L’architetto e urbanista Rem Koolhaas, personaggio influente dell’architettura contemporanea, è autore della Casa della Musica (Casa da Música), spazio culturale dinamico nella città di Porto. La struttura ideata da Koolhaas gioca con l’idea della tradizionale sala da concerto, proponendo soluzioni innovative che ripensano il legame tra spazio, musica e città.

La nuova icona di Porto

L’idea di realizzare un centro di elevato valore architettonico, artistico e sociale nasce in occasione della candidatura della città di Porto come Capitale Europea della Cultura per l’anno 2001. L’iniziativa di dar vita ad uno spazio nuovo interamente dedicato alla musica, fino a quel momento assente nel panorama culturale portoghese, richiama l’attenzione di 26 prestigiosi studi internazionali. Il progetto vincitore del bando è firmato dallo studio OMA guidato dell’architetto olandese, scelto per la fluidità e la coerenza del linguaggio architettonico e, soprattutto, per la singolarità della costruzione. A causa di numerosi  ritardi, la Casa della Musica apre ufficialmente le porte al pubblico solo nel 2005, presentandosi come nuovo edificio-simbolo della città. L’auditorium sorge, infatti, accanto alla Rotunda da Boavista, sito in precedenza occupato da un deposito mezzi della compagnia di trasporti pubblici, nell’ottica di una riqualificazione urbana.

 Un dialogo tra musica e città

Casa della musica Porto
Una scala in vetro e acciaio conduce verso l’ingresso della Casa della Musica © jaime.silva CC BY-NC 2.0) via Flickr

La struttura ideata da Rem Koolhaas riprende il progetto Casa “Y2K’’, sviluppato per una residenza privata a Rotterdam, che amplia e adatta alla nuova destinazione. La Casa della Musica si presenta come un edificio solitario, un poliedro irregolare al centro del palco cittadino, spesso paragonato a “un meteorite caduto dal cielo’’. Una costruzione che, attraverso scelte di grande impatto visivo, approfondisce l’interazione tra pieno e vuoto, creando occasioni di dialogo tra dentro e fuori, tra musica e società. L’involucro esterno, in calcestruzzo armato bianco, raggiunge i 40 metri d’altezza, racchiudendo otto piani di cui due interrati. All’interno manca un unico foyer principale e la struttura ha un’articolazione complessa che rivoluziona il percorso dello spettatore. Una scala in vetro e alluminio, dunque, conduce dalla piazza principale ad un foyer che si sviluppa in verticale.

Sala Suggia: il cuore della Casa della Musica

Casa della musica Porto
Una delle vetrate della Sala Suggia con vetri curvati a S per favorire l’acustica © Rosan Harmens rooszan, (CC0 1.0) via Wikimedia Commons

L’edificio si compone di spazi con funzioni diverse come laboratori musicali, una sala studio e aree dedicate al ristoro. Il cuore della Casa della Musica è la Sala Suggia, così chiamata in onore di Guilhermina Suggia, violoncellista portoghese tra le prime donne a trasformare, agli inizi del Novecento, la musica in carriera. Per la sala, l’architetto riprende la tradizionale forma a “shoe box’’, propria di teatri come il Concertgebouw di Amsterdam e il Grosser Musikverein di Vienna dall’eccezionale qualità acustica, introducendo interessanti innovazioni. La Sala Suggia, infatti, si apre all’interno e all’esterno attraverso vetrate che offrono visuali diverse sugli spazi interni, ma anche sulla città. Nonostante la presenza delle finestre, l’acustica è mantenuta eccellente, grazie all’attenta scelta dei materiali. Pareti e soffitto sono ricoperti da compensato di pino nordico, mentre vetri curvati a S permettono la compensazione e la divergenza delle onde sonore.

Spazi multifunzionali dedicati alla musica

Completamente diversa la struttura della Sala 2, spazio multifunzionale in cui tutti gli elementi possono essere spostati o rimossi a seconda delle necessità. In questo caso l’acustica è favorita da pannelli di compensato perforati che ricoprono pareti e soffitto. Ai pannelli dipinti di rosso si accompagnano sedie viola, omaggio al particolare modello anni Settanta, del designer portoghese Daciano da Costa. Accanto alle due sale principali, vi sono altri spazi come la Cibermusica, pensata come un laboratorio musicale. La sala, rivestita da un lato con pannelli in schiuma poliuretanica di colore verde e dall’altro con calcestruzzo armato bianco, presenta effetti acustici singolari.

Una casa per la musica

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La Sala Vip decorata con i tradizionali azulejo © Miguel Vicente Martínez Juan (CC BY-NC 2.0) via Flickr

Gli ultimi piani della Casa della Musica ospitano la Sala Vip e il terrazzo. La Sala Vip, usata per cocktails e presentazioni stampa, ha una particolare estetica che nasce dall’incontro tra la cultura portoghese e quella olandese. Le pareti sono decorate da azulejo, decorazioni ornamentali portoghesi e da piastrelle con tipici motivi olandesi. La Casa della Musica è oggi la sede istituzionale dell’Orquestra Nacional do Porto, dell’Orquestra Barroca e del gruppo musicale Remix Ensemble. L’inedita struttura progettata da Koolhaas è diventata casa di una programmazione musicale unica e dinamica che unisce generi musicali diversi, dalla musica classica al jazz, dall’elettronica alla musica tradizionale portoghese, il fado.

Maria Teresa Morano

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