Per il centenario delle Terme Berzieri, in mostra 120  pezzi per scoprire il tesoro ancora nascosto dei  simboli esoterici interpretati in chiave Decò da Galileo Chini. Un evento che segna la rinascita delle Terme, grazie all’operazione di Cassa Depositi e Prestiti e del Gruppo italiano QC Terme. Un progetto da oltre 30 milioni di euro. 

Un gigantesco palazzo laccato in oro che sembra arrivato direttamente dall’Oriente. Una cattedrale dell’acqua. Anzi, un vero e proprio manifesto artistico, frutto del genio di un uomo “modernissimo”, il fiorentino Galileo Chini (1873-1956) che a Salsomaggiore Terme ha decorato  il complesso delle Terme Berzieri, inaugurate il 27 maggio 1923 e considerate le “più belle del mondo” (come recitava il bollo chiudilettera d’epoca per diffondere icona stabilimento). Ed è proprio l’artista eclettico tra i più significativi rappresentanti del Liberty italiano e dell’Art Decò, protagonista della mostra “ORO E ORIENTE. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme”, organizzata dal Comune, in programma dal 27 maggio al 17 settembre.  

In esposizione alla Corte Civica Tommasini e a Palazzo dei Congressi, 120 pezzi che documentano il percorso del genio fiorentino, che fu pittore, decoratore, grafico, ceramista e scenografo (sue le scene della prima Turandot di Puccini). Artista dalla personalità poliedrica, fondò la manifattura “L’arte della ceramica” e successivamente “Le fornaci di San Lorenzo”, introducendo l’Art Nouveau nella tradizione italiana. Alla Corte Tommasini, i visitatori potranno rivivere le atmosfere Déco delle Terme Berzieri (attualmente chiuse per restauro)  grazie a una serie di video-multimediali  in alta definizione, risultato della  campagna di digitalizzazione degli elementi decorativi  realizzata  da Marco Stucchi, in collaborazione con Elena Bastianini, che ha permesso di documentare ampiamente e con estrema cura bassorilievi, dipinti, ceramiche vetri artistici e ornati in ferro battuto.

È la prima volta – afferma Maurizia Bonatti,curatrice della mostra – che alcune delle opere di Chini trovano una contestualizzazione nel luogo che le ha viste nascere così com’era nelle intenzioni dell’artista. Con questa mostra vogliamo ricostruire il suo processo creativo, dimostrando che  proprio a Salsomaggiore Terme Chini realizza la sintesi del suo percorso artistico”. 

La mostra vuole essere anche un’occasione di rilancio per Salsomaggiore e le sue terme, resa possibile dal sodalizio tra Cassa Depositi e Prestiti – che nel 2021 ha rilevato il centro Berzieri  per 10 milioni di euro –  e i privati QC Termeil gruppo italiano Quadrio Curzio, leader nel settore benessere, che avrà la locazione  ventennale della struttura, una volta terminati i lavori di riqualificazione. Un progetto da  oltre 30 milioni di euro.

Galileo Chini

Un’esposizione che ripercorre i fasti del passato di Salso, guardando al tempo stesso al futuro, rimettendo al centro della sua storia le Terme Berzieri, lo stabilimento che rimane unico nel suo genere, frutto del genio di un grande artista ed interprete del suo tempo, Galileo Chini, un uomo che sfugge a ogni definizione di stile e che vedeva proprio nelle arti un ruolo fondamentale nella riqualificazione del territorio. Un’artista dei due mondi che ha plasmato l’immagine stessa della città. “Possiamo considerare Chini – aggiunge Bonatti – l ‘anima di Salsomaggiore, diventata un modello assoluto del Decò”.

Galileo Chini

“Solo Galileo Chini – conclude  Valerio Terraroli, curatore della mostra – poteva inventarsi un palazzo imperiale, una sorta di mix tra l’Alhambra di Granada e la Città proibita, collocandolo nella pianura padana. La mostra racconta tutto questo complesso processo creativo. Chini ha elaborato un sogno e l’ha reso concreto. Possiamo davvero dire che ha reso reale una realtà virtuale. E questo luogo, ancora oggi, è la perfetta riproduzione di un sogno dal sapore cinematografico.” . wikipedia.org