Dopo la chiusura forzata a causa dell’emergenza Covid 19, il due giugno le Scuderie del Quirinale riapriranno le porte della mostra “Raffaello 1520 – 1483”. Una data che avrebbe dovuto sancire la conclusione della rassegna e che invece rappresenterà un nuovo inizio per l’evento con cui l’Italia rende omaggio all’artista a 500 anni dalla morte. La riapertura della mostra su Raffaello a Roma coincide inoltre con la Festa della Repubblica.

L’esposizione, sospesa per circa tre mesi, presenta più di cento capolavori autografi o comunque riconducibili a ideazione raffaellesca. Tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici. A questi sono affiancate altrettante opere di confronto e di contesto. Sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata. Per un totale di 204 opere in mostra, 120 dello stesso Raffaello tra dipinti e disegni.

Raffaello Sanzio, La Madonna della Rosa (1518-1520). Olio su tavola trasportata su tela
Madrid, Museo Nacional del Prado © 2020. Copyright immagine Museo Nacional del Prado

La rassegna, di ampiezza mai tentata finora, è composta da capolavori provenienti da importanti musei e collezioni nazionali ed internazionali. E vede riunite, in un’unica sede espositiva, opere celeberrime e amatissime in tutto il mondo.

Raffaello Sanzio, Madonna con il Bambino e san Giovannino (1510 circa).
Olio su tavola trasferito su tela. Washington, D.C., National Gallery of Art, Andrew W. Mellon Collection © National Gallery of Art, Washington

Come per esempio a Madonna del Granduca e la Velata delle Gallerie degli Uffizi o la grande pala di Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna. Opere mai tornate in Italia dal momento della loro esportazione come la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa dal Prado o la Madonna Tempi dalla Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. E dipinti iconici come il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico dal Louvre.

Per la prima volta, è possibile ammirare nelle stesse sale i ritratti dei papi Giulio II dalla National Gallery di Londra, e quello di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi dagli Uffizi. Presentato per la prima volta dopo un accuratissimo restauro, durato tre anni, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Un intervento che ne ha restituito la nettezza luministica e cromatica originale e l’incredibile forza descrittiva dei dettagli.

Manifattura di Pieter van Aeist, Il Sacrificio di Lystra (1517-1519).
Ordito: lana- Città del Vaticano, Musei Vaticani, Pinacoteca Vaticana, Salone di Raffaello
Foto © Governatorato S. C. V. – Direzione dei Musei

La riapertura seguirà misure di sicurezza straordinarie, delineate in uno specifico progetto elaborato dal dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università Sapienza e integrato dalle le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico.