Caspar David Friedrich fu una figura di riferimento per il Romanticismo tedesco dell’Ottocento. Ruderismo, sublime e spiritualità sono delle costanti nei suoi quadri.

Biografia

Sesto figlio di dieci, Caspar David Friedrich nacque il 5 settembre 1774 a Greifsward, una città in Germania (allora dominata dalla Svizzera) sulle rive del Mar Baltico. Suo padre era un artigiano di sapone e candele. A causa di alcuni traumi a seguito della morte della madre e di due fratelli, egli trascorse un’adolescenza solitaria e angosciosa. Dopo essersi formato presso l’Accademia di Copenhagen, nel 1798 si stabilì definitivamente a Desdra. Qui entrò a far parte di un circolo artistico e suoi primi dipinti in seppia (Processione al Crocifisso e Pescatori a riposo nel lago) furono notati e apprezzati da importanti figure come Goethe. Nel 1837 subì per la seconda volta un ictus, che gli provocò una paralisi quasi totale. Morì il 7 maggio 1840.

Croce sul Mar Baltico, C.D.Friedrich, 1815 © https://picryl.com/media/caspar-david-friedrich-kreuz-an-der-ostsee-schloss-carlottenburg-neuer-pavillon-e3f2d9

Nonostante la vittoria di alcuni concorsi e molti apprezzamenti per le sue opere, anche da parte di personaggi come lo zar Nicola I, la sua indole solitaria e malinconica lo tenne sempre distante dagli ambienti sociali e artistici, per questo molti dei suoi capolavori rimanessero a lungo sconosciuti.

Lo spirito romantico

Mente in Inghilterra si distinsero tre correnti artistiche: la corrente visionaria-onirica (Blake), la corrente del sublime (Turner) e la corrente pittoresca (Constable). In Germania il maggiore esponente della pittura romantica fu Caspar David Friedrich. Egli rappresentò per lo più paesaggi. Ma la natura in Friedrich si distingueva rispetto a quella di Constable.

La natura

I Romantici ritraevano la natura in tutta la sua sconfinatezza, quasi a voler dare espressione al senso d’impotenza dell’uomo in quanto essere finito, di fronte alla natura (manifestazione infinita). Il pittore Friedrich studiò dal vero la vegetazione e le rocce. Per esempio nel dipinto le falesie di gesso di Rügen (1818) Friedrich si lasciò ispirare dalle scogliere bianche sul Mar Baltico, trascurando le tre figure umane rispetto alla vastità della scena.

Le falesie di gesso di Rügen, C. D. Friedrich, 1818 © https://picryl.com/media/caspar-david-friedrichs-chalk-cliffs-on-rugen-da8ef0

Caspar David Friedrich fu tra gli autori che meglio seppe interpretare lo spirito romantico. L’aspirazione all’infinito, l’esotismo, il soggettivismo e l’individualismo sono temiche romaniche ricorrenti.  

Ritorno alla religiosità e aspirazione all’infinito

Venendo meno il supporto della ragione illuminista, l’uomo romantico percepiva un disperato timore del presente e rifiutava la sua realtà. Trovava rifugio nella fede e nella conseguente tensione verso l’infinito. Secondo questa ideologia, l’uomo viveva in funzione di un infinito processo di automiglioramento dello spirito. Dunque in una perenne tensione verso la perfezione, con il rischio però di essere perennemente infelice, perché cercare di afferrare l’infinito voleva dire ritrovarsi sempre sconfitti e frustrati nell’impossibile raggiungimento delle proprie aspirazioni.

Esotismo 

Nei quadri di Friedrich spesso emerge la fuga dalla realtà, sia temporale che spaziale. I romantici rivolgevano il proprio interesse verso mete esotiche, lontane dai luoghi di appartenenza, oppure verso un’epoca diversa dalla loro, come il Medioevo.

Soggettivismo e individualismo

Dunque la natura e tutto ciò che circonda l’uomo non avevano più una sola e razionale chiave di lettura. Si approdava così alla concezione per cui ogni uomo rifletteva il proprio io e i propri turbamenti nella natura, che ne diventava la manifestazione oggettiva. Secondo i romantici, ogni uomo era diverso dall’altro per il modo di pensare e i sentimenti che provava.

Moon rise over the ocean. Berlin Alte Nationalgalerie © Jean Louis Mazieres (CC BY-NC-SA 2.0)

Lo stile di Caspar David Friedrich

Caspar David Friedrich fu un pittore tedesco dallo stile nordico, decisamente lontano dal mondo classico mediterraneo. Egli privilegiò le forme acute e spigolose. Abbracciò il concetto del sublime in modo del tutto personale: rappresentò la natura in tutta la sua infinità proprio per dimostrare la limitatezza dell’uomo rispetto ad essa. Quindi mostrò nei suoi quadri l’essere fragile dell’uomo. Generalmente raffigurava le presenze umane di spalle perchè in questo modo lo spettatore riuscisse a sentirsi immedesimato. 

 

Two Men Contemplating the Moon, C.D. Friedrich, ca. 1825–30 © The Metropolitan Museum of Art (CC BY-SA 3.0) https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Two_Men_Contemplating_the_Moon_-_Caspar_David_Friedrich.jpg

Viandante sul mare di nebbia 

Tra il 1817 e il 1818  Caspar David Friedrich realizzò a Desdra quello che ad oggi è forse il suo dipinto più noto: Viandante sul mare di nebbia. Da quest’olio su tela emerge la consapevolezza della piccolezza dell’uomo di fronte alla grandezza della natura.

Viandante sul mare di nebbia, C.D.Friedrich, 1817-18, Desdra.© https://pixabay.com/it/photos/self-portrait-62903/

Di fronte all’immensità misteriosa della natura l’uomo si sente un frammento dell’universo, non può far altro che contemplarne la sua sublime bellezza. Quello del viaggiatore è il tema romantico per eccellenza: questo personaggio osserva solitario il mare di nuvole, da cui affiorano tra la nebbia, come scogli, le cime delle montagne. Friedrich lo ritrasse di spalle. In questo modo la sua identità diveniva irrilevante rispetto all’immensità del cielo e alla imponente montagna. Inserì inoltre una contrapposizione molto pungente delle luci, dipingendo lo sfondo sfolgorante, mentre l’uomo e le rocce in primo piano in controluce. Ma, assieme ai dolci colori azzurri delle nubi e del cielo, Caspar David Friedrich riuscì a trasmettere un senso di meraviglia e ad esprime al meglio la poetica del sublime.

Nicoletta Totaro

Vi potrebbero interessare anche: