Fiori primaverili: questa è la ricerca di tutti quando l’inverno volge al termine. La primavera è prossima. Le giornate si allungano, le ore di luce aumentano, la linfa prende a circolare perchè il freddo, quindi il pericolo per la sopravvivenza, per le piante, di fatto, è passato. La natura si risveglia e il genere umano con essa. Inizia, dunque, la ricerca di qualcosa di fiorito, di bello ma anche di facile coltivazione e di buona resa estetica, che dia piacere e soddisfazione anno dopo anno. Qualcosa che, arrivato marzo, faccia dire: è finito l’inverno, tutto rinasce. Viva la primavera!

Spiraea prunifolia 'Plena'
Come un fuoco d’artificio la fioritura di Spiraea prunifolia ‘Plena’. Sui rami non resta un centimetro senza fiori primaverili – [ph.nickkurzenko/stock.adobe.com]

Fiori primaverili: prima di tutto gli arbusti

Si tende spesso a ricercare più la piantina fiorita da mettere in giardino senza però chiedersi se una, tre, cinque o nove di essa che, arrivati al garden colpisce subito e che si acquisterà, faranno davvero la differenza su ciò che realmente si vorrebbe: colori continui, fioriture che si alternano, profumi, effetto scenico in ogni stagione. Nei garden l’offerta è talmente variegata che districarsi non è semplice. Ci si va armati di entusiasmo ma senza avere un’indicazione di massima su cosa realmente fa un giardino. Ciò che ci fa percepire di avere un giardino è la struttura, cioè quella componente che fa sì che, qualunque stagione lo attraversi, che a prescindere dal freddo o dal caldo, resti sempre qualcosa a testimoniare che il giardino c’è sempre.

Viburnum bodnatense 'Dawn'
La delicata bellezza di Viburnum bodnatense ‘Dawn’ e malgrado ciò, sfida il gelo invernale poichè finisce di fiorire a marzo/aprile, mesi in cui dà anche il meglio di sè – [ph.Marc/stock.adobe.com]

Cosa dà struttura al giardino?

Cosa resta in un giardino quando arriva la brutta stagione? Le erbacee perenni perlopiù in inverno spariscono per poi riapparire a primavera. Le erbacee stagionali fanno fuoco e fiamme qualche mese ma coi primi freddi se ne vanno definitivamente. Quindi, se in giardino non ci fossero gli alberi – che però non sono i veri protagonisti se si parla di fiori primaverili – e se non ci fossero gli arbusti, ci sarebbe solo della terra nuda. Non ci sarebbe più struttura. Fortunatamente il panorama vegetale è così ampio e composito, che esiste una pianta per qualunque situazione, clima, stagione e condizione, per qualunque pollice (anche se verde o nero non esistono perchè è la conoscenza di base a determinare la riuscita) specialmente se si parla di arbusti.

arbusti in giardino
Sono gli arbusti ad avere un ruolo fondamentale in giardino – [ph.christopher/stock.adobe.com]

Fiori primaverili di marzo: 10 arbusti

I primi ad annunciare la fine dell’inverno e i primi a sciogliere il gelo che avvolge i sensi di ciascuno, quando il freddo sembra rendere tutto immobile. Sono anche i primi a regalare l’emozione della stagione che si rinnova. Sono i fiori primaverili di marzo degli arbusti più facili da coltivare. Non i soli. Quelli più alla portata di tutti, quel tanto che basta per scoprirsi pollici verdi.

fiori primaverili
I fiori primaverili in giardino sono l’emozione più bella – [ph.xiaoliangge/stock.adobe.com]

Azalea (Rhododendron)

La conosciamo come azalea ma il genere è proprio Rhododendron. È un arbusto di cui esistono molteplici cultivar, a carattere generalmente sempreverde. Origina dall’Asia e dall’America settentrionale. Appartiene alla famiglia delle Ericaceae e i suoi fiori primaverili formano macchie di colore impareggiabili, in giardino. In generale fiorisce a marzo prolungando la fioritura per tutto aprile e talvolta ripetendola in autunno. Non ha particolari necessità colturali, solo alcuni aspetti vanno curati in modo preciso e si possono leggere in questo articolo insieme a tutte le notizie che riguardano questa specie.

