Nelle grandi città e nelle aree metropolitane le persone apprezzano sempre di più la natura e ne cercano un contatto diretto, così le terrazze che occupano gli ultimi piani degli edifici, progettate come dei giardini a cielo aperto, sono un trend in crescita. Libero da vincoli di cantiere rappresentati da brutture da mascherare oppure privacy da creare o ancora ombra proiettata dagli edifici circostanti, il terrazzo nel Greenwich Village, downtown Manhattan a New York, progettato dallo studio Hollander Design di Maryanne Connelly ed Edmund Hollander, è uno spazio di circa 330 metri quadrati, posto su un edificio industriale riconvertito, interamente dedicato all’intrattenimento all’aperto.

Edmund Hollander
il corridoio di accesso alla casa visto dal Foyer. Nelle vasche di acciaio Corten le Betula nigra ‘Heritage’a ceppaia e Hakonechloa macra ‘Aureola’. Nelle aiuole Clethra alnifolia ‘Hummingbird’, Athyrium ‘Ghost’, Geranium ‘Rozanne’, Matteuccia struthiopteris. Foto ©Charles Mayer
Edmund Hollander
Una vista aerea della zona living. In primo piano le foglie di Betula nigra ‘Heritage’. Sulla destra la collezione di vasi in terracotta italiana, una vasca in Ipe con Lagerstroemia x fauriei ‘Natchez’ a ceppaia e Myrica pensylvanica. Sullo sfondo una siepe di Ilex crenata ‘Schwoebel’. Foto ©Charles Mayer

Quasi un appartamento aggiuntivo con ampie zone dedicate alla cucina e alla convivialità, una piccola spa, sala Tv e varie zone living, ben disposte e separate tramite l’uso di piante, come se ogni stanza fosse ricavata all’interno di una piccola radura, pur collegata alle altre. La vegetazione lussureggiante è stata studiata attentamente da Maryanne Connelly ed Edmund Hollander per creare effetti scenografici e rispettando appieno le esigenze agronomiche di ogni singola pianta. Il perimetro del terrazzo, esposto a sud e a ovest, è stato completamente mascherato tramite capaci vasche rivestite in legno Ipe, in cui trovano posto arbusti, erbacee perenni e graminacee ornamentali che creano l’illusione di uno spazio naturale. hollanderdesign.com

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Un dettaglio della spa con il rivestimento in cordoli stradali in granito riciclato. Foto ©Charles Mayer

Le piante che tollerano l’esposizione al pieno sole estivo riescono a proiettare l’ombra per quelle che la richiedono per almeno una parte della giornata, e creano mix gradevoli che si evolvono nel corso delle stagioni con un’alternanza di altezze, tessiture, forme e colori, in un dinamismo che non stanca. Grandi vasche in Ipe collocate da Maryanne Connelly ed Edmund Hollander perpendicolarmente al perimetro separano le stanze e ospitano alberelli a ceppaia di Lagerstroemia x fauriei ‘Natchez’ a fiore bianco puro, accompagnate prevalentemente da Hydrangea arborescens ‘Invincibelle Limetta’ e H. macrophylla ‘Soeur Thérèse’, Nepeta ‘Dropmore’, Salvia yangii ‘Blue Steel’e Pennisetum ‘Moudry’. Nel corridoio che collega direttamente il terrazzo alla parte interna della casa quattro Betula nigra ‘Heritage’ a ceppaia, dalla meravigliosa corteccia che si sfoglia, sono alloggiate in grandi vasche in acciao Corten a loro volta contenute in aiuole profilate dello stesso materiale che contengono arbusti, felci e perenni da ombra.

Una vista autunnale del Foyer esterno dal corridoio. I verdi brillanti hanno lasciato la scena alle sfumature beige dorato delle infiorescenze di Pennisetum ‘Karley Rose’, P. ‘Moudry’ e P. ‘Foxtrot’, ai colori caldi delle infiorescenze di Hydrangea paniculata e anche le felci decidue iniziano ad appassire assumendo tonalità bronzate. Foto ©Charles Mayer

Gli alberi donano uno slancio verticale all’insieme al progetto di Maryanne Connelly ed Edmund Hollander e sono interessanti in tutte le stagioni per i continui mutamenti di colore del fogliame e le cortecce. La palette cromatica di tutti i materiali si gioca in un’alternanza di bianchi, tonalità di azzurro e lilla, oro, sfumature di verde, grigio, tinte di beige e marrone rossiccio. Il design e la scelta delle piante di questo terrazzo svolgono un ruolo fondamentale nel collegare gli ambienti esterni come un insieme coeso nell’abbracciare la natura e creare spazi vitali pensati su misura per lo stile di vita dei committenti.

Elisabetta Pozzetti

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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