TESTO DI DELFINA MALATESTA / FOTO DI DARIO FUSARO

Una villa dallo stile mediterraneo sulla costa nord di formentera, dalle forme calde e morbide, circondata dal bel giardino di Sandra Migliavacca

Una grande casa, di circa 1000 metri quadrati, che si affaccia sulla costa nord di Formentera, con una struttura molto articolata, composta da numerosi terrazzi e porticati e volumi cubici di forma asimmetrica che ne alleggeriscono le dimensioni. Uno stile lineare e geometrico, con accenti mediterranei e influenze messicane, un mix piuttosto diffuso sull’isola. Il colore predominante è quello dei mattoni cotti marocchini, un caldo biondo rosato, molto simile a quello del terreno circostante. I materiali utilizzati sono tutti locali a cominciare dalle pergole costruite con uno dei legni più resistenti, la savina, Juniperus sabina, una conifera autoctona molto presente sull’isola. Le superfici interne ed esterne, compreso il fondo della piscina, sono realizzate dalle maestranze marocchine qui residenti a Formentera, in cemento crudo, un mix di cemento, calce, terra e colori naturali: in sostanza una rivisitazione dell’antica tecnica del tadelakt. Per il restyling del giardino, i proprietari, una coppia di affermati professionisti parigini, hanno chiamato Sandra Migliavacca, paesaggista con una lunga esperienza progettuale nell’area mediterranea e in particolare a Formentera, dove vive per metà dell’anno. “Si trattava di riprogettare una parte del giardino preesistente che risultava disarmonico e scollegato dal resto e realizzare altre nuove grandi aree”, spiega Sandra Migliavacca.
Lo spazio verde è suddiviso in due parti che hanno esigenze totalmente diverse. In comune hanno la mancanza d’acqua e di terra, la presenza dei venti fortissimi della costa, la salinità e un terreno povero di sostanze vitali.“Un giardino coraggioso”, dice Migliavacca, “che richiede costanti cure, attenzioni e nutrimento, una sfida continua contro gli elementi atmosferici”. Sono tre sostanzialmente le nuove aree: la prima, ex agricola, dove sono state raccolte tutte le piante di fico e dove sono stati disegnati nuovi spazi con grandi piattaforme di Lavanda dentata. La seconda, con la grande piscina, presso la quale è stata creata una parete divisoria di olivastri selvatici e poi un boschetto di otto melograni recuperati da altri angoli della proprietà, con alla base un tappeto di 100 Rosmarini prostrati.
Nell’area a nord, date le proibitive condizioni atmosferiche, sono state utilizzate cactacee molto resistenti: Aloe, Agavi, Cereus, Euphorbie candelabra. L’area di cactacee prosegue verso il giardino retrostante dove il paesaggio consiste in distese di Aeonium, Phormium, Cordyline e Cortaderia selloana, i cui pennacchi fioriti, a fine estate, ondeggiano al vento.