Alejandro Aravena è sicuramente uno degli architetti più interessanti dell’ultima generazione, i suoi edifici guardano al risparmio energetico e insieme al suo studio ELEMENTAL lavora a progetti di architettura sociale.

La formazione

Alejandro Gastón Aravena Mori è nato Santiago del Cile il 22 giugno 1967 in una famiglia della classe media. Si è laureato alla Facoltà di Architettura, Design e Studi Urbani della Pontificia Università Cattolica del Cile e dopo la laurea nel 1992 si trasferisce a Venezia. Nella città italiana consegue un diploma post-laurea presso l’Istituto Universitario di Architettura e segue corsi di incisione all’Accademia di belle arti.

Nel 1994 diventa professore alla Facoltà di Architettura dell’Università Cattolica del Cile e, dal 2000, tiene delle lezioni anche ad Harvard.

ELEMENTAL

Nel 2001 ha fondato ELEMENTAL con Andrés Iacobelli. In collaborazione con Gonzalo Arteaga, Diego Torres, Víctor Oddó e Juan Ignacio Cerda, oltre a una squadra di altri sei architetti, l’azienda guidata da Alejandro Aravena realizza progetti come infrastrutture sociali, trasporti, spazi pubblici e progetti abitativi, in collaborazione con l’Università Cattolica del Cile e del Copec.

Facoltà di Matematica – ©C-Monster (Flickr CC BY-NC 2.0)

Case ampliabili

L’obbiettivo di ELEMENTAL è quello di innovare e costruire complessi residenziali a bassissimo costo e ad oggi ha costruito più di 2500 case di questo tipo. L’approccio più innovativo dei progetti di Alejandro Aravena e del suo team è l’ideazione di alloggi sociali con possibilità di crescita. Le cosiddette case “espandibili” sono perfette in caso di budget limitato in quanto, al posto di costruire case piccole vengono costruire case che potenzialmente posso essere ingrandite successivamente ai bisogni della famiglia che ci abita.

Un altro fulcro dei progetti di Alejandro Aravena era quello di avere abitazioni fini a se stesse, ma come veicolo per superare la povertà e ciò implicava anche una particolare attenzione per l’ubicazione del sito, che avrebbe consentito un buon collegamento con gli spazi di lavoro ma anche con quelli ricreativi, di istruzione e vicino alle reti comunitarie.

Progetto abitativo Valparaíso

Nel 2006 Aravena ha guidato un progetto di edilizia sociale nella città di Valparaíso dal nome Elemental Population. Sfortunatamente appena dopo la costruzione 158 case sono state allagate e 28 hanno dovuto essere dichiarate inabitabili. L’architetto, interrogato in merito, riferisce che il problema è causato in parte dall’ubicazione del complesso abitativo continuando, però, a difendere la posizione scelta in quanto vicina al luogo di lavoro degli abitanti.

Biennale di Venezia

L’architetto cileno è stato nominato Direttore della Sezione Architettura della Biennale di Venezia 2016, con l’incarico di curare la Mostra Internazionale di Architettura con il tema “reporting from the front”.

Nella sua curatela della XV Biennale di Architettura di Venezia, Alejandro Aravena ha messo in primo piano progetti riguardanti l’edilizia sociale, le relazioni urbano-rurale, l’equilibrio tra tecnologia e materiali naturali ponendo particolare attenzione al lavoro manuale e all’artigianato.

Critica

Nel 2016 ha ricevuto il Premio Pritzker diventando il primo cileno ed uno dei più giovani ad ottenere questo riconoscimento. Alejandro Aravena ha ricevuto il prestigioso premio non tanto per la qualità dei suoi progetti ma per i suoi risultati ed il suo impegno nell’architettura sociale. Questa decisione ha mosso non poche critiche.

Alcuni progetti di Alejandro Aravena

Torri siamesi

Volute dall’università per ospitare le aule informatiche, a progettarle sono stati l’architetto Alejandro Aravena insieme a Charles Murray, Alfonso Montero e Ricardo Torrejon nel 2003.

Per questo progetto non sono state volute facciate continue di vetro soprattutto per la necessità di mitigare successivamente l’effetto serra che si sarebbe inevitabilmente generato. Alejandro Aravena e il suo team hanno pensato di dare all’edificio due diverse pelli. Una di vetro ottima contro gli agenti atmosferici ma energeticamente pessima mentre l’altra in fibrocemento perfetta dal punto di vista energetico. Questi due rivestimenti avrebbero avuto spazio tra loro così dissipare il calore dovuto all’effetto serra dei vetri. L’aria calda sarebbe salita lungo lo spazio tra i due edifici fungendo così da camino perimetrale.

Torri siamesi – ©Pontificia Universidad Católica de Chile (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Anacleto Angelini UC Innovation Center

Si tratta di un edificio in stile brutalista usato dalla Pontificia Universidad Católica de Chile e si trova nel comune di Macul a Santiago del Cile. Costruito da Alejandro Aravena nel 2013 è alto 11 piani e presenta 3 piani interrati. È stato finanziato dal Gruppo Angelini diventando un polo di innovazione tecnologica che ha legato fortemente l’azienda, l’industria e l’università permettendo la ricerca e la possibilità di registrare brevetti.

Edificio Centro de Innovación UC Anacleto Angelini – ©Centro de Innovación UC (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Questo edificio grazie alla sua efficienza energetica è diventato una risposta al cambiamento climatico a Santiago del Cile. Il polo si pone in contrasto all’uso indiscriminato dei rivestimenti in vetro nell’architettura degli edifici aziendali, evidenziando l’inefficienza energetica che essi presentano.

Alejandro Aravena ha pensato di invertire l’apertura tradizionale di un edificio, considerando gli spazi interni come spazi aperti e gli esterni come assi strutturali. Ed è per questo motivo che la facciata si presenta in cemento nudo mentre l’interno è particolarmente dinamico. Le aperture che collegano l’interno con l’esterno garantiscono una circolazione ottimale dell’aria e della luce, che consentono lo sviluppo degli spazi collettivi all’interno. Con tutte queste accortezze il consumo energetico è ridotto di un terzo.

Interno edificio Centro de Innovación UC Anacleto Angelini – ©Centro de Innovación UC (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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