Pier Luigi Nervi è stato uno dei più grandi architetti e ingegneri del 900, noto per le sue innovazioni nel campo dell’architettura in cemento armato e per le sue opere di ingegneria ambiziose. La sua carriera è stata costellata di successi, ha progettato edifici dalle funzioni più varie, dalle strutture sportive, alle chiese, alle aviorimesse per la Seconda Guerra Mondiale fino ad arrivare ai grandi edifici della metà del 900. La maestria nell’uso del cemento armato gli ha permesso di progettare opere sorprendenti che sono diventati icone dell’architettura moderna.

La formazione di Pier Luigi Nervi

Pier Luigi Nervi è nato a Sondrio il 21 giugno 1891 e, durante la sua infanzia, a causa del lavoro di suo padre, si trasferì in diverse città italiane. Studiò ingegneria alla Regia Scuola d’applicazione per ingegneri e architetti dell’Università di Bologna laurendosi nel 1913.

Uno dei suoi insegnanti fu Attilio Muggia che nel 1903 fondò la SACC (Società anonima per costruzioni cementizie). Appena laureato Pier Luigi Nervi fu assunto proprio in questa società, esperienza interrotta a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Il lavoro alla SACC

Soltanto alla fine della guerra Nervi potè lavorare continuativamente alla SACC. Venne mandato a Firenze dove riuscì a seguire numerosi lavori della società nella regione. Nel 1920 seguì la costruzione del gasogeno della centrale di Castelnuovo dei Sabbioni ed il ponte sul fiume Cecina a Pomarance in provincia di Pisa. Quest’ultima può essere considerata effettivamente la prima struttura realizzata da Nervi.

Pier Luigi Nervi, le ricerche sul cemento armato

Già negli anni 20 del 900, Pier Luigi Nervi studiava il cemento armato depositando un brevetto già nel 1917. Mise appunto, infatti, un procedimento nuovo per la realizzazione del cemento armato esplorò anche il campo della prefabbricazione strutturale rivoluzionando l’architettura. Il nuovo cemento che ideò prese il nome di ferro-cemento.

Collaborazione Nervi – Nebbiosi

Nel 1923 Pier Luigi Nervi cercò di acquisire maggiore visibilità nella società ma entrò in conflitto con Muggia tanto che costituì una nuova società insieme a Rodolfo Nebbiosi, imprenditore romano. Già nell’anno della sua fondazione la nuova società ottenne diversi importanti incarichi progettando numerose manifatture tabacchi a Roma, Firenze, Bologna, Ancona e Lecce. Questi lavori permisero a Pier Luigi Nervi di misurarsi in strutture iperstatiche in cui i calcoli ingegneristici erano indispensabili per la riuscita indicando quali fossero i limiti per l’ingegneria del tempo.

Pier Luigi Nervi
Tetto del Teatro Augusteo di Napoli, progettato da Nervi e costruito tra il 1926 ed il 1929 – CC0

Stadio Artemio Franchi di Firenze di Pier Luigi Nervi

Sicuramente l’opera più importante ed iconica del sodalizio Nervi e Nebbiosi è lo stadio Giovanni Berta a Firenze oggi intitolato ad Artemio Franchi. Voluto marchese Luigi Ridolfi da Verrazzano, lo stadio è stato progettato proprio da Pier Luigi Nervi nel 1930 e inaugurato a settembre dell’anno successivo.

Il progetto

Il primo progetto per lo stadio risale al 1929 e doveva essere di ispirazione secessionista. Nonostante fosse stata approvata la costruzione dello stadio ci furono problemi con i proprietari dell’area dove sarebbe dovuto sorgere e la costruzione si bloccò. Soltanto l’anno dopo, grazie alla concessione di una proprietà del demanio militare a Campo di Marte, fu resa disponibile una zona di grandezza adeguata per la costruzione.

Venne contattato così Pier Luigi Nervi che qualche anno prima aveva costruito la tribuna dello stadio di atletica dell’ASSI Giglio Rosso sempre a Firenze. Grazie alla grandezza del lotto lo stadio potè essere corredato di una pista di atletica omologata ma anche di una pista all’intero, diversi locali sia per spogliatoi sia per locali tecnici, uffici e magazzini.

La costruzione

A causa della mancanza di finanziamenti lo stadio fu costruito in due fasi. Per primo vennero costruite le tribune ed i locali sotto di esse poi allestirono anche il campo da gioco che, attraverso la scelta oculata di terra e di sementi divenne uno dei migliori campi da gioco soprattutto in caso di pioggia. Nella prima fase venne costruita anche la pista di atletica leggera e le varie pedane.

Per la seconda fase aspettarono la conclusione del campionato di calcio. Furono così costruite le curve, le scale elicoidali e la torre di Maratona.

Ristrutturazione del 1990

L’impianto subì una grande ristrutturazioni nel 1990 per poter accogliere le partire del mondiale assegnato all’Italia. Il lavoro fu affidato all’architetto Italo Gamberini che, legato dal fatto che non poteva sopraelevare le tribune esistenti dato erano tutelato dalle Belle Arti in quanto monumento nazionale, abbassò il terreno di gioco, eliminò la pista di atletica raddoppiando gli spalti portando lo stadio a poter accogliere quasi 50000 tifosi.

Gli anni delle sperimentazioni

Il nuovo stadio di Firenze fu al centro dell’attenzione per molto tempo rendendo Pier Luigi Nervi particolarmente famoso e ambito. Tanto che durante gli anni 30 lavorò con altri architetti su progetti che però non furono tutti realizzati.

Tra il 1935 ed il 1942 costruì diverse strutture per la Marina ma soprattutto per l’Aeronautica militare. Nel tempo perfezionò la progettazione di aviorimesse mettendo a punto un sistema di prefabbricazione degli elementi costruttivi, Progettò così grandi edifici a Orvieto (Terni), Orbetello (Grosseto) e Torre del Lago (Lucca) caratterizzati da un’elaborata maglia strutturale simmetrica sostenuta da sei pilastri inclinati.

Sarà proprio grazie alla progettazione delle aviorimesse che Pier Luigi Nervi iniziò le sperimentazioni dei suoi modelli nel laboratorio di costruzione del Politecnico di Milano. Grazie alle prove riuscì a verificare tutti quei modelli dove non erano sufficienti i calcoli verificando le strutture.

Pier Luigi Nervi
Nervi progettò anche le strutture in cemento del Grattacielo Pirelli (sinistra) e del palazzo Galbani (destra) – © Paolo Monti, disponibile nella biblioteca digitale BEIC (CC BY-SA 4.0)

Post seconda guerra mondiale

Da gli anni trenta fino alla fine della guerra continuò la sua ricerca riguardo il ferro-cemento che veniva lungamente utilizzato dal regime fascista per la sua economicità.

Ma sarà nel 1947 che Pier Luigi Nervi progettò l’edificio che sintetizza tutte le conoscenze che aveva acquisito fino a quel momento. Si trattava della rifunzionalizzazione del complesso fieristico di Torino Esposizioni progettato da Ettore Sottsass nel 1936. Nervi curò la parte strutturale progettando una grande salsa rettangolare sovrastata da una grande volta corrugata. Questa era stata costruita utilizzando elementi prefabbricati in ferro-cemento realizzati a piè d’opera.

Pier Luigi Nervi
Soffitto del Torino Esposizioni – ©Pietro Izzo (Flickr CC BY-NC-SA 2.0)

Pier Luigi Nervi architetto internazionale

Dalla fine degli anni 40 Pier Luigi Nervi venne apprezzato sempre più anche fuori dall’Italia tenendo diverse lezioni in America Latina ricevendo anche la laurea honoris causa in architettura dall’Università di Buenos Aires.

Nel 1952 vinse il concorso per progettare la sede dell’UNESCO a Parigi. Il progetto, frutto del lavoro congiunto dell’architetto italiano insieme al francese Bernard Zehrfuss e all’ungherese Marcel Breuer, fu scelto da una commissione d’eccezione composta dagli architetti più importati dell’epoca Walter Gropius, Lucio Costa, Le Corbusier, Sven Markelius ed Ernesto Nathan Rogers.

Questo edificio aprì le porte ai grandi progetti internazionali e alle grandi collaborazioni degli anni 60. A Sidney progettò insieme a Harry Seidler la torre di Australia Square, a Montreal collaborò invece insieme a Luigi Moretti per progettazione delle torri di place Victoria e con Pietro Belluschi ricostruì la cattedrale di St Mary a San Francisco.

Pier Luigi Nervi si ritirò dalla professione, pur mantenendo un ruolo di supervisione generale, a metà degli anni 70. Morì il 9 gennaio del 1979 a Roma.

Dettaglio della sede dell’UNESCO a Parigi – ©Anna Armstrong (Flickr CC BY-NC 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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