Conosciuto come uno dei più grandi architetti dell’antichità, Apollodoro di Damasco operò durante il regno dell’imperatore Traiano, in qualità di architetto e di ingegnere militare e civile. Apollodoro di Damasco fu la mente di molte opere grandiose, molte delle quali conservate nella città di Roma e parte di un patrimonio culturale di inestimabile valore.

I successi di Apollodoro di Damasco

Secondo le ricostruzioni storiche, il fulcro dell’attività di Apollodoro di Damasco corrispose al regno dell’imperatore Traiano, tra il 98 e il 117 d.C. Godendo del favore dell’imperatore, l’architetto di origini nabatee realizzò opere che furono espressione della gloria e delle conquiste dell’impero. Apollodoro, infatti, fu autore del grandioso Ponte sul Danubio, un ponte fortificato poi andato distrutto, ma descritto da Cassio Dione e riprodotto sulla Colonna Traiana. Alle opere celebri si aggiungono le Terme di Traiano, l’Arco di Traiano a Benevento e il Foro, la costruzione più maestosa. Le sorti di Apollodoro cambiarono alla morte dell’imperatore Traiano, al punto che la sua fine è avvolta nel mistero. Con l’avvento di Adriano, appassionato di architettura, sarebbe caduto in disgrazia per aver criticato il progetto del Tempio di Venere e Roma, ideato proprio dall’imperatore.

Il Ponte di Traiano sul Danubio

Apollodoro progettò il Ponte sul Danubio durante la campagna bellica che culminò nella conquista della Dacia. In base al racconto di Cassio Dione e ai rilievi incisi sulla Colonna Traiana, sappiamo che fu un ponte romano fortificato, il primo costruito sul basso corso del Danubio. Ultimato tra il 103 e il 105 d.C., un tempo estremamente breve per una costruzione di tale portata, il ponte ad arcate conservò, per oltre mille anni, il primato del più lungo al mondo. Secondo la descrizione di Cassio Dione, la struttura poggiava su venti pilastri di pietra quadrangolare e si estendeva per 1.135 metri in lunghezza, con una larghezza di passaggio di 15 metri. Situato ad est delle Porte di Ferro, in corrispondenza delle attuali città di Drobeta e Kladovo, il ponte rispose alle esigenze dell’esercito, favorendo il passaggio e il rifornimento.

Le Terme di Traiano

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Le Terme di Traiano sul Colle Oppio a Roma © Rabax63, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Dopo l’incendio della Domus Aurea nel 104, Apollodoro curò il progetto delle Terme di Traiano, costruite sul terreno prima occupato dalla celebre villa di Nerone. Il 22 giugno del 109 d.C. l’imperatore Traiano inaugurò un edificio termale grandioso che superò le precedenti Terme di Agrippa, Nerone e Tito. Il complesso termale fu costruito sul versante meridionale del Colle Oppio, su una superficie di circa 60.000 metri quadri. Oltre all’estensione, il progetto di Apollodoro di Damasco si distinse per le innovazioni introdotte. A differenza delle precedenti, le Terme di Traiano furono ideate con un orientamento Nord-Est/Sud-Ovest, posizione favorevole per sfruttare al massimo l’esposizione solare. Grazie ai resti della Forma Urbis Severiana, pianta marmorea della città di Roma, è stato possibile ricostruire la planimetria delle terme. La struttura prevedeva diversi ingressi dai quali si accedeva ai bagni, erano presenti anche spogliatoi, palestre e un’ampia area verde.

Il Foro e la Colonna Traiana

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Le rovine del Foro di Traiano in Via dei Fori Imperiali a Roma © Bgabel at wikivoyage shared, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

In occasione della vittoria sui Daci, Apollodoro di Damasco realizzò un’opera monumentale, tra le più significative dell’architettura romana: il Foro di Traiano. Costruito per celebrare la conquista della Dacia, il Foro di Traiano è l’ultimo in ordine cronologico e il più maestoso dei cinque Fori Imperiali. Il complesso si articolava in una piazza rettangolare, contornata da portici colonnati sui lati lunghi, un colonnato di marmi colorati a sud e la Basilica Ulpia sul lato nord. Al centro del cortile si ergeva la Colonna Traiana, la prima colonna coclide che inaugurò una nuova tipologia di monumento onorario. Un’unica grande colonna, decorata con un fregio a spirale, che narra per immagini le due campagne militari che portarono alla conquista della Dacia. All’interno della colonna fu inserita una scala a chiocciola, da qui il nome, mentre sulla sommità fu collocata la statua dell’imperatore in bronzo dorato.

I Mercati Traiani

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I Mercati Traiani a Roma, complesso dedicato alle attività amministrative © Sailko, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

Risulta, invece, controversa, anche se probabile, l’attribuzione ad Apollodoro del progetto dei Mercati Traiani. I dubbi sorgono dalla datazione dell’inizio dei lavori che sembrerebbero risalire al regno di Domiziano. Risulta possibile, in ogni caso, la stretta connessione del complesso con il Foro vicino. Le ricostruzioni sono rese ancora più complesse dai numerosi interventi che hanno interessato i Mercati in epoche diverse. Si ritiene, comunque, che a differenza di quanto suggerisce il nome, i Mercati di Traiano fossero un centro dedicato allo svolgimento di attività amministrative. Ciò si desume dalla distribuzione degli ambienti che rivela l’originaria presenza di uffici e archivi.

Maria Teresa Morano

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