Graminacee ornamentali: basta la parola e subito il pensiero va a qualcosa che evoca sensazioni negative. Indubbiamente i prati sono costituiti soprattutto da graminacee (il termine deriva appunto dalla parola gramen che significa erba) ma quando si parla di graminacee ornamentali, si parla di piante che sono tutto, fuorché un valore negativo in qualunque giardino. In realtà le graminacee ornamentali, a un giardino, danno davvero quel che si dice, un certo non so che.

Morbidezza delle piume delle graminacee ornamentali
Morbidezza delle piume delle graminacee ornamentali – [ph.АртГЛОБУС/stock.adobe.com]

Graminacee ornamentali: conoscerle un po’

Appartengono in molte alla famiglia delle Poaceae come pure delle Cyperaceae, delle Juncaceae e delle Restionaceae, ma ogni genere e specie ha caratteristiche ornamentali che le connotano e caratterizzano. Questo fa sì che ogni genere abbia un ruolo specifico all’interno di un giardino come nel verde pubblico. La loro comparsa sulla scena è antichissima. Esistono in natura dalla notte dei tempi, sono infatti piante pioniere, cioè quelle che appaiono su terreni di recente formazione (i terreni derivanti da frane, ad esempio) o su substrati impossibili per altre piante, come i terreni di roccia lavica o che hanno subito l’azione degli incendi. Altresì colonizzano terreni aridi e sono deputate alla loro trasformazione. La loro attività sui substrati, nel tempo permette l’insediamento di altri generi.

Composizione di graminacee ed erbacee
Una composizione di graminacee ornamentali d’effetto, in fioritura di Hordeum jubatum in un border [ph.Irina/stock.adobe.com]

Come sono entrate di diritto nel verde ornamentale

In tempi relativamente recenti si è diffuso, specie nei giardini più grandi, l’uso della Cortaderia selloana, erba della pampa cosiddetta che, con le sue grandi piume morbide, ha connotato un certo stile di giardini fra gli anni 70 e gli 80 del 900. Con l’avvento del paesaggismo, tra chi progetta l’uso delle graminacee ornamentali si è però diffuso. Infatti, il loro inserimento in giardino, restituisce la sensazione di un aspetto quanto più naturale possibile. Il vero promotore delle graminacee ornamentali, però, è stato soprattutto Piet Oudolf, il quale ha avuto la capacità di creare una nuova concezione del giardino mediante l’utilizzo di questi generi.

C'è della poesia nella fioritura delle graminacee ornamentali
C’è della poesia nella fioritura delle graminacee ornamentali: in foto le morbide piume di Hordeum jubatum – [ph.Alexandra/stock.adobe.com]

Graminacee ornamentali, di grande importanza nel giardino paesaggistico

Infatti, oltre a Cortaderia, esiste tutto un mondo di graminacee ornamentali in grado di soddisfare qualunque esigenza colturale ed estetica. Ci sono stati anche alcuni vivaisti italiani, oltre a Oudolf, che hanno creduto nel valore di queste piante e si sono dotati di magnifiche collezioni. Con la loro instancabile voglia di innovazione non hanno smesso di proporle e nel tempo hanno giustamente ottenuto presso il pubblico l’attenzione che queste piante meritano.

Pennisetum setaceum 'Red Riding Hood'
Magnifici fogliami e incantevoli piume di Pennisetum setaceum ‘Red Riding Hood’ – [ph.coulanges/stock.adobe.com]

Graminacee ornamentali, versatili e di valore come nessun altra perenne

Definirle versatili non rende loro giustizia che, in qualunque contesto vengano collocate, danno enormi soddisfazioni.
Innanzitutto il valore estetico. Morbide, flessuose, con quelle foglie che le fanno apparire come fontane vegetali, al tempo stesso molto grafiche e minimaliste, perfette nei giardini più tradizionali come nei giardini postmoderni. Le graminacee ornamentali sono capaci di lasciar accompagnare dalla brezza leggera o dal vento, le proprie foglie, dando un dinamismo al giardino che non ha eguali. Inoltre i colori. Ogni stagione le vede protagoniste: dal verde fresco e rilassante, al calore dei rossi e gialli dell’autunno. Infine, oltre a vantare la presenza di sempreverdi al loro interno, quando sono caducifolia in realtà non spariscono del tutto perché hanno fogliami persistenti che appaiono sì, secchi, ma sanno farsi decorare dal gelo invernale e dalla neve come pochissime altre e suscitano l’attesa di vederle rinascere. Rinascita: uno dei significati più importanti e profondi del ciclo della natura nei giardini, quello più ancestrale ed evocativo per l’essere umano.

Parterre nel verde pubblico
Un parterre nel verde pubblico di Nassella tenuissima (nota anche come Stipa) e Aster – [ph.Michal/stock.adobe.com]

Tante, belle, adattabili ed esteticamente impareggiabili 

Un fattore rilevante: sono tante, stanno bene in ombra e in mezz’ombra o al sole pieno, oltre al fatto di assumere caratteri che consentono di accostarle magnificamente alle erbacee perenni – in base alla stagionalità delle fioriture e ai contrasti cromatici che creano – come agli arbusti (magnifiche quando accostate alle rose), piccoli, medi o grandi che siano. Sono proprio le graminacee ornamentali, spesso, a risolvere aspetti poco gradevoli alla vista di alcuni arbusti e, nel contempo, si rivelano il trait d’union fra un genere e l’altro, fra perenni e arbusti e fra perenni e perenni. Un altro fattore determinante alla loro bellezza e utilità, è la luce che danno con le loro piume quando sono sfiorate dalla luce del sole. Un gioco infinito di bellezza, sperimentare il loro utilizzo e vederle valorizzare qualunque parte del giardino.

Bordo misto con graminacee ornamentali
Un border composto da erbacee perenni e piante di Festuca glauca tutto giocato sui toni del verde glauco – [ph.Katy/stock.adobe.com]

Anche una piuma, o una spiga, sono fiori

I fiori delle graminacee ornamentali, sono un’altra loro peculiarità di grande pregio estetico: ciascuna di esse produce belle spighe, solitamente più alte delle foglie e svettano sulla pianta nella seconda metà dell’estate donando ulteriore leggerezza e vaporosità. Possono spaziare dal color argento, al rosso, al bordeaux o assumere toni più bruniti. Alcune sono vere e proprie spighe piumose dal portamento eretto. Altre sono pennacchi che si curvano. Quello che della stragrande maggioranza delle loro fioriture, però, colpisce è il modo in cui catturano la luce del sole e come la trasformano, nonché come i raggi del sole trasformano le piume stesse. Anche le piume, in moltissimi casi, sono persistenti in inverno.

Eragrostis in fioritura
Close-up di Eragrostis in fioritura: la cattura di infinite goccioline d’acqua – [ph.Lynette/stock.adobe.com]

Semplicità di coltivazione, ennesimo valore aggiunto. Un grande valore

Tutte queste piante, nessun genere e specie o cultivar esclusi, hanno la caratteristica di non aver assolutamente bisogno che si intervenga nel corso di tutta una stagione e per diversi anni. La facilità di coltivazione, specie oggi, fa di esse piante impareggiabili e irrinunciabili in qualunque giardino.

Un altro splendido bordo misto con le graminacee
Un altro splendido bordo misto con le graminacee ornamentali – [ph.Lois GoBe/stock.adobe.com]

Terreno, esposizione, irrigazione per le graminacee ornamentali

Le graminacee ornamentali in genere non hanno particolari esigenze rispetto ai substrati. Indubbiamente ogni genere ha delle preferenze in tal senso, ma la loro natura di piante pioniere pone le basi di estrema adattabilità. È comunque opportuno cercare sempre di andare il più possibile incontro alle caratteristiche delle piante. Sono in genere quasi tutte a bassa richiesta idrica e va tenuto in debito conto che, un abbondante apporto di acqua, le fa crescere molto più del dovuto. In quanto all’esposizione, per quanto siano adattabili, va tenuto a mente che una pianta da pieno sole riesce a tollerare anche una mezz’ombra luminosa, mentre un genere che necessita di mezz’ombra come condizione ottimale, a difficilmente si adatterà al pieno sole.

Spighe di Lagurus ovatus
Morbidissime spighe di Lagurus ovatus: fra le graminacee ornamentali è un genere che si comporta da annuale – [ph.Emilien/stock.adobe.com]

Avversità, potature, concimazione, moltiplicazione

Le graminacee ornamentali non temono pressoché nulla. Unico fattore da evitare è solo il ristagno idrico. In quanto alla concimazione, non è quasi necessaria, se i substrati sono idonei. Nulla osta, comunque, a fornire loro una sola concimazione l’anno.
Diverso invece il discorso delle potature. In genere, perché queste piante accestiscano al meglio, a fine febbraio si interviene tagliando drasticamente tutto il fogliame a circa venti centimetri dal suolo, fatto salvo che per alcuni pochi generi, come ad esempio alcuni fra i Carex che solitamente non si potano. Le specie che hanno uno sviluppo importante in altezza, vanno considerate in base al genere e alle caratteristiche individuali.
La moltiplicazione avviene perlopiù per divisione del cespo. Una volta che saranno eccessivamente larghe al piede, si dovrà estrarle dal terreno, dividerle tagliando il cespo basale e ricollocarle.

 

Ivana Fabris
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