William Turner fu un pittore protagonista del Romanticismo inglese. Naufragi, catastrofi e tempeste sono i soggetti con cui cercò di raggiungere il concetto di Sublime nelle sue tele.

Biografia del pittore William Turner

Joseph Mallord William Turner nacque a Londra il 23 aprile 1775. Era figlio di un barbiere e quando aveva dieci anni andò a vivere dallo zio a Brentford. Lì frequentò una scuola e realizzò i primi disegni. A ventiquattro anni, entrò nella scuola d’arte Royal Academy, dove espose anche alcuni suoi dipinti ad olio e acqurelli. Nel 1802 divenne un membro a pieno titolo dell’Accademia. Viaggiò molto da ragazzo, soprattutto in Galles e in Scozia. Questi paesaggi inglesi lo ispirarono nella realizzazione di schizzi e acquerelli, sui quali imprimeva emozioni.

Inverary Castle and Town, Scotland (Liber Studiorum, part XIII, plate 65), 1816 ©https://www.metmuseum.org/art/collection/search/382967 (CC0 1.0)

Visitò anche la Svizzera e la Francia, la Germania e l’Austria. Agli inizi del 1800 Turner aprì un suo studio ad Harley Street (Londra) e qualche anno più tardi una galleria privata, dove di tanto in tanto esponeva i suoi dipinti. Il suo talento fu da subito riconosciuto e ammirato a livello internazionale. Il pittore Turner ebbe tantissime commissioni.

Quanto la sua vita privata, egli la tenne molto segreta.

Nel 1806 Turner iniziò il suo grande progetto: una serie di 100 tavole note come il Liber Studiorum. Decise di portarlo a termine nel 1819 grazie all’aiuto dei suoi collaboratori, ma ne pubblicò solo settantuno. Con l’obiettivo di documentare la grande varietà di paesaggi che aveva visitato (pastorali, storici, marini, montuosi), Turner produsse incisioni per le stampe in acquerello e matita, prevalentamente di color seppia.

Viaggi in Italia

In quegli anni compì anche dei viaggi importanti in Italia. Soggiornò spesso a Roma e Venezia. Nella Città del Vaticano conobbe lo scultore Antonio Canova. Al suo ritorno in Inghilterra dipinse Roma vista dal Vaticano, in omaggio al pittore italiano Raffaello, di cui proprio nel 1820 cadeva il terzo centenario della morte.

Roma vista dal Vaticano (W. Turner, 1820) © Sailko (CC BY 3.0)

Nel 1828 visitò di nuovo Roma e dipinse Regolo. Il paesaggio urbano e marino sono i protagonisti assoluti. Tale opera la rielaborò nel 1837 in Inghilterra e fu esposta alla British Institution. Anche la laguna di Venezia lo ispirò molto nei suoi acquerelli.

Venezia- La dogana e San Giorgio Maggiore (W.Turner, 1834) © Daderot (CC0 1.0)

A seguito della morte del padre nel 1829, Turner cadde in depressione e nell’alcolismo. Negli anni le sue condizioni di salute peggiorarono sempre di più, impedendogli di viaggiare. Si ritirò dalla scena pubblica e decise di isolarsi in un quartiere di Londra, Chelsea, dove nascose la sua identità.

Morì a Londra il 19 dicembre 1851 all’età di settantasei anni e fu sepolto onorevolmente nella cripta della cattedrale di San Paolo.

Statua commemorativa di J.M.William Turner alla Cattedrale di St. Paul (Londra) ©
Pamla J. Eisenberg (CC BY-SA 2.0)

Lo stile romantico del pittore William Turner

William Turner fu un pittore molto attento. I suoi primi lavori mostrano un’abile cura per i paesaggi e i dettagli architettonici attraverso tecniche tradizionali. Egli iniziò a dipingere prendendo come punto di riferimento i migliori artisti inglesi dell’epoca. Una particolarità del suo modo di dipingere era proprio nella leggerezza del segno, quasi accennato ed evanescente. In questo modo otteneva effetti di luce e chiaroscuro. I soggetti rappresentati diventavano puro colore, che Turner amò analizzare in tutte le sue sfumature e molteplici tonalità. Alla Royal Academy Turner studiò molto anche la prospettiva.

Negli anni spostò il suo interesse verso soggetti che stimolavano la sua immaginazione, come naufragi, incendi, catastrofi naturali e fenomeni atmosferici (tempeste, pioggia, nebbia).

Peace, Burial at Sea (W. Turner, 1842). ©
Gandalf’s Gallery (CC BY-NC-SA 2.0)

Il sentimento del sublime nell’arte romantica

Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, oltre al pittore John Constable, in Inghilterra si distinse anche William Turner con le sue nuvole al crepuscolo, i tramonti infuocati e i languidi chiari di luna.

Secondo i pittori romantici le scuole dovevano essere abolite perchè comportavano una negazione della libertà dell’artista. Egli doveva essere un libero creatore e come tale risultava genio sregolato. Però il genio, nel momento in cui realizzava l’opera, creava delle regole in funzione di questa. Turner fu il pittore che maggiormente interpretò in modo intenso e sensibile la poetica del sublime teorizzata da Edmund Burke. Il concetto del sublime faceva riferimento a tutte quelle sensazioni e quei sentimenti di meraviglia e angoscia, che l’uomo provava rispetto alla natura.

La natura e la luce

Secondo il pittore William Turner la natura rivelava il potere di dio. La luce inscenava l’emanazione dello spirito santo, per questo nelle sue tele non ritraeva oggetti solidi e tangibili, ma si concentrava soprattutto sui giochi di luce e i riflessi dell’acqua. Utilizzava una tecnica cromatica particolare (acquerello e colore ad olio) con andamento curvilineo per focalizzare il centro della scena e coinvolgere lo spettatore.

Egli è inoltre considerato anticipatore dell’impressionismo perchè riproduceva le catastrofi nel momento in cui avvenivano, senza fare schizzi preparatori.

pittore William Turner
William Turner nel 1832©️ G. Jerrard (CC BY 4.0)

Nicoletta Totaro

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