Gli aceri sono la mia passione botanica. Apprezzati soprattutto per i colori autunnali delle foglie, mai o quasi mai, si parla dei loro fiori, delle grazia delle foglie primaverili appena aperte o dei loro frutti (disamare). Eppure spesso si rivelano di una bellezza pari a quella dei colori autunnali. Ho iniziato a coltivare aceri 25 anni fa, per la voglia, comune a molti, di avere un acero giapponese rosso in giardino. Fortuna volle che acquistai un Acer palmatum ‘Fire Glow’, una delle cultivar piu resistenti agli inevitabili errori che un giardiniere inesperto, come ero allora, possa fare -e ne feci! Ma quella cultivar selezionata in Italia, a Omate, zona che, per clima e terreno, favorisce la coltivazione di Acer palmatum, si rivelò in grado di sopportare bene tutti gli errori più comuni: lo squilibrio nell’annaffiatura, uno scarso drenaggio al trapianto e un errato ciclo di concimatura.

I fiori degli aceri giapponesi sono di piccola dimensione e sono portati in grappoli e durano solo alcuni giorni, prima di evolversi, dopo l’impollinazione, in frutti. La loro bellezza è, tuttavia, indiscutibile. Se ci soffermiamo a guardare il nostro acero allo schiudersi delle gemme, possiamo osservare meglio la grazia dei fiori e le sfumature dei loro colori. A Omate, un famoso vivaista di nome Giordano Gilardelli nel secolo scorso selezionò alcune delle cultivar tra le più famose al mondo come ‘Fire Glow’, ‘Orange Dream’, ‘Summer Gold’. Quest’ultima ha samare, o meglio disamare, rosso lacca cinese a contrasto con le foglie primaverili giallo fluorescente e questo la rende molto attraente. In altre varietà le disamare sono bianche al centro fino tingersi di rosa sempre più intenso ai margini dell’ala, come in ‘Kasen nishiki’ o addirittura tutte bianche come in ‘Tsuru no mai’. Alcune cultivar di Acer palmatum gruppo Reticulatum sono molto scenografiche a inizio primavera quando possono assomigliare a fantasmini, bianchicome nella cultivar ‘First Ghost’, oppure magenta in ‘Purple Ghost’, in cui le foglie non ancora del tutto distese rimangono un paio di giorni ricurve e alla minima brezza di vento  appaiono davvero spettrali. I vivaisti americani, non a caso, li definiscono maples ‘Ghost series’. Un altro gruppo di aceri giapponesi definito linearilobum mostra, invece, foglie sottilissime, quasi come capelli. Segnalo ‘Beni otake’ e, ‘Koto ito komachi’. Per apprezzare al meglio le loro foglie, gli aceri devono essere piantati in una zona colpita dal sole all’alba oppure al tramonto: le trasparenze delle foglie mostreranno il massimo della colorazione! 

 

Testo di Alessandro Biagioli, Life Member of The Maple Society, Member of Internationdal Dendrology Society e Presidente della sezione italiana The Maple Society. 

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