Fioritura di azalee
La piena e ricchissima, variopinta fioritura di Rhodendron azalea: uno spettacolo pieno di energia – [ph.wooooooojpn/stock.adobe.com]

Chaenomeles x superba ‘Cameo’

Il genere Chaenomeles (famiglia delle Rosaceae) si fa sempre notare per le sue fioriture. In particolare le specie japonica e speciosa poichè iniziano già in inverno, a volte ai primi di gennaio e continuano fino a marzo. Chaenomeles x superba, invece, è un ibrido ottenuto da Chaenomeles japonica x Chaenomeles speciosa e si può dire abbia preso il meglio delle sue genitrici. Fiorisce da marzo fino ai primi caldi estivi. Sui rami compaiono mazzetti di fiori di circa 3-4 cm ciascuno, a piccola coppa, talvolta doppi come nel caso di ‘Cameo’, quindi con un’esplosione di fiori primaverili che colpisce per la bellezza. L’arbusto è espanso, i rami talvolta intricati. Molto spesso il genere Chaenomeles fiorisce prima della foliazione e, quando le foglie vengono emesse, sono ovate o ovato-oblunghe e di colore verde scuro. Non ha particolari necessità colturali. Vuole un substrato drenante di qualsiasi tessitura, accetta la mezz’ombra anche se è stando al sole che fiorisce e fruttifica di più (è altresì conosciuta come cotogno del Giappone) e necessita di potature dopo la fioritura, accorciando i rami che hanno fiorito fino alla prima gemma robusta.

Chaenomeles x superba 'Cameo'
L’opulenta grazia dei fiori di Chaenomeles x superba ‘Cameo’ – [ph.eqroy/stock.adobe.com]

Daphne odora ‘Aureomarginata’

È un bellissimo arbusto sempreverde, cultivar di Daphne odora, dalle foglie lanceolate ed ellittiche, un po’ coriacee, lucide e bordate di color crema. Ha portamento espanso, morbido e tondeggiante. A maturità arriva attorno al metro e mezzo di altezza ma è di relativamente lento accrescimento. Origina dalla Cina e dal Giappone e appartiene alla famiglie delle Thymelaeaceae Non è la sola, fra il genere Daphne, a fiorire tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Daphne bholua fiorisce proprio in inverno, mentre Daphne x houtteana, Daphne laureola e Daphne mezereum, come odora preparano i mazzetti di fiori lungo tutto l’inverno per poi iniziare ad aprirsi a marzo. I bellissimi fiori primaverili appaiono all’apice dei rami, formano piccoli corimbi, una volta aperti, di fiori bianchi e rosa profumatissimi. Le sue necessità sono: un terreno soffice e ricco di sostanza organica, possibilmente acido-subacido ma tollera anche terreni più alcalini, estremamente drenante ed esposizione a mezz’ombra. Non richiede potature.

Daphne odora 'Aureomarginata'
La fioritura di Daphne odora ‘Aureomarginata’ : tra i più bei fiori primaverili che ci siano e anche tra i più profumati – [ph.roichi tamago/stock.adobe.com]

Deutzia gracilis

Un’altra splendida pianta. Splendida e senza particolari necessità colturali. Non si dimenticano facilmente i suoi fiori primaverili perchè quando inizia la fioritura, su un arbusto adulto, si resta estasiati per tanta leggerezza e bellezza. È un genere che appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae e origina in alcuni paesi dell’Asia. È un arbusto che arriva, a maturità, intorno al metro e mezzo. Ha portamento morbido, allargato, foglie lanceolate color verde brillante. Dalla metà di marzo, circa, fino all’inizio dell’estate, produce racemi lunghi poco meno di 8-10 cm, di fiori bianchi che hanno forma di stella e profumano. Deutzia gracilis necessita di substrato abbastanza ricco di materia organica, un’esposizione in pieno sole o una mezz’ombra di non molte ore nella giornata. Va potata dopo la fioritura accorciando solo i rami che hanno fiorito fino alla prima gemma robusta sul ramo.

