Prosegue l’impegno del Polo biblio-museale di Lecce verso le ricerche visive della contemporaneità che investigano il territorio e le sue complessità. Dopo la mostra di Edward Burtynsky, in cui il fotografo internazionale ha documentato il disastro ecologico dell’epidemia di Xylella, ospitiamo una mostra di Ulderico Tramacere, che dal 2013 riflette in maniera sistematica sulla trasformazione del paesaggio salentino.

Loro. Dalla fotografia al Progetto di Comunità di Ulderico Tramacere nasce dal dialogo tra il Polo biblio-museale di Lecce e l’associazione culturale Il Campo dei Giganti, in collaborazione con il Comune di Nardò, Assessorato alla Cultura, Ambiente e Istruzione. All’inaugurazione, giovedì 7 marzo ore 18.00, parteciperanno: Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce; Giulia Puglia, Assessore alla cultura, ambiente e istruzione del Comune di Nardò; Annalucia Tempesta, archeologa del Museo Castromediano e co-curatrice della mostra; Lorenzo Madaro, docente di Storia dell’arte contemporanea, Accademia di Brera (Milano) e co-curatore della mostra; Chiara Agagiù, coordinatrice del progetto; l’artista Ulderico Tramacere.

Per Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale, “Siamo felici di ospitare il progetto di Ulderico Tramacere, che da anni compie un lavoro di investigazione sulle metamorfosi del paesaggio senza mai cadere in una visione estetizzante. Il suo Campo dei Giganti evidenzia proprio uno dei temi cardinali dell’operato del Polo biblio-museale di Lecce, ovvero l’idea di uno spazio aperto alle comunità, che dal basso accoglie artisti, pensatori, cittadini, associazioni e passanti, per concepire progettualità dilatate in grado di essere pregnanti e di custodire pensiero”.

La mostra sintetizza con un allestimento diffuso tra le sale della sezione archeologica del Museo Castromediano il percorso inter-artistico di Ulderico Tramacere condotto in un arco di tempo decennale (2014-2024). L’approdo al territorio di Boncore, nei pressi di Nardò, dove poi ha avviato il suo Campo dei Giganti, ha origine nel 2013, quando prende forma il progetto editoriale “Arneo” (ed. 2015) con la collaborazione di un padre nobile della fotografia italiana, Ferdinando Scianna. Tramacere segue dunque fin dal principio gli effetti della Xylella sul paesaggio e sugli equilibri socio-culturali del territorio.

La mostra

L’allestimento della mostra al Castromediano si apre con “Nylon”, primo lavoro di Tramacere interamente incentrato sull’ulivo, (per la prima volta esposto a MIA Fair, Milano 2018). Parte di una trilogia sui film plastici (intesi come atto di pietas sul dolore del mondo), il lavoro è incentrato sul tentativo di protezione delle chiome dall’assedio del batterio attraverso il materiale plastico che dà il titolo alla serie, restituendo una visione degli alberi poetica, drammatica ed essenziale, qui esposta con 9 opere fotografiche.

L’avvio dell’epidemia da Covid-19 coincide con un più ravvicinato contatto con l’oggetto di ricerca: affinità delle epidemie umana e fitosanitaria; condivisione di un medesimo destino; necessità di ritrovare un legame reciso; voglia di comunità. Così nasce la progettualità artistica e sociale del Campo dei Giganti (2020), proprio ritornando nel luogo delle lotte contadine che hanno ispirato la ricerca di “Arneo”. Tramacere approda all’arte ambientale ma continua a documentare, con un taglio autoriale specifico, la trasformazione del paesaggio e del legno dell’ulivo e della sua simbologia. Seguendo il percorso dell’allestimento nel Museo, che vede l’esposizione di serie fino ad oggi inedite, troviamo i “Martiri”, ovvero le sezioni dell’albero che restituiscono ritratti molteplici degli ulivi capitozzati, per l’occasione esposti in videoproiezione; il “Golem”, quindi le masse informi degli ulivi espiantati, che attendono il proprio destino di trasformazione della materia; gli effetti del fuoco e della frammentazione (i “Dannati”); “Loro”, che richiama l’epiteto di oro verde dato al frutto dell’ulivo, ovvero i ritratti a figura intera degli ulivi monumentali del Campo dei Giganti; “Loro” anche come pronome plurale specchio di un’emarginazione sociale e culturale.

