Nelle grandi città e nelle aree metropolitane le persone apprezzano sempre di più la natura e ne cercano un contatto diretto. Le terrazze che occupano gli ultimi piani degli edifici, progettate come dei giardini a cielo aperto, sono quindi un trend in crescita. Libero da vincoli di cantiere rappresentati da brutture da mascherare oppure privacy da creare o ancora ombra proiettata dagli edifici circostanti, il terrazzo nel Greenwich Village, downtown Manhattan a New York, progettato dallo studio Hollander Design di Maryanne Connelly ed Edmund Hollander, è uno spazio di circa 330 metri quadrati, posto sul lastrico solare di un edificio industriale riconvertito, interamente dedicato all’intrattenimento all’aperto.


È quasi un appartamento aggiuntivo, con ampie zone dedicate alla cucina e alla convivialità, una piccola spa, sala Tv e varie zone living, ben disposte e separate tramite l’uso di piante, come se ogni stanza fosse ricavata all’interno di una piccola radura, pur collegata alle altre. La vegetazione lussureggiante è stata studiata attentamente dallo studio di Edmund Hollander per creare effetti scenografici, nel pieno rispetto delle esigenze agronomiche di ogni singola pianta. Il perimetro del terrazzo, esposto a sud e a ovest, è stato completamente mascherato tramite capaci vasche rivestite in legno Ipe, in cui trovano posto arbusti, erbacee perenni e graminacee ornamentali che creano l’illusione di uno spazio naturale.

Le piante che tollerano l’esposizione al pieno sole estivo riescono a proiettare l’ombra per quelle che la richiedono per almeno una parte della giornata, e creano mix gradevoli che si evolvono nel corso delle stagioni con un’alternanza di altezze, tessiture, forme e colori, in un dinamismo che non stanca. Grandi vasche in Ipe, collocate da Edmund Hollander perpendicolarmente al perimetro, separano le stanze e ospitano alberelli a ceppaia di Lagerstroemia x fauriei ‘Natchez’, a fiore bianco puro, accompagnate prevalentemente da Hydrangea arborescens ‘Invincibelle Limetta’ e H. macrophylla ‘Soeur Thérèse’, Nepeta ‘Dropmore’, Salvia yangii ‘Blue Steel’e Pennisetum ‘Moudry’. Nel corridoio che collega direttamente il terrazzo alla parte interna della casa quattro Betula nigra ‘Heritage’ a ceppaia, dalla meravigliosa corteccia che si sfoglia, sono alloggiate in grandi vasche in acciao Corten a loro volta contenute in aiuole profilate dello stesso materiale che contengono arbusti, felci e perenni da ombra.

Gli alberi donano uno slancio verticale all’insieme al progetto di Edmund Hollander e sono interessanti in tutte le stagioni per i continui mutamenti di colore del fogliame e le cortecce. La palette cromatica di tutti i materiali si gioca in un’alternanza di bianchi, tonalità di azzurro e lilla, oro, sfumature di verde, grigio, tinte di beige e marrone rossiccio. Il design e la scelta delle piante di questo terrazzo svolgono un ruolo fondamentale nel collegare gli ambienti esterni come un insieme coeso nell’abbracciare la natura e creare spazi vitali pensati su misura per lo stile di vita dei committenti.
©Villegiardini. Riproduzione riservata
Potrebbero interessare anche:
- Hollander Design: stile e rigore negli Hamptons
- Giardino country a South Downs Hampshire
- Marcus Barnett, magico Oxfordshire
- Scott Lewis: immersione nel paesaggio californiano
- Rifugio nel verde nella San Francisco Bay Area