Deutzia gracilis
Quando fiorisce, è un’esplosione di fiori che ricoprono tutti i rami completamente. I fiori primaverili di Deutzia gracilis sono una meraviglia – [ph.M. Schuppich/stock.adobe.com]

Forsythia

La regina delle regine dei fiori primaverili negli arbusti, è senza dubbio il genere Forsythia. Un’esplosione di giallo, la sua fioritura, un colpo di luce in qualunque giardino. Infatti, ovunque la si collochi, è impossibile non vederla. È un genere al cui interno esistono poche specie, ma le cultivar abbondano. Le specie più diffuse sono x intermedia e viridissima. Appartiene alla famiglia delle Oleaceae, è originaria della Cina (una sola specie origina in Europa del sud) e deve il suo nome a William Forsyth, uno dei sette fondatori della Royal Horticultural Society di Londra, cui è stata dedicata. Cresce spontanea in molte regioni italiane, soprattutto del nord, fino a 600 metri di altezza, ma la sua diffusione è proprio nei giardini, privati e pubblici anche nelle grandi città. Non è solo per l’impatto estetico ma in particolare per la sua facilità di coltivazione. Accetta infatti qualunque suolo e anche esposizioni a mezz’ombra. Tollera abbastanza bene anche la siccità ma è buona norma aiutarla con le irrigazioni se l’estate è particolarmente torrida e asciutta. Ha portamento allargato con rami vigorosi che in marzo si riempiono di fiori piatti, a quattro petali, tubuliformi che aderiscono al ramo a gruppi di 3-4. In genere le foglie sono semplici, opposte e dentate, di forma ovato-lanceolata e compaiono dopo la fioritura. La pianta è caducifolia e in autunno assume una bella livrea giallo oro. Si pota solo per contenere lo sviluppo (cresce intorno ai 2 metri e mezzo in altezza e anche 3 metri in larghezza), per rimuovere il secco e per dare una forma migliore, ma solo come ritocchi.

Forsythia
Quando tutti i fiori primaverili di cui è capace una Forsythia, si aprono contemporaneamente, è proprio tutto oro quello che riluce in giardino – [ph.SerPhoto/stock.adobe.com]

Loropetalum chinense

Un altro genere di tutto rispetto, quello del Loropetalum, e senza particolari necessità colturali ma interessante anche per i fiori primaverili, oltre che per il fogliame estremamente decorativo e la semplicità di coltivazione. Appartiene alla famiglia delle Hamamelidaceae e origina in alcuni paesi dell’Asia. Cresce intorno ai 50-60 cm, ha foglie semplici, alterne, ovate e il colore è verde medio ma esistono cultivar come Loropetalum f. rubrum ‘Fire Dance’ o ‘Ruby Snow’ a foglia bordeaux o in miscuglio verde e bordeaux. Non ha particolari esigenze: vuole terreno ricco di sostanza organica, umifero ma ben drenato e vuole un’esposizione in ombra parziale. Fiorisce all’apice dei rami con fiori che si dispongono in gruppi di 3, massimo 6. Sono bianchi nel chinense o fuchsia nelle cultivar a foglia rossa, di forma radiata e profumati.

Loropetalum chinense
Una copiosa fioritura profumata, quella di Loropetalum chinense. Fiori primaverili a volontà – [ph.simona/stock.adobe.com]

Pieris japonica

Se si parla di fiori primaverili, non si può non citare Pieris japonica che, con la sua fioritura che si annuncia già a marzo con una serie di infiorescenze a grappolo composte da numerosi fiori campanulati e dall’aspetto ceroso, insieme alla nuova foliazione che assume un colore rosso sangue in contrasto alle foglie verdi, dona una sensazione energizzante al giardino. I fiori sono delicatamente profumati, quanto basta a profumare l’aria. È una sempreverde che appartiene alla famiglia delle Ericaceae. Ha portamento abbastanza ricadente, benchè i rami siano piuttosto rigidi. Non ha alcuna richiesta particolare per la coltivazione. È una pianta che una volta che ha attecchito ci si dimentica di dover curare. Necessita di substrato soffice, drenante, tendenzialmente acido ma si adatta anche a terreni neutri/alcalini, a condizione che non le si faccia patire troppo la sete e che abbia un’esposizione a mezz’ombra. Sta bene se posta sotto ad un albero. Non richiede particolari concimazioni, lo stesso vale per le potature. A maturità arriva attorno al metro/metro e venti di altezza.

Pieris japonica
Pieris japonica: le belle foglie nuove rosso fiammante e i suoi fiori primaverili – [ph.cillas (CC BY-SA 4.0) Wikipedia]

Spiraea ‘Arguta’

Appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Si presume origini da un ibrido di Spiraea thunbergii, Spiraea crenata e Spiraea hypericifolia. È un arbusto di dimensioni importanti, deciduo, che in fioritura si prende tutta la scena, specialmente nei giardini di dimensioni medie. Emette molti rami lunghi e arcuati che le conferiscono un portamento morbido, rotondeggiante e compatto nel suo insieme. Le foglie sono oblunghe e lanceolate, leggermente dentate, lunghe circa 4-5 cm, di color verde brillante, fresco. Fiorisce sui rami dell’anno precedente. I fiori sono bianchi e piccoli, disposti a corimbo terminale, portati sulla parte superiore dei rami per tutta la loro lunghezza. Non necessita di cure particolari. Vuole un substrato drenante che non resti però asciutto a lungo. Le serve un’esposizione al sole e concimazioni una/due volte l’anno. Si pota dopo la fioritura ma solo per eliminare i rami eccessivamente scomposti. Una delle regine fra i fiori primaverili.

Spiraea 'Arguta'
I bei rami arcuati e flessuosi di Spiraea ‘Arguta’, stracarichi dei suoi splendidi fiori primaverili – [ph.Marc/stock.adobe.com]

Spiraea prunifolia ‘Plena’

Questa pianta è l’altra fra le regine dei fiori primaverili. La sua, è una fioritura indimenticabile. Un fuoco d’artificio tutto bianco candido con i rami lunghi, sottili, arcuati, stracarichi di minutissimi fiori ma a perdita d’occhio. Un punto focale in qualunque giardino. Anch’essa appartiene alla famiglia delle Rosaceae ed ha le stesse necessità di colturali di Spiraea ‘Arguta’, benchè preferisca maggiormente un substrato fresco e ricco. A maturità raggiunge un’altezza di circa 2 metri. È una caducifolia ed è originaria della Cina. È arrivata in Europa grazie al Dottor Siebold nel 1845. Le foglie sono ovate, hanno una lunghezza che varia dai 2.5 ai circa 4.5 cm, di colore verde brillante nella pagina superiore e grigio-argento in quella inferiore, coperta da una leggera lanugine. In autunno assume una livrea altrettanto spettacolare, un’esplosione di arancio e rosso notevole. I fiori sono doppi, chiusi inizialmente come un bottoncini bianchi con delle lievissime screziature verde mela, a mazzetti riuniti in corimbi. Si pota solo per modellare appena la forma, dopo la fioritura.

Spiraea prunifolia 'Plena'
I fiori di Spiraea prunifolia ‘Plena’ sono un capolavoro e l’arbusto si riempie di queste minuscoli e perfetti fiori primaverili ogni anno a marzo – [ph.hcast/stock.adobe.com]

Viburnum x burkwoodii

Un arbusto molto bello, come del resto la stragrande maggioranza dei viburni. Questo, però, già a marzo inizia a fiorire. Parlando di fiori primaverili, quelli di Viburnum x burkwoodii non sono secondi a nessun altro. I suoi fiori appaiono da gemme rosa e si aprono in bianco. Sono di forma tubolare, piccoli (circa un centimetro) e formano corimbi tondeggianti larghi circa una decina di centimetri. Profumano intensamente. Il portamento di questo arbusto aperto e arrotondato, a maturità misura circa 2,5 m di altezza. Le foglie sono ovate e lucide, di color verde scuro e creano un bellissimo contrasto con i fiori. È un sempreverde e appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae. Non ha esigenze colturali specifiche: va bene in qualunque substrato anche se predilige quelli più ricchi e drenanti, vuole un’esposizione in pieno sole ma accetta senza fatica quella in mezz’ombra. Non richiede potature, salvo quelle di pulizia del secco o dei rami intricati.
Va segnalato che fra i viburni, altri sono in fioritura a marzo ma la concludono. Infatti, iniziano a fiorire in pieno inverno o in autunno e prolungano la fioritura fino fine marzo circa. Sono Viburnum x bodnantense ‘Dawn’, Viburnum tinus ‘Spirit’, Viburnum tinus ‘Eve Price’, Viburnum farreri ed hanno le stesse necessità colturali di Viburnum x burkwoodii.

Viburnum x burkwoodii
Una grande delicatezza i fiori primaverili di Viburnum x burkwoodii – [ph.Steve/stock.adobe.com]
Ivana Fabris
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