Oltre alle serie fotografiche, il percorso include il rimando al prosieguo della mostra presso il Campo dei Giganti (ogni domenica, 15-17) con una visita immersiva guidata dall’artista. Qui presente in mostra uno struggente “reliquiario”: da scarto a oggetto d’arte, le cortecce dei Giganti. Il legno d’ulivo è scialbato e assemblato insieme alle targhette del censimento regionale che, quando in vita, tutelava gli esemplari centenari del Salento, simbolo di un patrimonio materiale-paesaggistico e immateriale, rappresentato dalle comunità rurali. Con quest’operazione, insieme alla nuova mappatura che segue l’avanzamento dei lavori del Campo dei Giganti e conclude il percorso espositivo, Tramacere espone la manifestazione fisica di una progettualità che vede al centro la funzione riparatrice dell’arte al cospetto delle catastrofi ambientali e culturali, e rappresenta il desiderio partecipativo, vivo, di un’intera comunità.

Un catalogo, in edizione limitata, accoglierà immagini, anche inedite, e testi di approfondimento sul progetto espositivo e sulla ricerca degli ultimi dieci anni di Tramacere. La mostra sarà visitabile fino al 5 maggio, tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle ore 20. Durante il periodo della mostra sarà possibile conoscere il Campo dei Giganti in una visita speciale con l’artista, ogni domenica dalle ore 15 alle ore 17.

Ulderico Tramacere

Ulderico Tramacere (1975; vive e lavora a Lecce) è un artista che, nel corso della sua carriera, ha principalmente utilizzato la fotografia come linguaggio d’arte contemporanea. Dal 2020 ha avviato il progetto “Il Campo dei Giganti”, opera naturale partecipata a Boncore (Nardò), da cui è tratto il progetto editoriale ed espositivo “Loro”, qui esposto per la prima volta. Tramacere aveva avviato lo studio degli effetti della Xylella con il progetto “Nylon” (2017/2019), che è stato in mostra presso l’Università Bocconi di Milano (2020-2021); nel 2019 già vincitore nel 2018 del Premio RAM (MIA Fair); esposto a luglio 2018 a Sarteano (Siena) nella collettiva curata da G. Foschi “Verso il cielo”.

Ulderico Tramacere

Questo lavoro rientra nella trilogia “Ovunque proteggi” (2016-2018), che si configura come riflessione sul linguaggio documentaristico attraverso l’osservazione di eventi come gli impatti ambientali (raccontato attraverso il nylon), il terremoto in Centro Italia e il salvataggio delle opere d’arte (narrato attraverso il pluriball) e lo stallo migratorio in territorio greco-macedone (visto attraverso il cellophane delle tendopoli). Tra gli ultimi progetti: “Morfologia della Fiaba”, già menzionato presso SIFEST 2019 a e poi esposto a Milano nella rassegna “New Post Photography” 2022 curata da Claudio Composti. “Arneo” (Ed. Grifo, 2015 edito con la partnership di GAL Terra d’Arneo) è un libro fotografico che, con la partecipazione di Ferdinando Scianna, racconta l’evoluzione di una porzione di territorio salentino; presentato ed esposto a Lecce, Roma, Milano (MIA Fair e Milano Photo Festival), Siracusa e Modica (Med Photo Fest), Bibbiena (CIFA), Lugano (Wopart) presente e vincitore in Proposta MIA nel 2017 .Tra le sue pubblicazioni, spesso in dialogo con la storia letteraria, si cita il manifesto “Gatto Nero”, presentato con l’editore Henry Beyle presso il Salone del Libro di Torino 2019, già edito nel maggio 2017 (Vasco Pratolini). Tra gli altri lavori menzionati o premiati si citano “Lente di Fresnel” (2004-2014) premiato nel contesto del Festival Internazionale della fotografia di Roma 2009; “Liber Monstrorum de Diversis Generibus” (2012), bestiario contemporaneo esposto al Centro Italiano della Fotografia d’Autore e presso Art Vilnius (Lituania, 2014); “The Magic Eye” (2012), tributo allo sguardo straordinario dei colleghi fotografi, edito da Il raggio verde, esposto a Lecce, Barletta e Orvieto. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. uldericotramacere.it

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