Può sembrare strano, ma i capelli rappresentano la nuova frontiera dell’economia sostenibile. Lo dimostra l’ambizioso New Store 2.0, progetto promosso dal Nieuwe Instituut durante la Milano Design Week dal 16 al 21 aprile. Si tratta della seconda edizione del progetto, dopo il successo ottenuto al debutto durante la Dutch Design Week 2023 ad Eindhoven. Nell’era moderna, in cui l’attenzione verso la sostenibilità e la consapevolezza ambientale sono diventate priorità globali, l’innovazione e la creatività si fondono per plasmare nuove modalità di interazione economica.

Il fulcro di questa iniziativa è la collaborazione attiva tra designer e visitatori. Qui, non si tratta solo di vendere prodotti, ma di creare una comunità dinamica e coinvolta, capace di esplorare insieme nuove modalità di scambio di valore. In un contesto che promuove la partecipazione attiva, i visitatori diventano protagonisti, contribuendo con le proprie risorse e idee alla costruzione di un’economia più consapevole e sostenibile.

Dove e quando

Il New Store 2.0 sarà visitabile gratuitamente durante la Milano Design Week dal 16 al 21 aprile 2024 presso Stecca 3.0, Via Gaetano de Castillia 26, Isola Design District, Milano. L’iniziativa è in collaborazione con Temporiuso ed è resa possibile dal partner rigenerativo New Order of Fashion.

I capelli come materia prima

Nel 2024 il progetto focalizza la propria attenzione sull’utilizzo dei capelli umani come materia prima. I visitatori non solo forniscono i propri capelli, ma si impegnano attivamente nel processo di trasformazione, trasformando ciò che potrebbe essere considerato un “rifiuto” in un prezioso filato sostenibile. Questo non è solo un esperimento artistico o concettuale; è una dimostrazione tangibile di come possiamo ridisegnare il nostro rapporto con l’economia e con l’ambiente che ci circonda. Attraverso la collaborazione e l’innovazione, il New Store 2.0 apre la strada a una nuova era di produzione e consumo responsabile.

Cosa si potrà fare?

Cosa si potrà fare al New Store di Milano? Il progetto va oltre la semplice produzione di beni materiali. È anche uno spazio in cui si intrecciano arte, design e ricerca, alimentando una riflessione critica sulle pratiche economiche esistenti e stimolando la creatività per immaginare nuove possibilità.

Un parrucchiere alla DesignWeek

Il New Store 2.0 non è solo un’esperienza di consumo, ma un’opportunità per esplorare nuove prospettive, per partecipare attivamente alla creazione di un futuro più sostenibile e inclusivo. Attraverso la collaborazione tra artisti, imprenditori e visitatori, questo progetto segna un passo importante verso una nuova economia, in cui la rigenerazione e il rispetto dell’ambiente sono al centro di ogni azione. Unisciti a noi al New Store 2.0 e scopri come insieme possiamo trasformare la nostra percezione del consumo e del valore, per un mondo migliore e più sostenibile per tutti.

Una delle caratteristiche distintive di questa edizione è la collaborazione con il rinomato parrucchiere Alberto Fucci, che offre ai clienti la possibilità di un taglio di capelli gratuito.

I capelli diventano arte e tessuti

Ma c’è di più: le ciocche di capelli dei clienti non saranno sprecate, ma raccolte e donate alla start-up olandese Human Material Loop. Questa azienda all’avanguardia utilizza tecniche innovative per trasformare i capelli umani in filati sostenibili, contribuendo così alla promozione di un’economia circolare e responsabile.

Il coinvolgimento dei visitatori non si ferma qui. Indipendentemente dal fatto che scelgano di tagliare i capelli o meno, avranno l’opportunità di partecipare a un progetto artistico unico insieme all’artista sudcoreana Woo Jin Joo e ad altri visitatori. Insieme, creeranno un tessuto fatto di capelli umani, un’opera che va oltre la mera estetica per esplorare il potenziale di questo materiale innovativo. Questo progetto sfida i pregiudizi e il senso di disgusto associati tradizionalmente ai capelli umani, invitando il pubblico a riconsiderare il valore e le possibilità di questo materiale sottovalutato.

Verso il New Store di Rotterdam

Questa seconda edizione del New Store rappresenta solo un passo nel percorso verso un futuro sostenibile. È parte di un progetto di ricerca a lungo termine che culminerà nella creazione di un New Store permanente presso il Nieuwe Instituut di Rotterdam. Questo sarà un luogo in cui i valori di rigenerazione e responsabilità ambientale saranno al centro di ogni processo produttivo.

Cos’è il Nieuwe Instituut?

Il Nieuwe Instituut è il Museo Nazionale e l’Istituto Olandese per l’Architettura, il Design e la Cultura Digitale. L’ente, che ha sede a Rotterdam, un centro globale di innovazione nel campo del design, si è dato la missione di abbracciare la forza e il potenziale dei nuovi modi di pensare – attraverso l’esplorazione di idee passate, presenti e future – per immaginare, sperimentare e mettere in atto un domani migliore. L’Istituto organizza programmi pubblici, ricerche e iniziative nazionali e internazionali di ampia portata in cui incoraggia i visitatori di tutte le età a discutere, riflettere e offrire il proprio contributo. Tutte le attività del Nieuwe Instituut vogliono essere un banco di prova della collaborazione tra designer, pensatori e pubblici diversi per affrontare in modo critico le domande più urgenti della contemporaneità.

Oltre a ospitare la Collezione Nazionale di Architettura e Pianificazione Urbana Olandese, l’Istituto gestisce la Sonneveld House come parte del suo campus nel Museumpark di Rotterdam. Dal 1933, Sonneveld House è un importante esempio di architettura funzionalista olandese.

Il Nieuwe Instituut è il primo Zoöp del mondo, un modello innovativo attraverso il quale tutte le aree delle operazioni e della programmazione del Museo sono informate dal loro impatto su altre forme di vita e dal beneficio che queste ultime ne possono trarre. L’istituto è anche responsabile del padiglione olandese alla Biennale di Architettura di Venezia. Da dicembre 2023 il think tank ed editore Archis e il Nieuwe Instituut lavorano insieme per pubblicare la rivista Volume.

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