Un giardino di circa 5.000 metri quadrati che circonda una villa con annessa dépendance, a nord dell’insenatura naturale della Marina di San Gregorio, frazione del comune di Patù, (LE), è stato oggetto di un intervento di progettazione firmato da Margaret Scaramella e Maurizio Usai. La proprietà, immersa in un paesaggio sospeso tra l’asperità di rocce affioranti punteggiate dalla macchia mediterranea di arbusti spontanei e pini d’Aleppo e l’incanto del mare cristallino su cui si affaccia, è caratterizzata da una marcata pendenza tra la strada di accesso e il mare.

Margaret Scaramella e Maurizio Usai
Una vista del giardino progettato da Margaret Scaramella e Maurizio Usai nel Salento.
Arrivando dal parcheggio di servizio verso la casa, lo scorcio si apre all’improvviso verso il mare. Si passa da una zona di sempreverdi (con Elaeagnus x ebbingei ‘Compacta’, Quercus ilex, Teucrium fruticans, Rhaphiolepis umbellata) a una di gariga fiorita (con Pennisetum orientale e P. o. ‘Karley Rose’, Lavandula dentata var. candicans, Dietes grandiflora, Pavonia rosea, Iris unguicularis, Salvia rosmarinus ‘Blue Rain’). Foto © SERGIO DE RICCARDIS

I due designer hanno sfruttato la topografia del territorio e progettato una serie di terrazze, realizzate con apporti di nuova terra e sostenute da muretti a secco in pietra locale, per avere una pluralità di superfici pianeggianti separate, ma collegate tra loro, che lentamente degradano verso la residenza. Oltre ad assolvere a funzioni di servizio, ospitano pergole progettate su misura, zone relax e aree del giardino con vegetazione differente e consentono di creare viste sempre in divenire. Le nuove terrazze, inoltre, sono un forte richiamo al paesaggio agrario scomparso, composto da terrazzamenti in cui si coltivavano primizie grazie al microclima particolarmente caldo del luogo.

Il giardino si compone di una pluralità di zone in cui insistono vegetazioni che creano scenari vegetali differenti e che mutano nel corso delle stagioni, plasmati dalla grande sensibilità dei designer verso il contesto naturale, che è stato assecondato, unita a una perfetta conoscenza delle piante e a un notevole gusto estetico negli accostamenti.

Una vista dalla casa verso monte. In primo piano si notano Lavandula dentata var. candicans e Gaura lindheimeri, sul muretto Centaurea ‘Colchester White’. Foto © SERGIO DE RICCARDIS

La privacy dell’area rispetto alla strada è assicurata dalla vegetazione della macchia confinante, rafforzata all’interno con Phyllirea angustifolia, Pistacia lentiscus e Elaeagnus x ebbingei ‘Compacta’ mixati a pini d’Aleppo a ceppaia e da una lunga siepe preesistente di Pittosporum tobira che è stata mantenuta e rinvigorita. Un lembo di quest’ultima ha anche lo scopo di proteggere parte della vegetazione più prossima alla residenza dai venti di Maestrale e Ponente, che soprattutto in inverno, sferzano la costa, portando con sé la salsedine del mare. Le piante, quindi, sono state scelte anche per la loro capacità di resistere a questo fenomeno e di prosperare, e non solo in base al microclima del luogo, all’attitudine di integrarsi con la vegetazione spontanea e ovviamente a canoni estetici. I percorsi che dai due ingressi si snodano attraverso la proprietà verso la dépendance e la villa fino a raggiungere il mare sono stati studiati per consentire di apprezzare le varie zone del giardino, sentendosi quasi immersi, respirandone i profumi, ascoltandone i sussurri, con aperture su scorci particolarmente attraenti, prima di spalancare la vista sul panorama strabiliante del mare e delle sue insenature e calette.

La piccola vasca d’acqua all’esterno della pergola di fianco alla dépendance. L’acqua è considerata dai due designer un elemento quasi imprescindibile all’interno di un giardino mediterraneo, specialmente in ambienti così aridi e ostili. Oltre la vasca, Ruellia brittoniana, Gaura lindheimeri, Salvia yangii e Vitex agnus-castus. Foto © SERGIO DE RICCARDIS

Le parti di giardino con il più alto valore ornamentale, con belle fioriture articolate nel corso delle stagioni, ma più consistenti durante la tarda primavera e l’estate, si concentrano tra le due le architetture e hanno uno stile contemporaneo che alterna forme compatte ad altre più libere e aperte, sempreverdi a decidue, arbusti a piccole palme a erbacee perenni e graminacee ornamentali e una palette vegetale giocata principalmente sui toni e sfumature di bianco, rosa, lilla, viola e cromie di verdi, quali Dorycnium pentaphyllum, Gaura lindheimeri, Carissa macrocarpa, Pennisetum orientale ‘Karley Rose’, Lavandula dentata var. candicans, Lomelosia cretica, Salvia yangii ‘Blue Spire’, Muhlembergia dubia e M. rigens, Chamaerops humilis ‘Vulcano’, Myrtus communis subsp. tarentina.

La visuale uscendo dal parcheggio principale nei pressi della depéndance. A sinistra la zona di fitodepurazione, a destra la gariga fiorita del giardino tra la depéndance e la casa. Sullo sfondo la vecchia siepe di pittosporo sul confine e i pini presi visivamente in prestito dal terreno confinante. In primo piano Euphorbia dendroides, Gaura lindheimeri, Salvia rosmarinus e Salvia yangii ‘Blue Spire’. Foto © SERGIO DE RICCARDIS

Spostandosi verso i confini della proprietà la vegetazione integra piante autoctone fino a sfumare quasi completamente in un paesaggio naturale che si mescola con quello esistente.

Margaret Scaramella e Maurizio Usai
Una vista della gariga fiorita. La vecchia siepe di pittosporo sullo sfondo è stata sfumata verso il giardino con gruppi solidi di sempreverdi (Elaeagnus x ebbingei, Teucrium fruticans) per dissimularne la linearità. La composizione di piante nella gariga è giocata su due livelli: uno dato dalle masse compatte di piccoli arbusti e suffrutici (Lomelosia cretica, Cistus x florentinus, Helichrysum, Euphorbia ceratocarpa) e uno dai volumi più alti e trasparenti dati dalle graminacee (Ampelodesmos mauritanicus, Muhlenbergia dubia e M. rigens) e da alcune erbacee perenni (Gaura lindheimeri e Nierembergia scoparia). Foto © SERGIO DE RICCARDIS

L’intervento di Margaret Scaramella e Maurizio Usai ha consentito la creazione di un giardino vibrante e al medesimo tempo distensivo, in grado di emozionare e di placare l’anima, con una comunità vegetale mai banale e non scontata, espressione di una ricerca del genius loci andata a buon fine.

Margaret Scaramella e Maurizio Usai
Scorci della gariga fiorita tra la casa e la dependance. In primo piano Dorychnium pentaphyllum ed Euphorbia ceratocarpa, in secondo piano Ampelodesmos mauritanicus, Helichrysum italicum, Muhlenbergia dubia e M. rigens. Sullo sfondo un olivo. Foto © SERGIO DE RICCARDIS

Progetto di Margaret Scaramella e Maurizio Usai

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