Un paese, l’Italia, unico e sorprendente, la cui bellezza è legata alla natura generosa e al sapiente intervento dell’uomo. Tesori d’arte ma anche tesori dell’architettura (delle case e dei giardini) che hanno arricchito un territorio, assecondando le sue già ricchissime risorse. È quello che viene subito in mente guardando le immagini di questo numero: il parco della Burcina, ambiente apparentemente naturale. Sembra un bel bosco selvaggio, anche se ripulito e pettinato. In realtà è il risultato del lavoro paziente della famiglia Piacenza. Lo racconta Guido Piacenza, appassionato “giardiniere”. “Ricordo che anche mio padre Felice si riempiva le tasche di foglie, muschi e quant’altro da portar giù in fabbrica al tintore. Proprio dai colori della natura e dai suoi accostamenti si ispirava per creare le coloriture per le stoffe invernali”. E guardando i colori accesi del foliage degli alberi piantati dal bisnonno e poi dai suoi discendenti, non c’è da dubitare che fosse un’ottima fonte di ispirazione per i raffinati tessuti dell’azienda.
Sulle colline poco lontano da Fiesole c’è la grande casa, dominata dall’antica torre, circondata da uno splendido paesaggio toscano, fatto di ulivi, cipressi, addomesticato dal lavoro dell’uomo, ordinato, di una semplicità che allieta il cuore. Anche il giardino interno alla case è fatto di pochi tocchi semplici ma pieni di amore e sapienza. E l’armonia con i dintorni è assicurata. Unico, sopra Firenze, è anche il panorama che si può godere dalla casa, colorata e allegra, di Mario Luca Giusti, un ambiente creativo dove trae ispirazione per i suoi prodotti in “cristallo sintetico”. Poi c’è Venezia. Sulla quale molto è stato detto e mostrato. Ma tutto non è stato ancora svelato. Toto Bergamo Rossi, architetto e raffinato restauratore, è stato davvero bravo a raccontare la sua Venezia nel libro edito da Idea Books. Ricco di interni ragguardevoli e inaccessibili. Struggenti immagini di una città dalle risorse inesauribili e dalle bellezze ineguagliabili. Come Palazzo Palmieri, a Lecce, un luogo che ha ospitato due re di Napoli, in epoca napoleonica, e che splende di sorprendenti tesori. Degni, come si diceva, di un paese ancora bello e molto da scoprire. E da preservare. A tutti i costi.