Progetto per il Teatro alla Scala di Giuseppe Piermarini del 1779

Maria Giulia Parrinelli

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