Richard Boyle, III conte di Burlington, è stato un architetto inglese noto soprattutto per essere diventato il principale mecenate del movimento neo-palladiano in Inghilterra.

La formazione

Richard Boyle è nato il 25 aprile 1694 nello Yorkshire da una ricca famiglia aristocratica anglo-irlandese ed è morto il 4 dicembre 1753.  Era figlio unico del II conte di Burlington Charles Boyle che morì quando lui aveva 7 anni.

Fin dalla tenera età Richard Boyle mostrò una passione per le arti visive, la letteratura e la musica. Tanto che Georg Frideric Handel gli ha dedicato due opere durante il soggiorno nella sua residenza Burlington House. Probabilmente anche Francesco Barsanti ha dedicato le sei sonate per flauto dolce della sua op. 1 a Lord Burlington. La casa era spesso luogo in cui risedevano artisti come il poeta John Gay e Alexander Pope.

I Grand Tour

Come era usanza a quel tempo, il lord fece diversi Grand Tour all’estero tra il 1714 e il 1719 e un ulteriore viaggio a Parigi nel 1726. Questi gli diedero l’opportunità di sviluppare il proprio gusto, di formarsi diventando architetto. Viaggiò in Italia di cui ammirò il decoro dell’architettura classica. Studiò le opere Andrea Palladio e di Inigo Jones iniziando la pratica per diventare architetto al ritorno a Londra da Vicenza nel 1719.

Sostenne un revival dell’interpretazione di Palladio e Jones dei principi classici e riunì una raccolta, la più grande fino a quel momento, dei loro disegni da cui derivano la maggior parte dei suoi stessi edifici. La raccolta oggi è conservata nella British Architectural Library a Londra.

 

Alcuni progetti di Richard Boyle 

Il primo progetto di Lord Burlington fu una delle sue residenze londinesi quella che chiamò la Great Burlington House. Dopo aver licenziato il primo architetto barocco James Gibbs assunse lo scozzese Colen Campbell ed il pittore-designer William Kent per gli interni. La facciata del cortile di Burlington House, situata in posizione prominente a Piccadilly, fu il primo grande elemento costruito in stile neo-palladiano.

Nel 1720, la collaborazione tra Richard Boyle e Colen Campbell si interruppe ed il lord prese a se e formò uno dei più importanti architetti della seconda generazione neo-palladiana, Daniel Garrett.

Nel 1725 progettò la sua villa a Chiswick (ora nel quartiere londinese di Hounslow), uno degli edifici palladiani più influenti in Inghilterra. Ma sarà con la costruzione tra il 1731 e il 1736 della Assembly Rooms di York con l’Egyptian Hall il culmine della carriera di Richard Boyle.

Facciata dell’ Egyptian Hall nel 1828

Burlington House

Costruita tra il 1660 e il 1667 passò a Richard Boyle, III conte di Burlington, dopo la morte del padre nel 1704. Soltanto dopo i suoi Grand Tour il lord decise di apportare importanti modifiche alla casa. I primi lavori avvennero nel 1717 ed erano supervisionati da Gibbs che successivamente fu sostituito da Campbell. Quest’ultimo venne scelto grazie al suo stile rigorosamente palladiano amato da Richard Boyle.

Campbell apportò notevoli modifiche alla facciata frontale sud che venne sostituita con un’austera composizione a due piani, prendendo come modello il Palazzo Porto di Andrea Palladio a Vicenza ma omettendo la scultura e sostituendo una balaustra al piano mansardato. Il piano terra divenne un seminterrato bugnato, che sosteneva il monumentale piano nobile di nove campate. Questo era evidenziato da finestre veneziane nelle campate terminali sporgenti, le prime ad essere viste in Inghilterra. Altre modifiche includevano una monumentale porta e la ricostruzione della maggior parte degli interni principali, con caratteristiche tipiche palladiane come i ricchi soffitti a cassettoni. Il salone costruito da William Kent successivamente al viaggio a Roma del 1719 è stato il primo interno di Kent progettato in Inghilterra.

Fotografia dell’edificio principale originale di Burlington House

Chiswick House

Chiswick House è una villa in stile neo-palladiano nel quartiere Chiswick di Londra. La casa venne ricostruita a seguito di un incendio tra il 1725 e il 1729 da Richard Boyle. La casa e il giardino occupano poco più di 26 ettari. William Kent creò il giardino che divenne uno dei primi esempi di giardino paesaggistico inglese.

Lord Burlington stesso progettò la villa con l’aiuto di William Kent. Il lord aveva bisogno di una villa con spazio sufficiente per ospitare la sua collezione d’arte che conteneva alcuni dei migliori quadri d’Europa e i suoi mobili selezionati, alcuni dei quali furono acquistati durante il suo primo Grand Tour d’Europa nel 1714.

Chiswick House fu un tentativo di Lord Burlington di creare una villa romana e non rinascimentale situata in un simbolico giardino romano. Si ispirò a Villa Almerico Capra di Palladio vicino a Vicenza ma anche ad altre opere di architetti del Rinascimento italiano come Sebastiano Serlio e Leon Battista Alberti ma anche le monumentali Terme romane di Diocleziano.

Chiswick House – ©Mawwell Hamilton (Flickr CC BY 2.0)

L’accoglienza e l’eredità

Le scelte architettoniche di Richard Boyle hanno attirato critiche dai contemporanei soprattutto perchè gli aristocratici dell’epoca non lavoravano nelle arti. Tuttavia, il suo denaro e la sua posizione gli permisero di influenzare il gusto e di assicurare attraverso le sue conoscenze politiche che gli architetti che perseguivano gli ideali palladiani fossero preferiti e che ottenessero di progettare importanti edifici in tutta la Gran Bretagna contribuendo così allo sviluppo ordinato delle città in espansione. Il lavoro di Burlington fu un precursore del successivo Neoclassicismo del XVIII secolo.

Maria Giulia Parrinelli

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