Marimo è il nome di un’alga molto speciale, dalla buffa forma a palla. È famosa in Giappone, dove viene tenuta come pianta da compagnia, un vero e proprio pet; ha addirittura un festival dedicato, che quest’anno si terrà dall’8 al 10 ottobre. Il popolo Ainu considera i Marimo un simbolo della Natura. Quando negli anni ’40 venne scoperto che queste alghe erano seriamente in pericolo di estinzione, la popolazione locale lanciò una campagna per proteggerle. Da lì, nel 1950, nacque  il Marimo festival, creato con lo scopo di sensibilizzare le persone sulla conservazione di questa alga preziosa. Gli Ainu arrivano ancora oggi da tutta la regione di Hokkaīdo, per partecipare alla fiaccolata e alle danze tradizionali.

Il nome scientifico del Marimo è Aegagropila linnaei e cresce solo in alcune parti del mondo. In Giappone l’alga si trova nel lago Akan, ma attualmente lì ne è proibita la raccolta proprio per la sua rarità. Quelle che troviamo di norma in vendita in Europa vengono dall’Ucraina. 

Come coltivare il Marimo

Il Marimo è un’alga di acqua dolce. Se ne possono trovare in vendita di molte taglie ma in un’unica forma sferica.  

Non richiedono nutrimento, anche se potreste trovare qualche fornitore che le vende insieme a fertilizzante apposito. Dopo l’acquisto, andrà tenuta in acqua in un contenitore trasparente, meglio se di vetro, in modo da poterne monitorare le condizioni di salute. La quantità d’acqua andrà calcolata in almeno 350 cl per ogni Marimo. Andrà benissimo un vaso da conserve, ma potreste anche creare un intero acquario dove ospitare più soggetti. La leggenda vuole che debbano essere almeno due. 

Sono alghe filamentose che vengono appallottolate insieme e potrebbe essere necessario ridar loro la forma rotonda. Nel caso, sarà sufficiente rotolarla delicatamente tra le mani: i Marimo sono molto soffici e piacevoli da maneggiare.

I Marimo sono molto resistenti e non hanno bisogno di grandi attenzioni, ma essendo organismi viventi, a volte qualcosa potrebbe andare storto.

La luce

I Marimo vivono nelle profondità dei laghi e quindi devono essere tenuti in una zona della casa dove non arrivi la luce solare diretta, meglio ancora in ombra, anche poco luminosa. Se le alghe dovessero schiarire in un verde più chiaro o diventare biancastre, significa che hanno troppa luce e vanno spostati in una zona più buia. Una colorazione bruna vuol dire che è ora di pulire i vostri Marimo, rotolandoli delicatamente tra le mani : se non dovesse funzionare, sarà meglio tagliare via tutte le parti scure, sciacquarli e cambiare l’acqua. Se invece la parte a contatto col fondo comincia ad imbrunire, avranno bisogno di posto più luminoso.

L’acqua

Andrà benissimo normale acqua di rubinetto, fatta riposare per far evaporare il cloro. Quando notate che si abbassa il livello, potete rabboccare, meglio aggiungendo acqua gassata. Se l’acqua diventasse leggermente torbida e non ritornasse limpida in meno di 48 ore, bisognerà cambiarla. Un Marimo in buona salute mantiene l’acqua limpida e produce piccole bolle di ossigeno.

I Marimo godono generalmente di ottima salute e potrete addirittura trascurarli un po’. Basterà ogni tanto ricordarsi di aggiungere l’acqua per non farli asciugare.

La leggenda dei Marimo

marimo lake aikan
II lago Aikan

La leggenda giapponese racconta che tanto tempo fa, la figlia del capo di una tribù che viveva vicino al lago Akan si innamorò di un contadino. Quando i genitori si opposero a questa unione, la coppia scappò dal villaggio ma cadde tragicamente dentro il lago e i due innamorati annegarono. Secondo il mito, fu lì sul fondo del lago che vennero trasformati in Marimo ed è per questo che questa pianta è conosciuta come simbolo d’amore e viene tenuta sempre in coppia. Considerata un tesoro nazionale in Giappone, è diventata popolare come regalo da fare alla persona con la quale si intende vivere per tutta la vita.