Forse una delle opere più discusse ma nel contempo più famose del mondo dell’arte moderna è il Quadrato nero di Malevic. Ne esistono in tutto quattro versioni e va a comporre un trittico che comprende il Cerchio nero e la Croce nera. Opera portante del Suprematismo nonostante l’apparente semplicità è ancora molto studiato.

La alba di un nuovo stile

Kazimir Malevic dipinse il Quadrato nero nel 1915 nel pieno dell’avanguardia russa. Fu un periodo artisticamente turbolento e pieno di novità che diedero la base all’avanguardia russa, infatti negli anni precedenti diverse correnti arrivarono in Russia, il movimento cubista raggiungeva il suo apice dividendo gli artisti. Da una parte prese forma il costruttivismo capeggiato da Vladimir Tatlin e dall’altra parte il Suprematismo creato proprio da Kazimir Malevic.

Quadrato nero Malevic
Quadrato nero (1915)

L’artista russo aveva sperimentato sia nel cubismo che nel futurismo approdando poi nell’alogismo. L’alogismo non voleva negare la logica, ma era indirizzato verso opere basate su una logica di ordine superiore. Così, nell’opera di Malevic, si è delineata una tendenza alla non oggettività che lo ha portato a teorizzare il suprematismo.

La nascita del quadro

Quando Matyushin mise in scena l’opera Vittoria sul Sole chiese a Malevic di lavorare alle scene e ai costumi e sarà proprio in questi schizzi, per la prima volta, che è apparsa l’immagine del quadrato nero. Il suo significato era chiaro, indicava la vittoria della creatività umana attiva sulla forma passiva della natura andando a porre un quadrato nero al posto del cerchio del sole. A questo dipinto poi seguì un intero ciclo.

La prima mostra che ha esposto opere Suprematiste è stata la 0.10 (Last Futurist Exhibition of Paintings 0.10) inaugurata a Pietrogrado sul finire del 1915. Qui Malevic espose numerose opere tra cui il Quadrato nero che venne appeso nel posto più importante della sala, il cosiddetto angolo rosso, l’angolo in cui tradizionalmente nelle case russe vengono appese le icone.

Sala della Ultima mostra futurista 0.10 – CC0

Non un quadrato perfetto

Originariamente il nome del quadro non era Quadrato nero bensì Quadrangular dato Malevic non aveva ideato un quadrato perfetto con gli angoli perfettamente retti. In questo modo voleva creare una forma dinamica e mobile.

Insieme al Quadrato nero, Malevic ha dipinto anche il quadrato rosso chiamato Piazza Rossa esposto anche alla mostra 0.10 ed un quadrato bianco dal titolo Bianco su bianco che indica il periodo bianco del suprematismo iniziato nel 1918. In questi quadri si vede in modo migliore l’uso di un quadrilatero e non di un quadrato.

Piazza rossa – ©Sailko (via wikimedia commons CC BY-SA 4.0)

Scoperte recenti

Nel 2015, tramite l’uso di una sofisticata tecnologia a raggi X, sono state fatte due scoperte analizzando il Quadrato nero di Malevic. La prima, di cui già si sospettava, è la presenza di un’altra immagine al di sotto della vernice nera e si tratterebbe di una composizione cubista-futurista. La scannerizzazione ha mostrato che l’opera non sarebbe stata fatta di getto ma che la sua realizzazione avrebbe richiesto molto tempo.

La seconda scoperta riguarda il ritrovamento di una frase incisa che inizialmente si pensava fosse soltanto la firma dell’artista, invece sarebbe un riferimento a un precedente dipinto dello scrittore francese e l’umorista Alphonse Allais. I ricercatori non sanno se Malevic abbia realizzato l’iscrizione mentre lavorava al dipinto o successivamente.

Quattro quadrati neri

Kazimir Malevic ha dipinto diverse versioni del Quadrato nero e ad oggi sono note quattro versioni che variano per motivo, trama e colore. La versione originale, mostrata alla 0.10, è datata 1915 ed è conservata nella Galleria Tretyakov a Mosca insieme alla terza versione.

Secondo quadrato

Il secondo Quadrato nero risale al 1923 ed è leggermente più grande in quanto misura 106 cm per lato mentre la prima versione misura 79,5 cm di lato. Questa versione fu creata insieme al trittico con la croce ed il cerchio appositamente per la Biennale di Venezia e probabilmente non furono dipinti direttamente da Malevic ma dagli studenti più stretti dell’artista.

Terzo quadrato

La terza versione è uguale in dimensione alla prima ed è stata dipinta nel 1929 per la mostra personale dell’artista. Seconda una leggenda fu espressamente richiesta dal vicedirettore della galleria in quanto la versione originaria era leggemente rovinata e mostrava crettatura. Malevic molto probabilmente dipinse l’opera direttamente nelle sale del museo modificando alcune proporzioni rispetto la prima versione così da non creare due copie identiche.

Quarto quadrato

Il quarto Quadrato nero di Malevic è leggermente più piccolo degli altri in quanto misura 53,5 cm di lato ed è apparso soltanto recentemente. Dipinto nel 1932 è diventato famoso soltanto nel 1993 quando un uomo lo usò come garanzia per un prestito. Successivamente l’opera rimase alla banca diventando una delle risorse principali negli accordi con i creditori nel momento in cui la banca fallì. Andò così all’asta e venne acquistato nel 2002 da Vladimir Potanin in accordo con il governo russo per un milione di dollari. L’opera oggi è esposta all’Ermitage di San Pietroburgo.

Maria Giulia Parrinelli

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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