Hassan Fathy è stato un famoso architetto egiziano che, con le sue opere e le sue idee, ha aperto la strada all’edilizia egiziana moderna. Ha adattato le forme e le tecniche tradizionali dell’architettura vernacolare alle esigenze contemporanee. Direttamente o indirettamente, le sue opere hanno ispirato molti giovani architetti africani e non solo. Tra le opere più importanti di Hassan Fathy c’è sicuramente il villaggio di New Gourna in Egitto vicino a Luxor, diverse moschee ed Hamed Said Marg House vicino a Il Cairo.

Le prime opere di Hassan Fathy

Fathy è nato ad Alessandria in Egitto il 23 marzo 1900 ed è molto a Il Cairo il 30 novembre 1989. Si è laureato nel 1926 presso la King Fuad University che ora prende il nome di Università del Cairo.

Sebbene abbia studiato le teorie del Movimento Moderno, approfondisce le tecniche tradizionali delle popolazioni indigene. Hassan Fathy utilizzerà per le sue opere le antiche metodologie costruttive locali adattandole alle moderne costrizioni e alle nuove esigenze della vita contemporanea. Sarà soprattutto la bellezza dell’architettura nubiana ad incantarlo e a influenzarlo maggiormente.

Tra gli anni ’30 e ’40, all’inizio della sua carriera, lavora nel dipartimento di edilizia scolastica e progettò la scuola di Talkha. Mentre nel 1942 costruirà la casa Hamed Saïd a Marg vicino al Cairo.

Università e ministeri

Dal 1946 ha lavorato come professore di Belle Arti all’Università del Cairo successivamente ha lavorato presso il Ministero della Pubblica Istruzione come responsabile delle costruzioni. Lasciato questo lavoro dal 1953 al 1957 è stato Direttore del Dipartimento di Architettura, Facoltà di Belle Arti del Cairo. Nel 1963 è entrato nel Programma delle Nazioni Unite lavorando con il Ministero della Ricerca Scientifica.

Ha lasciato l’Egitto nel 1959 per lavorare per la Fondazione Doxiaris per il Design e la Costruzione di Atene per poi tornare in patria due anni dopo. La ragione della partenza fu il sistema di governo e la sua incapacità di stabilire molti progetti.

Sarà il 1973, con la pubblicazione di “Architecture for the Poor: An Experiment in Rural Egypt” l’anno della sua consacrazione internazionale raccontando la sua esperienza come architetto a Gournah.

Mercato di New Gurna – ©Roland Unger (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

New Gurna

Il piano di Fathy prevedeva approcci rivoluzionari a questioni economiche, sociali ed estetiche prevedendo la costruzione di alloggi a basso costo.

Aveva osservato che l’acciaio strutturale non era una scelta adatta per un paese povero e che non conveniva usare anche materiali come cemento, legno e vetro. Per affrontare questo problema, Fathy ha studiato l’architettura già presente preferendo l’uso di mattoni di fango.

Per quanto riguarda le questioni estetiche, Fathy ha posto l’accento sui tradizionali progetti architettonici nubiani che ha osservato in un viaggio del 1941 nella regione Utilizzò cortili chiusi e coperture a volta per ottenere case spaziose, pulite ma anche armoniose. Ha usato anche tecniche ornamentali a reticolo tradizionali nubiane e ovviamente utilizzando tecniche di architettura vernacolare della regione di Gournah.

Perché le opere di Hassan Fathy sono importanti

Fathy è diventato uno degli architetti più importanti della sua generazione in Africa, dimostrando che è possibile costruire per i poveri insegnando loro anche a costruire e considerando fondamentali le tradizioni del posto.

Sebbene New Gurna non sia mai stata completata a causa di problemi burocratici e della popolazione locale, è risaputo che era la figura stessa di Hassan Fathy a ispirare. Il suo pensiero, la sua esperienza e il suo spirito costituivano un’importante risorsa internazionale.

Ha realizzato quasi 160 progetti, non solo in Egitto, ma anche in Iraq e Pakistan. Nel 1965 ha costruito il nuovo villaggio di Bâriz in un’oasi vicino ad Al-Kharga mentre nel 1980 ha intrapreso la progettazione del villaggio di Dar al-Islam d’Abiquiu.

Dar-Ul-Islam Mosque, New Mexico – ©Omar Bárcena (Flickr CC BY 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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