Il foulard dagli anni ‘3o ad oggi

Dagli anni ’30, quando debutta il primo foulard di Hermès, un grande carrè di seta, ad oggi, il foulard non è mai tramontato, anzi è un cult irrinunciabile, uno di quegli accessori che ogni donna dovrebbe avere sempre al proprio fianco. Giusto per ogni occasione, per una mattinata in ufficio da accostare ad un total black, alla sera con una gonna in tulle color cipria e un tacco 12.

Il termine “foulard”, arriva dalla Francia e significa “fazzoletto di seta”; l ’arte di stilisti come Gucci, Roberta di Camerino, Fendi e Luis Vuitton lo rendono un must have, un accessorio versatile dal sapore cosmopolita che esalta la femminilità e le forme di ogni donna.

Fin dagli anni ’50 è stato indispensabile, ne è testimone la famosa attrice statunitense Grace Kelly che, per prima, ne consacra il successo.

Non meno importanti sono stata altre icone di femminilità come Audrey Hepburn,

e Catherine Deneuve che hanno contribuito a regalare al foulard il grande dono dell’immortalità.

Il foulard è un accessorio versatile, negli anni 60 e 70 le dive lo utilizzavano per coprire la testa e le estremità venivano legate al collo o dietro la nuca.

Outfit indiscutibile? Foulard in testa e un paio di grandi occhiali scuri, proprio alla Audrey Hepburn.

Ancora oggi, i collezionisti si contendono i modelli più famosi, come ad esempio quelli di Vittorio Accornero disegnati per Gucci, i famosi “Giardini di seta” indossati dalle star più famose come Monica Vitti e Sofia Loren.

Per Hermès ci sono almeno trentasei modi per indossare il  foulard e le varianti sono davvero infinite sia in termini di texture colorate che di applicabilità: in testa, legati al collo, annodati in vita o alla borsetta, come fusciacca, o in testa come cerchietto o per raccogliere i capelli.

Per tutti gli amanti del fashion, chi più ne ha, ne metta!

Via – Made in Italy for me

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