L’arco è un elemento strutturale con una storia antica che parte dalla Mesopotamia, raggiunge l’apice nell’antica Roma, arrivando fino a noi. Di ampio utilizzo in architettura, l’arco nelle sue numerose sfumature e varianti, definisce la struttura di edifici storici gloriosi come il Colosseo, delle grandi cattedrali gotiche e delle costruzioni più moderne.

I primi esempi di arco della storia

Prima di essere applicato in forma compiuta dai Romani, l’arco è intercettabile, in forme embrionali, già in Mesopotamia nel IV secolo a. C. e in alcune costruzioni dell’Antico Egitto. Dai pochi esempi pervenuti, si desume che gli Egizi considerarono l’arco un elemento di importanza secondaria, senza approfondirne del tutto le possibili applicazioni. Agli archi e alle volte, infatti, gli Egizi preferirono architravi in pietra, considerati solidi, solenni e proiettati verso l’eternità. Nell’antica Grecia, l’arco continuò ad essere impiegato in modo limitato, ma in forma sempre più compiuta, come desumibile dalla Porta Rosa, rinvenuta nell’area archeologia di Elea. In origine un viadotto risalente al IV secolo a.C, la porta è l’esempio più antico di arco a tutto sesto presente in Italia.

Il pieno compimento nell’Antica Roma

Arco storia
Il Ponte del Gard situato a Vers-Pont-du-Gard, nel sud della Francia © Albertvillanovadelmoral, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Secondo ricostruzioni storiche, i Romani vennero a conoscenza di tale tecnica grazie agli Etruschi che la utilizzavano nella costruzione di porte e tombe ipogee. Fu proprio nell’Antica Roma che l’arco venne sviluppato pienamente, diventando l’elemento caratterizzante, nonché il vero protagonista dell’architettura romana. I Romani utilizzarono l’arco per la costruzione di acquedotti, ponti, archi trionfali, ma anche edifici come il Colosseo e il Teatro Marcello. Le costruzioni dell’Antica Roma sono definite dall’arco a tutto sesto, la tipologia più semplice ed economica da costruire che presenta una volta a semicerchio. Inestimabile il contributo dei Romani allo sviluppo di questo elemento strutturale in tutti i territori dell’Impero. Ne è un esempio il Ponte del Gard che attraversa il fiume Gardon, situato nel sud della Francia, costituito da tre serie di arcate.

L’arco trionfale simbolo della gloria di Roma

La città di Roma è costellata da esempi magistrali di applicazione dell’arco, scelto per comunicare ai popoli e tramandare ai posteri la gloria dell’Impero. In tal senso, i Romani introdussero l’arco trionfale, una costruzione inedita propria dell’architettura romana, per celebrare eventi e personaggi che contribuirono alla gloria di Roma. Gli archi trionfali furono eretti come porte ad arco, dal carattere monumentale, decantavano le vittorie in battaglia di generali prima e degli imperatori poi. In questa funzione celebrativa, gli archi trionfali erano riccamente decorati con elementi scultorei e un’incisione centrale che esaltavano le ragioni del trionfo. Elementi visibili nell’Arco di Costantino, a pochi metri dal Colosseo, costruito in occasione della vittoria dell’imperatore Costantino I nella battaglia di Ponte Milvio.

L’arco a sesto acuto e l’architettura gotica

Arco Storia
La Chiesa di Nostra Signora a Digione, nella regione della Borgogna, esempio di architettura gotica © Guillaume Piolle CC BY 3.0 https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cath%C3%A9drale_de_Dijon_-_nef.jpg via Wikimedia Commons

Nel Medioevo si diffuse una differente tipologia di arco, contraddistinto dall’intersezione di due archi di cerchio aventi lo stesso raggio. L’arco a sesto acuto è immediatamente riconoscibile per la particolare forma appuntita invece che tonda, propria dell’arco a tutto sesto. Dalla sommità appuntita, ebbe una prima diffusione, già nel VI secolo, nell’architettura islamica e successivamente nell’architettura normanna. L’arco a sesto acuto ebbe, poi, grande sviluppo nell’architettura gotica, che ne sfruttò i vantaggi per edificare cattedrali proiettate verso l’alto. Dall’uso di questa tipologia di arco, scaturì l’adozione della volta a crociera ogivale, degli archi rampanti e dei pinnacoli o guglie. Elementi che insieme ad altri definiscono con precisione l’estetica delle grandi cattedrali gotiche.
Solo nel periodo del Rinascimento ci fu un ritorno alle forme classiche dell’architettura romana, e una riscoperta dell’arco a tutto sesto.

Dall’antica Roma all’architettura moderna

Arco Storia
Getaway Arch, il simbolo di St. Louis negli Stati Uniti © Bev Sykes from Davis, CA, USA, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

Nella sua lunga storia, l’arco ha attraversato epoche, culture e subito evoluzioni, dando forma alle costruzioni più significative di numerose correnti architettoniche. Dall’arco a tutto sesto romano si passa a numerose declinazioni come l’arco ribassato, ampiamente utilizzato per i ponti, tra cui Ponte Vecchio a Firenze. In epoche più recenti, l’arco è approdato a forme nuove, proprie dell’architettura moderna. È il caso dell’arco parabolico o arco catenario, utilizzato da Antoni Gaudí in diverse opere, tra cui il progetto della Sagrada Família, a Barcellona. Dagli archi colossali dell’Antica Roma, dunque, l’architettura approda a forme nuove, come quelle del Gateway Arch, monumentale arco a forma di catena simbolo di St. Louis.

Maria Teresa Morano 

Vi potrebbero interessare anche: