Rimasto intatto nel tempo e giunto fino a noi, Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno è uno dei tanti tesori della Brianza. Varcare il portone d’ingresso significa fare un salto nel passato, tra angoli nascosti, pregevoli decorazioni, splendidi affreschi e immensi giardini. Rimasto sempre di proprietà della famiglia Arese Borromeo, oggi il complesso è visitabile tutti i fine settimana, per rivivere le sontuosità del barocco lombardo.

Lasciarsi cullare da un tempo lontano: il Seicento lombardo

Il progetto di Palazzo Arese Borromeo è di Giulio I, ma fu solo suo figlio, Bartolomeo III Arese, a concretizzarlo, iniziando la costruzione vera e propria nel 1626. Uomo di rilevanza politica e di grande cultura, resa la dimora cesanese il simbolo dei fasti del barocco lombardo.

Si scorge già dall’esterno, ma dopo l’ingresso a doppio porticato nel cortile ecco stagliarsi la facciata orientale della dimora dei Borromeo, di carattere monumentale grazie a porte e finestre impreziosite da ricche cornicioni e nicchie con busti dei Cesari.

Sebbene anch’esso affrescato, il pianterreno era un tempo occupato dai locali della servitù. È salendo due massicci scaloni che si arriva al piano nobile, caratterizzato da sontuosi affreschi, molti dei quali a soggetto mitologico, che ricoprono tutte le pareti delle 25 stanze. Realizzati dai grandi pittori del Seicento lombardo, aumentano esponenzialmente l’effetto scenico della dimora. Tra le sale di questo piano spiccano Il Grande Salone dei Ricevimenti e il Salone d’Onore, detto anche dei Fasti Romani, decorato con le storie di Roma e, nella fascia superiore, un pubblico immaginario composto da dame, musicisti e perfino mendicanti, osservano i festeggiamenti e gli sfarzi ai quali il salone soleva essere riservato

Sale alla Mosaica o il Ninfeo

Dietro a un’anonima porta del pianterreno si nasconde uno spettacolo per gli occhi: il Ninfeo di Palazzo Arese Borromeo. Due sale completamente rivestite a mosaico di piccoli sassolini di fiume bianchi e neri con eleganti disegni tipicamente barocchi; una delle sue sale – sebbene purtroppo molto danneggiata, ma ancora apprezzabile – è un piccolo cortiletto con affreschi a temi marini. L’impressione è proprio quella di essere in un luogo magico e marino, al di sotto della superficie dell’acqua dalla quale osservare e studiare  con occhi curiosi il mondo esterno. Questo era il luogo del complesso dedicato alla meditazione e alla contemplazione. Si dice che qui Borromeo studiasse anche l’alchimia. Quello che è certo è che anche gli affreschi della volta rimandano alla valenza sapienziale del posto.

Il Giardino di Palazzo Arese Borromeo

Imponente e suggestivo, specialmente in primavera e in autunno. Nel primo caso per lo spettacolo della rinascita della natura con il rifiorire di numerose piante e in autunno per ammirare tutte le sfumature dell’arancione con il fenomeno del foliage. Il giardino di Palazzo Arese Borromeo ha quella grande impostazione all’italiana, ricco di numerose specie di piante e fontane. Camminare lungo il viale dei carpini e il filare di pioppi cipressini e per tutta l’area di oltre 100.000 mq che costituisce uno dei polmoni verdi della città, guardando la possente dimora seicentesca dalla quale si dirama il giardino, è sicuramente un’esperienza affascinante.

Orari di apertura di Palazzo Arese Borromeo: ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per maggiori informazioni qui.